domenica 31 maggio 2015

Il mio amico A


Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell'irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai.

Virginia Woolf  



Non avevo mai letto queste parole di Virginia Woolf, ma non appena l'ho fatto ho capito che erano adatte a quello che volevo  esprimere io, quando, due giorni fa è arrivata una telefonata.
"Pronto?" dico con voce un pò affannata, dato che ho dovuto fare una corsa pr arrivare in tempo a rispondere.
"Ciao Giuly, sono E.....qui da me c'è una persona che vorrebbe parlare con te"
"Va bene, passamelo" rispondo un pò stupita e molto incuriosita.
Un attimo di silenzio e poi sento una voce maschile che mi dice ridendo: "Forse non ti ricorderai di me ma abbiamo studiato insieme. Io sono A......."
Non l'ho lasciato neanche finire e gli ho detto: "Vieni subito a trovarmi, non vedo l'ora di vederti!" ed era proprio vero perché l'A in questione è stato uno dei miei più grandi amici.
Che gioia ritrovarci e abbracciarci come fossimo ancora due studentelli. Occhi pieni di emozione e di tanti sentimenti, tutti belli, voce un pò incrinata per la gioia di esserci rionosciuti subito e di aver cominciato a parlare insieme, come se il nostro discorso interrotto più di quarant'anni fa, non avesse considerato tutto quel tempo, niente di più che una pausa tra una parola e l'altra. Dio! E' stato proprio bello riandare ai tempi della nostra gioventù, mentre gli altri due amici che erano con A, ci guardavano sorridendo, felici della nostra felicità. ed è stato tra una parola e l'altra che a un certo punto A, parlando di me, e rivogendosi agli altri ha detto: "Lei era fatta così, una sognatrice che pensava che il mondo fosse sempre bello! Lei sorrideva alla vita....anzi rideva proprio alla vita!" "E' vero- ho risposto io sorridendo- e nonostante tutte le esperienze della vita, sono ancora una sognatrice!" E sino rimasta molto stupita quando entrambi gli amici di A hanno detto sorridendomi:" Ma va!? Non l'avremmo mai capito....Ma si vede subito dai tuoi occhi che non ti sei stancata di sognare, ed è una cosa che fa piacere vedere!"
"Non avrei mai pensato che fosse così palesemente lampante!" ho detto io vergognandomi un pò,.....ma neanche tanto, ma poi ho ripensato a quello che mi aveva detto A mentre parlava di sé dicendomo che era un insegnante e che anche l'altro amico era insegnante come lui. 
E io guardando il terzo avevo domandato più per cortesia che per altro se fosse insegnante anche lui e lui mi aveva risposto proprio così: "Beh! Diciamo che io educo gli adulti!" e allora non mi sono più stupita se ha letto dentro di me come in un libro aperto e ha visto tutte le strade che percorro quando, da sola, lascio libera la mia fantasia. Ed è per questo che le parole di Virginia Woolf fanno proprio al caso mio.


venerdì 29 maggio 2015

Devo pensare

Stamani ripensavo al disegno dell'Infiorata che ha un titolo molto impegnativo.
Si chiama infatti "In Principio". E così pensando mi è venuto in mente che in fondo al disegno, dopo aver fatto l'incipit della creazione, ci ho disegnato un semicerchio bordato a un altro semicerchio dentro il quale ho scritto 'orizzonte degli eventi' che sta a dire che ciò che ho disegnato è un 'buco nero'. E ora, proprio ora mi sto domandando perché ho fatto questo disegno, perché in definitiva ho sentito inconsciamente di mettere anche un 'buco nero', e cioè quella cosa che si nutre della luce delle stelle, senza mai più restituirla. Perché dopo il disegno che sto cercando di rendere abbacinante di quella luce che viene a schiarire le tenebre dell'abisso e a dare ordine al kaos, ho sentito la necesità impellente di terminare con un 'buco nero', un 'black hole'?
Non riesco a darmi una risposta, ma sicuramente una risposta c'è.
Per buttarla in ridere, potrei ricavarci uno dei miei aforismi all'acido muriatico:

"Se all'inizio era un casino e in fondo è un buco nero, in mezzo che ci sta? Un calcio nel culo ...naturalmente!"
da piccoli pensieri di Kind Butterfly


Ma al di là della voglia di ridere per sdrammatizzare, sono sicura che ciò che ho disegnato quasi senza rendermene conto, racchiude una metafora della mia vita, che viene fuori, a dispetto di se stessa anche da questo aforisma scherzoso, che invece mi sta dicendo la stessa cosa.  
Devo pensare.

