giovedì 2 giugno 2016

La maschera

Quando dipinsi questo volto, sentii dentro di me il bisogno impellente di mettergli una maschera. Ma prima di andare avanti devo proprio esternare una soddisfazione.

Ma che soddisfazione avere imparato a mettere le immagini mie, proprio mie, tratte o dai miei disegni o dai miei oggetti, o dalle mie impressioni,  sui miei post, perché sono in perfetta sintonia con i miei pensieri e non c'è più bisogno neanche di tante parole, per spiegare il mio sentire!!!!
Dunque! Dicevo che a questo volto di donna mi sono sentita di mettere una maschera. Non c'era  un motivo particolare, ma solo una constatazione dipinta, che la maschera sul volto ce l'abbiamo proprio tutti, non ce la togliamo neanche di notte,  e quando per un attimo ci vogliamo vedere proprio come siamo, magari facendoci un selfie, ci affrettiamo anche a cancellarlo , una volta visto, perché ciò che vediamo non ci piace. Meglio rimettersi quella maschera che fa solo intravedere senza mai mostrare del tutto ciò che siamo. Meglio continuare ad avere quello che impropriamente chiamiamo riserbo e che invece è paura di mostrare i nostri veri sentimenti, i nostri stati d'animo più nascosti, i nostri sguardi dietro i quali si nasconde la verità su noi stessi. Quella che solamente ciascuno di noi conosce e non mostrerà mai fino in fondo a nessuno. Qualche volta questa verità, che gli occhi riescono a celare, fa capolino dalle labbra e si affaccia in un misterioso e lontano sorriso, che dice tante cose e non svela niente. E' quello, il sorriso più affascinante che una persona può avere, uomo o donna che sia. E' il sorriso che parla di abissi e di cieli sconfinati, nei quali si muove libero il pensiero, senza confini, senza dogane, senza pedaggi da pagare. Tutto dentro di noi, in quell'universo che la nostra corporeità protegge da tutti. Ma che cosa meravigliosa siamo e forse è proprio la maschera che ci aiuta a essere tali, liberi dentro noi stessi e invisibili agli altri.

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