lunedì 18 maggio 2015

La vecchia signora

Erano stati veri compagni di viaggio. Lui, un giovanotto pieno di aspettative e con pochi soldi, lei una vecchia automobile, che di strada ne aveva fatta ormai tanta. Ma si erano scelti e insieme avevano affrontato la strada, ogni tipo di strada, in discesa, in salita, piena di curve... insieme avevano vissuto la vita e le sue sfide. Lei, silenziosamente aveva raccolto le confidenze, gli sfoghi, i malumori e le soddisfazioni del giovane uomo, quelle che vengono fatte solo tra sé e sé......lui aveva ascoltato i primi inconfondibili rumori di cedimento della sua auto ormai logora, ma il sodalizio tra di loro era continuato come sempre mentre via via che il tempo passava cambiavano anche tante situazioni. Lui ormai era diventato un uomo davanti alle scelte del suo domani, lei una vecchia signora piena di acciacchi e di rughe, ma nessuno dei due faceva caso ai cambiamenti dell'altro, perché loro erano rimasti sempre gli stessi compagni di viaggio, pieni di di sogni, di ideali, di voglia di conquiste.
Poi arrivò il giorno tanto atteso, un giorno da vivere per il domani e per i giorni futuri.
Lui guardò la vecchia automobile e non disse niente. Lei guardò il giovanotto diventato uomo e non disse niente, ma entrambi seppero subito che la lunga strada che separava l'oggi dal domani l'avrebbero fatta insieme. Erano più di milleottocento chilometri da percorrere ed entrambi lo sapevano, come sapevano che sarebbe stata una grande impresa portarlo a termine, ma nessuno dei due si tirò indietro.
"Se la vecchia signora mi porterà fino là, vorrà dire che è un segno del destino che io ci debba rimanere, come del resto ho sempre desiderato" si disse  il giovane, mentre tirava a lucido la sua automobile, per farle fare bella figura nel posto dove sarebbero andati.
"Se riuscirò a portare il mio amico fino a destinazione,per me sarà come avere avuto il premio più importante della mia vita" si disse la vecchia signora mentre si beava della sua ritrovata lucentezza.
Partirono in una tiepida mattinata di maggio e strano a dirsi, il viaggio fu ottimo, ciascuno impegnato a dare il meglio di sé e giunsero a destinazione tranquillamente, senza grandi scosse, senza incertezze. Se avessero potuto si sarebbero dati la mano per congratularsi reciprocamente, ma entrambi sentirono che era come se l'avessero fatto e che con quella stretta di mano si fossero salutati, proprio come due vecchi amici che hanno condiviso un sogno e sanno di aver raggiunto l'obiettivo che si erano prefissi.
E così la vecchia signora salutò il giovane uomo, sapendo in cuor suo che sarebbe stata sempre ricordata con affetto e gratitudine. Il giovane uomo sentì quel saluto e mentalmente le disse che sicuramente l'avrebbe sempre ricordata, per cui quando provò a riaccendere il motore e questo non  dette segno di vita non ne fu neanche stupito, e si limitò ad accarezzare piano piano il volante con la gratitudine di chi sa di avere avuto una vera amica.

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