sabato 16 settembre 2017

Com'era bello

Com'era bello, quando dovevo nascondere il barattolo della Nutella, dalle mani rapaci dei miei figlioli e dalle loro ingorde bocche di bambini. Com'era bello quando una torta finiva ancor prima di averla portata in tavola.  Com'era bello aprire una vaschetta di gelato e mettersi intorno a lei armati di cucchiai. Com'era bello preparare la torta di castagne e ritrovare in fondo alla zuppiera, dopo aver versato l'impasto nella teglia, tre cucchiai, serviti ai miei rampolli per 'aiutare' e assaggiare. Com'era bello chiudere i cappelletti e ogni tanto mangiarne uno crudo e rubare la marmellata di susine, e tuffarsi nel mascarpone con le fragole e rimpinzarsi della torta di riso....com'era bello, ma quanto, quanto , quanto bello!!! E la cosa più bella era che queste cose si associavano meravigliosamente a occhi luminosi, bocche ridenti da clown,bistrate da baffi di cioccolata e di panna montata e a vestiti sporchi di giochi e di merende rubate furtivamente, che lasciavano sulle magliette la prova del misfatto. Troppo bello! Persino per essere vero. Eppure è stato vero, anche se sembra che sia passato un secolo per come è cambiato il modo di pensare e di fare. Allora non si parlava di carboidrati e di grassi saturi, allora un panino col prosciutto era semplicemente un panino col prosciutto e una bella fetta di pane spalmata di nutella o di marmellata, ma anche di burro e zucchero, perché no, era solo un momento di gioia da condividere tra grandi e piccini, e facile da smaltire nei giochi di strada, tanto di moda allora e altrettanto disattesi oggi, aspettando una cena che il più delle volte consisteva in una tazza di caffellatte col pane abbrustolito, o con il ciambellone che come lo faceva la nonna non l'ha più fatto nessuno. Oggi siamo tutti grandi e gli occhi sono meno luminosi, ma in compenso le bocche sono più pulite e non si fa più merenda, perché oggi si mangia uno snack o uno yogurt e là! Il gioco è fatto.  Nostalgia? No! Direi proprio di no...semplice constatazione e me lo dico mentre tuffo il cucchiaino nel barattolo della nutella e poi me lo porto alla bocca con gli occhi chiusi, cercando di ritrovare i sapori, le sensazioni, le parole di allora, senza più riuscirci, e più che altro constatando che alla fine la più piccola di tutti sono rimasta io, perché non è che non mi piace lo yogurt, diciamo che lo tollero, ma certo non mi da la soddisfazione di una bella fetta di pane con sopra quello che vi pare, tanto mi piace tutto e poi vado a fare una bella passegiata. Ricominciare a muoversi, ma non per fare jogging, ma semplicemente per andare a piedi a fare la spesa, o alla Posta a pagare le bollette, o a comprarsi un paio di scarpe, muoversi e parlare con la gente, scambiare pensieri, non chiudersi in se stessi, e mangiare con appetito ciò che ci va, per ritrovare il sorriso e la luce degli occhi, per non essere più tetri, tristi,  e sorridere al pensiero che domani è domenica e sarebbe bello acendere il fuoco e cuocere sulla brace costolette e rigatino e intanto, mentre il fumo profumato si spande nell'aria, parlare e ridere con chi abbiamo accanto in quel momento, in attesa di condividere qualcosa che per un attimo ci faccia dimenticare le analisi, le intolleranze alimentari, il colesterolo, la glicemia e la pressione alta e più che altro la cippalippa che abbiamo nel capo. Per ritrovare quei bambini che avevano una mamma scriteriata che dava loro pane e nutella e gelato a gogò, e poi tutti a giocare finché non cala il sole. Se era vero allora, perché non può più essere vero oggi?

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