giovedì 28 maggio 2015

La terrazzina

E' proprio vero che ogni cosa ha il suo momento! Ci sarò passata mille volte vicino a quella terrazzina che si affaccia  sulla valle, ma solo stamani ho capito inconfutabilmente che se mi avessero detto che se volevo diventarne la felice proprietaria, sarebbe stata mia, avrei accettato senza esitare e non mi sarebbe importato niente che la casa che va a completare sia poco più di un rudere, un budello vecchio come il cucco che scorre sopra una delle tante porte del mio paese, disabitato da tempo immemore, dove ragni e scorpioni hanno nidificato e si sono riprodotti indisturbati e in allegria, dove non ci sarà neanche l'ombra di una parvenza di riscaldamento, dove il bagno non si chiama ancora così, ma sicuramente gabinetto e sicuramente della primissima antidiluviana generazione, dove le poche strette stanzette che ci saranno, saranno tutte di passaggio e con i pavimenti sconnessi, fatti di mattonacci, con gibbi e avvallamenti..................niente, non me ne sarebbe importato niente, pur di potermi affacciare da quella terrazzina che si tuffa nel vuoto della valle. L'ho capito dal brivido che mi è scorso per tutto il corpo ed è uscito dagli alluci dei miei piedi in movimento. Sono dovuta tornare anche indietro, per potermi affacciare indisturbata da quella terrazzina e protendermi a mia volta nell'infinito.
Un sogno, naturalmente tutto in sogno, un sogno nel quale sono ancora giovane e carina e dove la vita anora non mi ha rivelato niente di sé, dove tutto può accadere, in questo tempo o in un altro tempo, che importanza ha!.... uno dei tanti sogni che faccio ad occhi aperti, uno di quei sogni che stanno nel preciso confine tra terra e cielo,  mentre macino chilometri di strada alla ricerca di me stessa.
Chissà perché quella terrazzina! Chissà che cosa mi ha voluto dire.........Ma da ora in poi quella terrazzina è mia e guai a chi me la tocca!

sabato 23 maggio 2015

Sognare ancora......

Sognare è un diritto 
 - da "Piccoli Pensieri" di Kind Butterfly

 



Proprio così! Sognare è un diritto. Forse l'ultimo diritto dell'uomo cosiddetto libero.....e allora io sogno e sogno quanto mi pare e proprio stamani........

Non l'avevo mai visto, o se l'avevo visto non ci avevo fatto caso, o più probabilmente non era il momento giusto, il cielo non avevo il colore di stamani, gli alberi non erano fioriti, i rovi ancora non si arrampicavano prepotentemente su per i loro tronchi sbocciando in splendide rose canine. Chissà invece perché stamani il mio sguardo si è fermato sopra un pezzo di terra incolta, completamente incolta, evidentemente incolta e già da mooolto mooolto tempo, sul quale faceva bella mostra di sé un ciliegio tutto avvolto da rampicanti più o meno infestanti (a me piacciono anche quelli)......e così è cominciato il mio sogno, un sogno tutto visivo, fatto ad occhi aperti, con tanto di movimenti, di suoni, di canti. Esagerata - dirà qualcuno- ma vi assicuro che è andata proprio così, perché in quel pezzo di terra improvvisamente è apparsa una grande tenda militare, di quelle che accolgono tante persone e accanto alla tenda magicamente si è materializzato un alzabandiera, già competo di tutte le bandierine che occorrono al mio caso, ossia quella scout, quella dell'italia e quella dell'euoropa, perché no! E un pò più avanti i tavolini di squadriglia e il grande cerchio del fuoco di bivacco.....e poi proprio all'ingresso, dove il terreno si restringe un bel portale fatto tutto con la paleria di legno e legato con tanti bei nodi  dai ragazzi che sono maestri in questo, al centro del quale campeggia una scritta rossa, o forse è meglio verde? boh!, vedremo al momento......in cui si legge "GRUPPO SCOUT MONTEPULCIANO 1°"....... Ecco non occorre nient'altro per fare una sede scout, immersa nella natura e contemporaneamente raggiungibile in macchina in cinque minuti, una sede immersa nella natura, che ottempera a tutto ciò che è nell'insegnamento di B.P.
E allora nel sogno è apparso il sogno più bello....quello di bambini e ragazzi che si muovevano nel verde, col profumo dei fiori e della buona terra, con il sole negli occhi e il vento nel cuore.
Sono stata bene, ma talmente bene che non ho permesso che  il mio sogno finisse. E' qui, piantato con i picchetti nella mia testa e non ho intenzione di farlo morire senza averlo comunicatoin co.ca. Capisco che per buttarsi in un'avventura così fantastica bisogna essere sognatori come me, che cammino sempre a tre metri da terra e forse in questo momento anche qualcosina di più, però lasciatemi dire che è proprio un bel sogno, uno di quelli che se si realizzasse, darebbero una nuova spinta e un nuovo e vigoroso entusiasmo. Troppo bello per esere vero? Nossignori! Qualcuno l'ha fatto e anche da tanto tempo ormai e io l'ho visto proprio con i miei occhi!

