martedì 9 gennaio 2018

La Teoria del Tutto

Stasera ho guardato il film "La Teoria del Tutto", che parla della vita e delle teorie elaborate da Stephen Hawking, un racconto avvincente, interpretato in maniera superba da Eddie Redmayne.
Una scena mi ha particolarmente colpito ed è quella in cui il protagonista spiega la formazione, o meglio ciò che da origine a un 'buco nero'. E mentre spiegava che una stella diventa sempre più piccola, contraendosi e alla fine collassando su se stessa fino a che spazio e tempo collimano in un unico punto, io vedevo dentro di me la stessa cosa trasposta nell'uomo, Si nasce e si comincia a morire nello stesso momento e la nostra vita fisica è una continua contrazione, un continuo ripiegamento su se stessa, fino al punto in cui ci sarà quell'incontro spazio-tempo, che cambierà il nostro modo di essere.  Mi è piaciuta questa similitudine, perché non è una fine, proprio allo stesso modo in cui non è una fine per il 'buco nero'. Infatti Hwking ci spiega che non tutte le particelle vengono catturate inesorabilmente al centro del buco, ma che anzi qualcuna si deposita nel bordo esterno e forma quello che è conosciuto come 'l'orizzonte degli eventi', che continua a produrre e trasmettere energia. Mi piace pensare che anche nel genere umano accada qualcosa di simile e che l'energia che riuscirà a sfuggire all'impatto spazio-tempo, sia quella che viene dalla mente di ogni uomo: il pensiero.
Tutte bischerate? Non lo so e non mi importa. Voglio solo avere la libertà di continuare a immaginare, a pensare, a capire cosa passa per la testa di questo grandissimo scienziato, e se per farlo ho bisogno di usare i miei esempi estemporanei e strampalati, ben vengano anche questi. La cosa più importante in ogni cosa è quella di voler continuare a capire.

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