sabato 8 agosto 2015

La signora dei fulmini

Leggevo proprio qualche minuto fa un articolo che parlava di come dovrebbe scrivere un blogger, se vuole essere seguito dai lettori. Sono venuti fuori tanti consigli, tutti giusti, per carità, tutti saggi, ma sin da subito mi sono accorta che non ne avevo mai seguito neanche uno e poi mi sono anche detta che non erano per me. Perché io sono un'istintiva e scrivo sul blog quasi come su un diario, sull'onda delle emozioni che vivo giornalmente, oppure non scrivo affatto. Per quello che mi riguada non sono mai andata a pensare se posso piacere o non piacere, la molla che mi spinge è quella della condivisione, anche se, per quanto ne so io, è una condivisione senza risposta,visto che io scrivo, scrivo, ma nesuno mai mi risponde, o meglio, ....quasi nessuno. Magari c'è chi preferisce alzare il telefono e dirmi che ha letto un mio post, ma chissà perché.....scrivere è un altra cosa! Comunque ciascuno è libero di fare quello che più gli piace, ve lo dice una che ha messo la libertà sua e degli altri in uno dei primissimi posti della sua vita!

E siccome scrivo le mie emozioni, non posso fare a meno di scrivere l'emozione di stasera, che, almeno per me, ogni volta che si è verificata è sempre stata è una delle più appaganti: un temporale!
Ma che temporale! Per intensità lo posso paragonare solo a quello che si verificò per Chernobyl, anche se in quello i colori erano più schizzati.... quasi psichedelici.
Quello di stasera si è annunciato quasi in sordina, dopo una giornata di afa incredibile, che mi aveva resa nervosa e inquieta. Quando ho sentito il primo tuono in lontananza, sono subito corsa fuori, con la speranza che il temporale si scaricasse proprio sulla mia testa, e non girasse intorno come ha fatto altre volte. Sono stata accontentata, altro che! Erano le otto e mezzo di sera e si è fatto notte repentinamente, e il cielo si è illuminato  sempre di più della luce delle saette che lo solcavano, mentre tuoni sempre più fragorosi si schiantavano sopra i pochi temerari che come me si ostinavano a stare fuori, In effetti eravamo solo in due, io e un ragazzo che voleva provare a immortalarli col suo cellulare e più lontano un uomo sulla sua terrazza. Quando si è alzato il vento ed è corso tra le fronde degli alberi con un fremito di piacere ho sentito che a breve sarebbero cadute le prime gocce d'acqua e mi sono preparata ad accoglierle con l'arsura del viandante che non beve da tanto tempo. E finalmente la pioggia è arrivata,non come succede ormai troppo spesso, da nemica, ma bella, giusta,né troppo poca, né troppo violenta e io, mentre pioveva, e me la sentivo scendere sul viso in piccoli rivoli, mi accorgevo di lasciare andare tutta la tensione accumulata non solo in questi giorni, ma anche nei giorni indietro e anche nei mesi passati. Mi sentivo piovere anch'io, di un acqua leggera, che pulisce, purifica e dona pace e più che altro sentivo di essere tutt'uno con quel cielo che mi sovrastava e mi faceva apparire così piccola, così piccola.......e istintivamente mi sono ritrovata a ringraziare di questo dono e mi sono sentita una signora. La signora dei fulmini! In casa sapevo che i miei scuotevano il capo, consapevoli di questa mia mania che si ripete di tanto in tanto, che non condividono, ma che ormai accettano ma io non potevo farci niente, per me quel lungo momento è stato unico, un simbiosi con la natura e con il cielo. Chi mi conosce sa che ciò che dico è proprio ciò che sono.
E allora io mi domando, come avrei potuto scrivere in poche righe questa emozione se fossi dovuta stare attenta alla forma, al lessico, alla grammatica? Se ne sarebbe andata mentre cercavo le parole più adatte e più eleganti e io l'avrei persa per sempre. E invece è qui,con me, in queste parole semplici,quasi povere, che, sono sicura, quando rileggerò nel tempo, si animeranno e si colorerranno della stessa luce abbacinante ed esaltante che ho visto stasera. E quindi non vogliatemene se sono una blogger di poco conto!

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