mercoledì 20 maggio 2015

La marchesa del Grillo

A volte capita che telefoni per chiamare un ufficio e quindi usi un tono distaccato e gentile. A volte capita che invece di rispondere la solita segretaria che senti tutte le volte, ti risponda una voce maschile, che ti sembra proprio uguale sputata a quella della persona con cui vuoi parlare. A volte capita di continuare il gioco e domandare il nome della persona con cui vuoi parlare, sapendo in cuor tuo che la persona è proprio quella che ti sta rispondendo e che in quel momento ha voglia di prenderti in giro. A volte capita che la persona che ti sta rispondendo con la voce della persona con cui vuoi parlare , ti dica che invece quella persona al momento non c'è. A volte capita, che sentendoti improvvisamente in sintonia con 'Amici miei' tu risponda che non importa e se per cortesia può dire alla persona interessata che ha chiamato la marchesa Del Grillo e che richiamerà più tardi. A volte però capita anche di sentire dall'altra parte del filo un 'va bene, riferirò sicurmente' detto con un tono un pò stupito, ma anche un pò deferente, e allora capita anche di cominciare a capire che la persona con cui hai parlato scherzosamente, non sia quella che hai creduto tu fino a quel momento, ma semplicemente un collega della persona con la quale credevi di parlare. Allora capita di poter avere due reaziono completamente diverse. La prima, quella più doverosa, è quella di sentirti un idiota  e di dirti che faresti bene a richiamare per scusarti. La seconda è quella di metterti a ridere,ma proprio a ridere e pensare che la vita è bella anche per questi piccoli equivoci, che danno a una giornata uguale a tutte le altre un pizzico di sano umorismo. A me capita di avere la seconda reazione che perdura anche ora che sto srivendo.

lunedì 18 maggio 2015

La vecchia signora

Erano stati veri compagni di viaggio. Lui, un giovanotto pieno di aspettative e con pochi soldi, lei una vecchia automobile, che di strada ne aveva fatta ormai tanta. Ma si erano scelti e insieme avevano affrontato la strada, ogni tipo di strada, in discesa, in salita, piena di curve... insieme avevano vissuto la vita e le sue sfide. Lei, silenziosamente aveva raccolto le confidenze, gli sfoghi, i malumori e le soddisfazioni del giovane uomo, quelle che vengono fatte solo tra sé e sé......lui aveva ascoltato i primi inconfondibili rumori di cedimento della sua auto ormai logora, ma il sodalizio tra di loro era continuato come sempre mentre via via che il tempo passava cambiavano anche tante situazioni. Lui ormai era diventato un uomo davanti alle scelte del suo domani, lei una vecchia signora piena di acciacchi e di rughe, ma nessuno dei due faceva caso ai cambiamenti dell'altro, perché loro erano rimasti sempre gli stessi compagni di viaggio, pieni di di sogni, di ideali, di voglia di conquiste.
Poi arrivò il giorno tanto atteso, un giorno da vivere per il domani e per i giorni futuri.
Lui guardò la vecchia automobile e non disse niente. Lei guardò il giovanotto diventato uomo e non disse niente, ma entrambi seppero subito che la lunga strada che separava l'oggi dal domani l'avrebbero fatta insieme. Erano più di milleottocento chilometri da percorrere ed entrambi lo sapevano, come sapevano che sarebbe stata una grande impresa portarlo a termine, ma nessuno dei due si tirò indietro.
"Se la vecchia signora mi porterà fino là, vorrà dire che è un segno del destino che io ci debba rimanere, come del resto ho sempre desiderato" si disse  il giovane, mentre tirava a lucido la sua automobile, per farle fare bella figura nel posto dove sarebbero andati.
"Se riuscirò a portare il mio amico fino a destinazione,per me sarà come avere avuto il premio più importante della mia vita" si disse la vecchia signora mentre si beava della sua ritrovata lucentezza.
Partirono in una tiepida mattinata di maggio e strano a dirsi, il viaggio fu ottimo, ciascuno impegnato a dare il meglio di sé e giunsero a destinazione tranquillamente, senza grandi scosse, senza incertezze. Se avessero potuto si sarebbero dati la mano per congratularsi reciprocamente, ma entrambi sentirono che era come se l'avessero fatto e che con quella stretta di mano si fossero salutati, proprio come due vecchi amici che hanno condiviso un sogno e sanno di aver raggiunto l'obiettivo che si erano prefissi.
E così la vecchia signora salutò il giovane uomo, sapendo in cuor suo che sarebbe stata sempre ricordata con affetto e gratitudine. Il giovane uomo sentì quel saluto e mentalmente le disse che sicuramente l'avrebbe sempre ricordata, per cui quando provò a riaccendere il motore e questo non  dette segno di vita non ne fu neanche stupito, e si limitò ad accarezzare piano piano il volante con la gratitudine di chi sa di avere avuto una vera amica.

