Guardo la fotografia che ho appena scattato e mi fermo a bocca aperta davanti ai suoi colori.
No! Non sono una brava fotografa, neanche una fotografa passabile, ma sì diciamolo francamente, in questo campo sono una vera schiappa, ma questa fotografia mi piace, appaga i miei occhi e più che altro sollecita la mia fantasia. Infatti che rappresenta?
Il lampo di luce bianchissima arrivò fulmineo e del tutto inatteso. Ormai da mesi erano abituati al nero velluto che l'universo spandeva intorno a loro e quel flash per un attimo li lasciò interdetti....che poteva essere? Poi John premette il viso all'oblò della navicella e fu solo allora che si rese conto di assistere a qualcosa di magnifico, mai visto prima da nessun altro occhio umano.
"Ehi! Ted...vieni a vedere, guarda cosa sta succedendo!".
Anche Ted si avvicinò all'oblò e rimase a guardare ammutolito la scena che si presentava ai suoi occhi. "Ma, ma è fantastico!" furono le sue uniche parole e tornò a guardare lo spettacolo grandioso che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi. Sotto di loro, la Terra nella sua rotonda azzurrità, era l'unica cosa che li teneva ancora tangibilmente legati alla realtà, perché tutto il resto di quello che stavano vedendo non poteva essere vero, nessuno aveva mai visto una cosa del genere, e loro sapevano che non poteva esistere. Eppure era lì e si manifestava in tutta la sua forza terribile in un tripudio di luce e di colori abbacinanti.
"Credi anche tu quello che penso io?" domandò con un filo di voce Ted. "Già!" rispose laconico John. In quel momento non sapeva cosa dire, perché se ciò che vedevano era vero, tutta le regole della fisica e dell'astronomia, dovevano essere riscritte. "Un withe hole" le parole uscirono quasi a fatica dalla bocca di John "Questo non può essere nient'altro che un withe hole, sei d'accordo con me?" "Sì! Sì Sì!" rispose con entusiasmo Ted, con la consapevolezza che ciò che avevano visto non solo era una cosa meravigliosa, non solo era una scoperta eccezionale, ma era la chiave per aprire la porta dell'eternità.
L'universo stava restituendo ciò che aveva divorato attraverso i tanti black hole che da tempo ormai erano stati scoperti e studiati dalle menti più prestigiose del genere umano.
"E ora che facciamo? Se lo comunichiamo, a Huston, ci prendono per matti!...E magari lo siamo davvero, o magari abbiamo avuto delle allucinazioni....può capitare quassù.....tu che ne pensi Ted?"
"Io penso che è un bel problema, ma è un problema che non dimenticherò mai....Comunque sia, nostro dovere è comunicare tutto ciò che è affidato a questa missione."
"Già! La penso esattamente come te!" e John accese lo spinotto per mettersi in comunicazione con la base.Lo schermo si accese subito e la voce arrivò di lì a poco chiara e limpida "Qui Huston ...che succede Apollo ^?" ........."Qui Apollo^... Huston, abbiamo un problema!!.................".
Torno con i piedi in terra e mi metto a ridere. Certo che la fantasia quando parte, galoppa forte! Però, mi dico scuotendo il capo, per un attimo quel Withe hole l'ho visto anch'io, e come era bello!
Guardo con gratitudine le tendine che ho appiccicato alla mia finestra per non farmi vedere da sguardi indiscreti e ringrazio quella luce che si è accesa all'esterno e che mi ha permesso di fare questa foto e un viaggio incredibile nello spazio.
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