domenica 24 aprile 2016

Bibidone

Quando è arrivato a casa nostra non aveva nome. Inizialmente, quando lo vidi dentro la portantina mi era sembrato un cagnolino molto malandato. Solo quando uscì mi resi conto che era un gatto dalla grossa mole, anche se era difficile definire di che razza fosse, da come era mal ridotto. Si portava dietro una triste storia. Chiuso o dimenticato, chissà! per circa venti giorni dentro una cantina, era riuscito a sopravvivere consumando se stesso fino a diventare pelle, ossa e un groviglio sudicio di pelo. Ma aveva due grandi occhi verdi dallo sguardo serio e dolce nello stesso tempo. Fu quando lo vide mio figlio, che un nome venne fuori all'improvviso. "Brivido Cosmico!" disse riferendosi al gatto nero di Pomi d'ottone e manici di scopa. Ci mettemmo a ridere, perché Brivido Cosmico, in confronto a lui era un bijou. Infatti nel frattempo  lui era stato rasato, perché mai più quei peli  rasta si sarebbero snodati e a guardarlo faceva effetto con la lunghissima coda completamente glabra, tanto da apparire come quella di un topo. Brivido Cosmico rimase il suo nome, ma dagli oggi , dagli domani, con la facilità che ci contraddistingue a storpiare i nomi, è diventato Bibidone, e Bibidone è rimasto, anche se mia figlia molte volte, per affetto, lo chiama Bibi.
Bibidone è rimasto con noi, potevano esserci dubbi? Ora è un bellissimo gatto dal pelo setoso e dai lunghi baffi bianchi. Si sta irrobustendo giorno dopo giorno. In un mese e mezzo ha recuperato tre chili e ora ne pesa oltre sei, ma deve crescere ancora, si vede. Anche se fin dall'inizio si capiva da certe caratteristiche la sua appartenenza ai Mainecoon, ora che sta bene la cosa è molto più evidente. E' un gattone insomma, buono come il pane e affettuosissimo. Ha pazienza anche con Plinio, che comincia a zampettargli tra le lunghe zampe. E a proposito di zampe, è bello vederlo bere immergendo la sua zampona nell'acqua per portarsela alla bocca e fare la stessa cosa con il cibo. Mi hanno detto che è proprio una caratteristica dei gatti del Maine. Una delle sue caratteristiche, o forse un suo vezzo è quello di tirare fuori la lingua e questo suo modo di fare, piano piano ci ha indotto a dire per scherzo che somiglia a Einstein, nella sua celebre fotografia di quando fa la linguaccia. Speriamo che abbia la sua stessa genialità, in campo gattesco naturalmente. E comunque se è un onore per Bibidone somigliare al  celebre scenziato, anche Einstein, con l'ironia che lo contraddistingueva, credo che non avrebbe disdegnato di essere somigliante a un Mainecoon.
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