sabato 16 maggio 2015

Stasera

Stasera riunione per parlare dell'Infiorata.Ma si può ancora parlare di infiorata? Oggi se dovessi dare un nome al lavoro che andremo a fare tra una ventina di giorni, non saprei più come chiamarlo.Eppure, fino ad oggi, nonostane le difficoltà, nonostante il poco che ci siamo ritrovati tra le mani per lavorare, abbiamo sempre realizzato qualcosa di bello. Via i colori, via la segatura, che ci permetteva di realizzare disegni importanti e veramente d'impatto, sono rimasti tappini, bottiglie di plastica, fondi di caffè, carta di giornale e carta stagnola. E io ho preparato un disegno, che non è neanche un disegno, nel quale poco opportunamente, molto pomposamente e con una dose altissima di incoscienza e una ancora più grande di indifferenza ho voluto parlare di Creazione. Creazione vista come ciascuno la vuole vedere e interpretare e tutta riassunta in quelle due parole che danno il via al tutto :IN PRINCIPIO. Oggi, avvicinandosi il fatidico giorno della messa in opera, con conseguenti critiche di ogni genere, mi tirerei tanti scappellotti in testa per aver pensato un tema simile, ma non c'è stato niente da fare, quello mi è venuto e quello è rimasto, a dispetto di me stessa, degli altri, di chi ci vuole vedere solo un messaggio religioso, e di chi invece ce lo vuole trovare solo matematico. Ognuno faccia ciò che crede, a me non me ne potrebbe fregare di meno, perché io ci vedo e continuo a vederci solo quello che pare a me e che anche quest'anno, nonostante mi sia costata una fatica psicologica grandissima, ciò che ci ho visto e continuo a vederci mi ha fatto assemblare 140 mq. di carta, sulla quale mi sono sfogata con questo disegno che dovrà essere riempito del niente che abbiamo e della nostra fantasia e più che altro dell'improvvisazione, che quest'anno giocherà un ruolo importante, visto che non c'è stata nemmeno quella regia che invece non è mai mancata negli anni precedenti. 
L'unica cosa che è pronta è la spiegazione di questa Creazione, che mi piace di anticipare, tanto non tolgo niente a nessuno, visto che è stata scritta dalla mia amica Kind Butterfly che mi ha detto di farne ciò che credo.
In principio fu la luce
e dalla luce nacque ogni vita.
"E' tutto tuo - disse all'uomo
 la voce che correva insieme al vento -
coltiva il mio  giardino  e i buoni frutti
fai crescere i fiori che ti ho dato,
non li abbandonare, amali 
e proteggili dal male".
L'uomo ascoltava e i suoi occhi
si riempivano di quello
 che pareva meraviglia
e invece era solo bramosia
"Ora la Terra è mia - e miei
saranno il sole e il firmamento
e metterò in catene anche quel vento
che mi ha parlato e che mi ha fatto Re.
In principio, fu allora
ed è anche ora e sempre
e il vento lo dice all'uomo ad ogni istante
con la pazienza dell'eternità
" Trova la  strada vera e il tuo vero domani,
 e solo allora capirai e poi vivrai
per quella luce che non tramonta mai.".
Ma la mia amica è troppo buona e  dopo aver letto ciò che invece avevo scritto io, ha scritto queste parole che edulcorano le mie, dicendomi, che non potevo dire che proprio non riesco a sopportare coloro che hanno ricevuto fiori e frutti da far sbocciare e maturare e invece li lasciano morire per mancanza d'acqua.
Chi fa questo non ci ha capito proprio una cippalippa della Creazione, che si rigenera continuamente solo se ciascuno continuerà a far fruttare ciò che è arrivato a lui, mettendoci anche del suo per lascirlo nelle mani di chi poi verrà e continuerà a dare di sé, senza protagonismi, ma solo con la consapevolezza di stare facendo un lavoro iniversale che non serve per la sua gloria,ma per conservare il difficile equilibrio di questo benedetto creato che non riusciamo a mantenere bello come ci è stato dato. E forse è meglio che mi fermi e non aggiunga una parola in più, sennò va a finire che  mi arrabbio davvero e finirei per dire cose che è bene rimangano con me!!