Stasera, come ormai da un pò di tempo a questa parte in televisione c'è stata la pubblicità per la prossima proiezione del film sulla vita di Bocelli. Il suo titolo è "La musica del silenzio". Io non so ancora se mi piacerà il film, che sarà trsmesso lunedì prossimo, ma so che mi piace il titolo e stasera l'ho detto proprio a voce alta: "Non so come sarà il film, ma il titolo mi piace tantissimo. Poche parole che fanno pensare, inducono alla riflessione". E sono venuta a riflettere sulla tastiera del computer. O meglio a ribadire una volta di più quello che ho sempre sentito dentro di me. Ormai non è una novità che a me piace dipingere. Probabilmente le mie sono autentiche croste, ma non è quello che importa. Ciò che invece conta è che io in quelle croste, ci metto l'anima, ci entro dentro, e mentre la spatola va su e già per la tela, trascinando con sé e spalmando emozioni di colore, io mi estraneo dalla realtà, mentre il mondo circostante, dapprima diventa brusio e poi totale silenzio. E in quel silenzio nel quale sono entrata, in quel grande silenzio, alla fine comincia la musica....una musica strana, diversa da quelle che ascolto abitualmente, qualcosa che travalica i confini del mio piccolo mondo e mi fa salire a vette mai viste, dove ci sno colori che girano in un carosello senza sosta. Solo allora, solo quando questo mi succede, e ormai è un gran bel pò di tempo che non mi capita più, io capisco di aver fatto qualcosa che mi rappresenta. Che poi piaccia o no, questo per me non ha nessuna importanza, ma ha importanza ciò che io ho sentito nel grande silenzio nel quale per breve tempo è stata la mia nuova dimensione. Detto così, può sembrare che io mi sia fatta una canna, ma io non so neanche che forma hanno queste canne, perché non ho mai provato il desiderio di fare la loro esperienza.....a me viene così, naturalmente di sentire la musica del silenzio, con tutte le sfumature che vanno sull'onda dei miei stati d'animo. Alcune volte la musica è dolce o malinconica, altre volte briosa, ma più spesso è intensa, forte, incalzante, un'aiuto alla mia spatola che corre veloce seguendo un disegno mai fatto, che nasce in quel momento. E' così che è nato un paesaggio nuvoloso, da una musica triste ed aggressiva, che in quel momento si liberava dentro di me e usciva dalla mia mano. Non ho mai dato a nessuno quel quadro, che forse al momento è quello che mi rappresenta di più. Il silenzio molte volte parla molto di più di tante parole, attraverso una musica che gli altri non possono sentire, ma, se sono dotati di sensibilità, possono leggere anche sui colori di una tela.
Va da sé che non vedo l'ora di vedere il film autobiografico di Bocelli, per capire se la mia 'musica del silenzio' è un pò anche la sua.
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