Conoscete il Monte Washington? A me sembra di conoscerlo come le mie tasche. E' un monte americano , alto un pò più di 1900 metri. "E capirai!" mi direte "In confronto ai nostri è un pischello." Magari è anche vero, ma questo monte ha una caratteristica tutta sua, che lo fa entrare a pieno diritto nel Guinnes dei primati. Lì il vento è arrivato a tirare a 370 Km orari. Niente male vero? Tant'è che la baita che è in vetta, l'hanno dovuta ancorare saldamente a terra per non farla portare via.
Insomma il Monte Washington è una sfida, prprio come il Monte Avane e il Monte Falterona. E' una sfida con se stessi, un percorso metafisico, un'idea, un progetto che si sta disegnando. E' trovare o ritrovare ciò che siamo, è capire dove vogliamo andare, è guardare da un punto diverso tutto nostro, il nuovo obiettivo che si vuole raggiungere. Io almeno l'ho sempre intesa così. E una volta arrivati sulla cima, liberarsi di certe pesanti zavorre, che ci carichiamo inevitabilmente nel percorso della vita. E poi....ripartire, più leggeri, il passo spedito e più che altro.....una nuova luce negli occhi. Bello vero?
Sembra che io abbia appena fatto ritorno da un'escursione sui suoi sentieri, non è vero? Ed è proprio così, anche se ci sono andata solo con la fantasia e poi al ritorno, mi sono fermata sulle fresche acque di un torrente,così simile a un altro torrente a me molto caro che scorre a volte limpido e sereno, e in altri momenti pieno di vigore e di rabbia, mentre il canto della sua acqua ritempra la mente e la prepara a un nuovo giorno, .
Magari, chi c'è stato veramente e ha avuto modo di riempirsi lo spirito del profumo de muschio e della natura, così prodiga di sé, potrebbe dirmi anche in forma anonima, se le mie sensazioni sono verosimilmente simili alle sue.
sotto l'azzurro fitto
RispondiEliminadel cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le cose portano scritto:
«più in là»