lunedì 11 gennaio 2016

Seconda stella a destra


Sapevo che sarebbe venuto il momento di fare il bilancio dell'anno appena trascorso, ma sinceramente speravo che ciò sarebbe avvenuto un pò più in là, magari non quando il sonno ormai incombe da padrone sulla giornata appena trascorsa, magari...............Macché! Inutile trovare delle scuse per non voler fare mente locale su un anno che decisamente non è stato bello, anche se a cercare bene ha avuto i suoi momenti carini, alcuni addirittura magici. Ma nell'insieme è un anno da dimenticare! O forse, col senno di poi, da ricordare per farne tesoro.
Il bilancio di un anno si porta inevitabilmente dietro tanti riordi e altrettanti confronti, così è facile tornare indietro nel tempo e far rivivere momenti che ormai sembrano appartenere a un'altra vita. Ecco sì! Proprio la frase giusta: un'altra vita. Posso dire senza tema di smentita che questo anno appena passato è stato come uno spartiacque, che ha diviso completamente la vita che è stata mia quasi fino ad oggi, da quella che sarà andando avanti. Come sarà la mia vita? E chi lo sa? Però da questo anno ho imparato tante cose, che pensavo ormai di non dover più imparare. Ho imparato a riscoprire l'essenziale e a essere contenta del poco che ho e questa lezione di vita mi ha fatto riscoprire valori che pensavo fossero sopiti per sempre. Ho imparato a non fidarmi più degli altri e per me questa è stata prima una sorpresa e successivamente  una conquista che a prima vista può sembrare negativa, ma non lo è, se considero il fatto che io sono sempre stata un tipo fiducioso e che la mia fiducia è stata tante volte mal riposta. Ho imparato anche che nella vita ormai non c'è più posto per i Don Chisciotte e che io forse sono l'ultimo rimasto e pur biasimandomi per questo, so che non potrò mai fare a meno di esserelo, perché fa parte di me andare incontro agli altri, specialmente quando vedo qualcuno in difficoltà. Ho anche preso consapevolezza, amara è vero, ma sempre consapevolezza, che nessuno ha speso pubblicamente una parola per me, anche se di sottobanco me ne sono state bisbigliate tante. Ed è così che ho capito che il castello che avevo cotruito, e che pensavo fosse una fortezza invincibile, nella quale mi sentivo sicura e protetta, non era nient'altro che un castello di carte, che è stato distrutto da un soffio di vento al quale non si è opposta nessuna barriera. Il risultato di questo anno è un mare di solitudine, nel quale comunque affiorano di tanto in tanto alcuni isolotti, che sono gli amici, magari proprio quelli che non avrei mai pensato e anche  qualcuno nuovo, che conoscevo da tanto tempo, senza averlo mai conosciuto davvero. Come è strana e imprevedibile la vita! E' bello parlare con loro, con una ritrovata libertà, che prima era impedita da troppe cose. 
Una vita nuova dunque, anche se la vita nuova non sempre ha solo risvolti positivi. Una vita nuova che è nata da un intenso anno di introspezione, di riflessione, un anno in cui mi sono leccata le ferite che avevano bisogno di guarire. Tanto c'è voluto per tornare alla normalità e impostare le mie giornate in una maniera che ora finalmente mi è diventata naturale. Non auguro a nessuno di passare periodi come quello che ho passato io, ma se ciò dovesse accadere perché le vicissitudini della vita sono tante, l'augurio che faccio è quello di trovare sempre dentro di sé la forza per ricominciare....e non importa se si ricomincia da soli, di avere sempre la forza di essere ancora se stessi e di non cedere a quello stato d'animo così invitante che è l'autocompassione. La vita è fatta per essere vissuta fino in fondo, per risalire a cavallo del proprio Ronzinante e andare a spada tratta contro i mulini a vento. E se qualcuno mi dice che allora vita è utopia, io rispondo che può anche essere, ma io continuerò ugualmente a cercare, anche da sola, l'isola che non c'è.

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