domenica 1 ottobre 2017

E il tempo passò

E il tempo passò. E io, novello Geppetto, mi ritrovai seduta in terra dopo una scazzottata con Mastro Ciliegia, che nel mio caso si chiama Vita, con due denti in  meno e  la sua parruca in mano.Ci siamo guardate io e Vita, entrambe sedute per terra, che tutto sommato non è neanche una posizione scomoda. Checché se ne possa pensare , siamo molto amiche e ci vogliamo bene, anche se spesso ci azzuffiamo, perché ormai lo so, che non mi perdona di aver preferito un Pinocchio a una bella gamba stabile per un tavolo, ma più che altro perché lei non fa quello che vorrei io ed è inutile che lei mi risponda che fa quello che può e che ce la mette tutta, tanto non mi convince. Del resto come non capirla? Anche lei non è certo più nel verde dell'età e la fatica fatta a stare con me, le si è spalmata sul viso. Ora poi, senza neanche più la sua parrucca in testa, mi sembra proprio sola e indifesa. E pensare che io ero sempre stata invidiosa dei suoi bei capelli, che mi facevano dire: "Ma guarda! Nonostante le batoste, le avventure, i disinganni, ....è comunque sempre una bella Vita!" Chissà perché allora, mentre la sto guardando, cercando di riprendere fiato, mi accorgo,con stupore, di provare per lei un senso tutto nuovo di tenerezza. ....Forse perché mi accorgo che, tutto sommato, ha voluto proteggermi proprio da me stessa? Altrimenti che motivo avrebbe avuto di mettersi una parrucca così bella? Bastava che mi avesse fatto vedere la sua testa con i radi capelli che ancora la adornano per sapere inequivocabilmente che io avrei associato il suo aspetto così dimesso,a quelli che sarebbero stati i miei giorni futuri. 
"Ma lo sai che sei proprio brutta?" non ho potuto fare a meno di dirle, ma con  una dolcezza così inusuale per me, che non si è neanche offesa.
Lei mi ha guardato, ha annuito più di una volta e poi sorridendomi mi ha dette: "Tu ti vedessi te!" e io, lo confesso, mi sono per un attimo, ma solo per un attimo, sentita un tantino più offesa di lei.
Abbiamo continuato a guardarci e a un certo punto, ho sentito come un pizzicorino che mi partiva  dai piedi e saliva , saliva, saliva, finché non sono scoppiata in una grande, grossa, grassa risata. Quale il mio stupore quando mi sono accorta che anche Vita faceva la stessa cosa!E abbiamo riso per mezz'ora di me, di lei, di noi, degli altri e mentre ridevamo di gusto sulle nostre angosce esistenziali, un senso di leggerezza entrava dentro di noi. Poi, mentre ci aiutavamo scambievolmente a rialzarci,non ho potuto fare a meno di pensare che Vita è proprio la mia migliore amica.E dove la trovo un'altra come lei? Chissà se lei avrà pensato la stessa cosa di me?

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