mercoledì 23 agosto 2017

Questa piccola parte della mia vita: conosco me stessa

Nel tempio di Apollo a Delfi, c'è una scritta lapidaria: "CONOSCI TE STESSO".
Strano... che parole, che ho sentito fin da quando ero poco più che una bambina e che mi venivano insegnate con la 'Mitologia', argomento che mi ha sempre affascinato , non mi abbiano indotto a meditare su me stessa, almeno in un punto imprecisato della mia vita, quando, finite le favole dell'infanzia e provati i primi cocenti dolori, magari avrei potuto anche fermarmi per un attimo e chiedermi: "Ma io chi sono?". O forse non è strano per niente, perché la vita deve andare così, senza tanti se e tanti ma. Macché! La vita scorreva in fretta, e sempre nuovi fatti venivano ad arricchirla e a farmi battere grosse testate nel muro di ogni nuova esperienza di turno. E via, via, avanti così, sempre incontro alla vita e alle sue novità e sempre con l'inossidabile convinzione che infine la parte migliore dell'esistenza, quella che ripaga di tutto ciò che si deve affrontare per diventare 'grandi', ma non solo, 'temprati, ma non solo, 'saggi', ecco sì, proprio saggi,....alla fine sarebbe arrivata e infine mi avrebbe fatto capire quale è il senso della vita, almeno di questa vita che sto vivendo in questo spazio temporale. E così sono arrivata alla mia età attuale, che parla di capelli bianchi e spirito ancora moooolto verde, salvo in quei momenti in cui ricevo delle grosse bastonate, perché allora per riavermi mi ci vuole un pò più di prima, ma poi riparto in quarta e sempre con la stessa convinzione che la parte più bella della mia vita debba ancora arrivare e che io per destino debba fare qualcosa di molto bello, non tanto per me, quanto per gli altri, che, oltre a farmi sentire 'brava' mi darà un senso di appagamento totale. Ahahahahah!!! Bischerate! Solo bischerate! Frustrazione che deve trovare una via di sfogo e un'ancora di salvezza nella speranza. Questo fino a poco tempo fa. 
Poi un giorno ho trovato questa frase, mentre al solito cercavo di appagare le mie inestinguibili curiosità in internet: "COLUI CHE CONOSCE TUTTO, MA NON CONOSCE SE STESSO, NON CONOSCE NIENTE." dal  Vangelo Copto di Tommaso. E allora, punta nel mio amor proprio, perché a me invece pareva se non altro, di conoscere tante cose e di aver fatto un bel cammino, mi sono fermata e ho detto: "E va bene, vorrà dire che mi guarderò dentro per cercare di conoscermi". Lì per lì, mi è sembrato più un gioco che altro, poi invece ci ho preso gusto e la cosa mi è piaciuta e mi sta piacendo non poco. La prima scoperta che ho fatto è quella di rendermi conto che mentre fino ad ora per raggiungere un qualsiasi traguardo della mia esistenza, la strada è stata tutta in salita, questo nuovo tipo di cammino invece è tutto in discesa, in un sentiero impervio, scosceso e buio, perché quando si entra dentro se stessi per conoscersi, bisogna mettere in sintonia il cervello con l'anima, quell'essenza che scivola tra le mani e non riesci mai a catturare del tutto, neanche fosse la Primula rossa, che 'la cercan qui, la cercan là, dove si trovi nessuno lo sa. Ma che afferrare mai non si possa questa dannata Primula rossa?'. Ho reso l'idea?
Poi infine mi sono accorta che il gioco non era più un gioco, che conoscere se stesso voleva dire entrare in punta di piedi in una dimensione nuova, senza fare rumore, senza avere fretta, senza turbare il nuovo cielo fatto di colori diversi dai soliti, che si avvolgevano su se stessi e cambiavano attimo dopo attimo, formando nuovi disegni, via via che mi decidevo a dare qualche informazione nuova su me stessa, a mettermi in silenzio e in attesa per capire se stavo dicendo la verità o cercavo di rimandarla.
Conoscere se stessi vuol dire spogliarsi, ma mica di fuori, e menomale! Significa denudarsi dentro e accettarsi, anche quando vediamo qualcosa di noi che non ci piace. E a quel punto la scoperta che non è mica vero che prima di questo lavoro non si sa niente di noi. Si sa eccome! Ma è come se fossero tutti tasselli scombinati di un mosaico che deve andare a riempire il disegno che è ciascuno di noi. E così non ci si capisce niente!  Ecco! Questa piccola parte della mia vita la sto impegnando a ricostruire il mio disegno. Non so ancora che cosa verrà fuori. I colori sono tanti e di tutte le sfumature. Che cosa sarò? Una Sfinge? L'Araba Fenice? Un Serpente? Una Colomba? Una Pantera? Un'Aquila?.............O molto più probabilmente uno dei tanti volti dell'Umanità? Boh! Perché il bello di questo mosaico è che non riusciamo a vedere il disegno che c'è sotto, ma solo i tasselli che lo compongono e che troveranno magicamente posto solo nel momento che con tanta onestà potremo non solo dire di conoscere noi stessi, ma accettare di continuare a scendere nei recessi più intimi della nostra essenza, per migliorarci.
Però come punto di arrivo non mi piace neanche un pò. E' troppo noioso e troppo buonista.



Ecco! Che potrebbe esserci di meglio se non sognare e andare avanti con l'immaginazione?



 A quel punto vedrò venirmi incontro un'immagine e con stupore, guardandola mi renderò conto che non è altro che la mia immagine ripulita per bene e vestita a nuovo. Andrò verso di lei e stendendo la mano afferrerò la sua e le dirò: "Salve! Io sono giuly" e lei mi risponderà: "Lo so da sempre." Poi si volterà facendomi con la testa un segno che a casa mia vuol dire 'seguimi' e si incamminerà verso....e chi lo sa?
Io resterò imbambolata per un minuto a guardarla, mentre il mio cervello girerà come una pala eolica, quando c'è il vento a 100 e il succo di ciò che penserà sarà questo: "Bene , ora conosci te stessa? Contenta? E a che ti è servito? A correre di nuovo dietro a qualcuno al primo fischio che ti fa? Ma non volevi essere libera? Libera anche dalle tue paturnie? Libera anche da te stessa? Sappi che non c'è peggior schiavista di noi stessi e dell'immagine che ci vogliamo costruire addosso! Scappa finché sei in tempo!"
E siccome so che ogni volta che ho seguito ciò che mi diceva il cervello mi sono sempre trovata bene, al contrario di quando mi sono affidata alla sfuggente Primula rossa, non mi è rimasto altro da fare che girarmi e darmela a gambe. Sono contenta di conoscere meglio me stessa, per evitare di fare tanti errori che potrei ancora fare, ma la mia libertà è la cosa più importante, soprattutto la libertà da me stessa.

Così va meglio. Voglio conoscere me stessa, perché sono curiosa e sinceramente mi piacerebbe sapere chi sono veramente e quanta parte di me invece è stata costruta da altri, dalle circostanze, dalle tradizioni, dal si deve essere 'così'. Voglio conoscere me stessa, ma senza paletti e senza nuove costrizioni. Voglio semplicemente essere  IO.

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