venerdì 17 giugno 2016

Io sono Leggenda

Sono venuto come un Re, me ne vado come una Leggenda - Zlatan Ibrahimovic

 

Niente da ridire sulla bravura di questo giocatore, che è sicuramente un fuoriclasse, e dicendolo, mi fido di chi se ne intende senz'altro molto più di me, che di calcio ci capisco poco e niente.

Posso ammettere anche che sia entrato come un Re nella Nazionale che l'ha ospitato fino ad ora, ma di qui a diventare Leggenda, secondo il mio modesto parere ce ne corre!

E' che oggi è facile usare questi paroloni, questi termini grandiosi, sia per se stessi che per gli altri. che poi non troveranno riscontro nel futuro. Neanche i Beatles sono ancora Leggenda, anche se sono stati antesignani di un momento storico che stava cambiando.

Oggi tutto va di fretta e le parole che si usavano per esaltare la grandezza di personaggi storici e mitologici, vengono usate per definire chiunque sia anche solo un pò al di sopra delle righe. Basta pensare alla "standing ovation" alla quale sempre più spesso assistiamo in televisione durante qualsiasi spettacolo musicale. Fino a non molto tempo fa, questo particolare tipo di applauso veniva tributato molto, ma molto raramente e quando ciò accadeva, tutti eravamo consapevoli che c'era stata un'interpretazione eccezionale, che meritava un tributo particolare. E neanche questo dava diritto a ritenersi Leggenda......  Oggi la "standing ovation" è normale, all'ordine del giorno, quasi patetica, e non ci si accorge che   così facendo, si sminuisce il vero talento o il vero genio, che nel tempo è destinato ad approdare alla ribalta solo una volta ogni tanto. Insomma usiamo per la normalità termini eccezionali.

Così è per la parola "Leggenda". La leggenda non nasce con la contemporaneità, ma nel trascorrere dei secoli, quando uno o l'altro evento, l'una o l'altra persona, merita di essere ricordata e tramandata per le sue gesta, per i suoi meriti, per le sue epopee, per le sue scoperte, per avere rivoluzionato il modo di pensare del mondo. Quelle e solo quelle sono leggende e di nomi se ne potrebbe fare tanti.


Leggende diventano solo quelle che il vento del tempo non riesce a cancellare durante il suo passaggio sui secoli e sulla mente del genere umano e non sono mai autoreferenziali. Troppo facile sarebbe e punto affascinante. Un conto è essere bravi, un altro è essere leggendari, un conto è essere pezzi da '90, un conto è essere leggendari, un conto è essere anche il non plus ultra, un altro è essere leggendari, perché la leggenda deve lasciare qualcosa di più di una bella facciata, deve lasciare qualcosa che viene da dentro e che può servire all'uomo di domani, per trarre stimolo e rispechiarsi in lei.

Neanche Bartali che oltre a essere un campione come ciclista lo è stato come uomo, è ancora leggenda. Forse è meglio dare Tempo al Tempo, far sì che la fantasia amplifichi la realtà delle azioni compiute, fino a mitizzarle, come si vuole che sia la Leggenda,  a meno che parlando di sé uno non riesca ad essere veggente ed anche in quel caso un pò di umiltà non guasta, perché altrimenti parlando di me anch'io posso dire che nella mia vita sono entrata come Cenerentola e sono uscita come Leggenda. Già! Proprio così! Nel mio piccolo, con l'aiuto di tanta fantasia, che non mi manca potrei cominciare a dirmi: "Io sono Leggenda". Sono certa che finirei per crederlo anch'io!

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