domenica 26 luglio 2015

Tra le tende schierati

Stamani, quando ho salutato le mie nipotine che andavano a trascorrere una giornata al Campo Estivo degli scout, improvvisamente mi è venuta voglia di mettermi gli scarponi, e il fazzolettone e partire anch'io. Mi sono sentita avvolgere dalla magia del momento e mi sono ritrovata a dire: "Ora , appeno arrivo a casa, alzo la cornetta del telefono e a chi mi risponde gli dico: "Ehi!! Che ne dici se facciamo una delle nostre pazzie? Perché non andiamo a fare una sorpresa ai ragazzi? Mica per tanto sai! Per quel poco che serve per ritrovare l'atmosfera dei bei tempi andati, mangiare con loro e tornare via! ......Ma ti immagini le salsicce e i fagioli mangiati al campo, con le mosche che ti ronzano intorno e il vino caldo? Hai mai pensato a niente di più bello? io no! Che ne dici allora? Si va? Si fa questa pazzia? Non è poi molto diverso che andare in mongolfiera con la fantasia.................solo che qui ci si va davvero. Io ho tanta nostalgia di loro,......ma non di loro quando sono qui, ma di loro quando hanno addosso la camicia azzurra e lo zaino sulle spalle, e quella luce di conquista negli occhi.....Allora? Che ne pensi? Da sola non ci vado, avrei paura di sentirmi solo un'intrusa, ma in due ci si da man forte e spariscono anche gli anni, inutili zavorre della vita....................se poi siamo in tre, o in quattro ....o in cinque....o anche di più, meglio ancora. C'è posto per chiunque abbia un briciolo di entusiasmo........"


E poi non ne ho fatto di niente. Non me la sono sentita perché....ho avuto paura di un rifiuto più che giustificato e allora tutta la mia eccitazione sarebbe scomparsa improvvisamente e mi sarei sentita nuovamente sola e vuota, con un'altra giornata uguale alla precedente e a quella prima. E non volevo. Volevo invece sentire ancora quel fremito di gioia che avevo avuto poco prima, vedendo partire persone alle quali voglio bene, che andavano a trovare altre persone alle quali voglio bene.  Allora ho scritto, perché scrivendo il sogno continuava e la mongolfiera, amica di tanti miei viaggi immaginari, si matrializzava di nuovo davanti ai miei occhi, ed era già pronta e fremente per partire verso un viaggio che non è neanche tanto lungo e che la porterà ad atterrare in mezzo a un campo  dove ci sono tutti i miei ragazzi, quelli di ieri, quelli di oggi e perché no, anche quelli di domani tra le tende schierati.
"Allora che fai? Vieni con me?"




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