lunedì 15 gennaio 2018
La legge universale
Poche sere prima le era capitato ,tornando da Firenze, di dire a suo figlio di aver capito di non essere più in grado di dare consigli, anzi.....forse era lei che ne aveva più bisogno di tutti. Se ne era accorta recentemente e lo stava comunicando, così, semplicemente, a una persona adulta, che forse fino a poco prima aveva guardato con occhi di madre, scorgendovi sempre il suo bambino.
Stasera aveva avuto la conferma che la sua non era stata una sensazione, ma qualcosa di reale. Lo dimostrava il fatto che durante un'altra conversazione si era sentita impotente per la prima volta a comunicare entusiasmo e fiducia nell'avvenire al suo interlocutore. Eppure credeva in tutte le cose che aveva detto, anzi, le vedeva proprio davanti a sé, ma le trovava nello scorrere del tempo, nella pazienza dell'attesa, nella consapevolezza che, se anche il lavoro è duro e faticoso e sembra che non ripaghi la fatica che vi viene profusa giorno dopo giorno, solo chi osa, chi ha il coraggio di credere nei propri sogni, alla fine verrà ripagato. Sia nell'uno che nell'altro caso, le è stato portato come termine di paragone il mondo di oggi, un mondo che lei forse ormai per età, hanno pensato che non sia più in grado di capire, ma che invece capisce benissimo, perché l'ha sperimentato su di sé, fino a pochi mesi fa. Un mondo di squali, pronti a sbranare chiunque si frapponga tra loro e l'interesse personale, il successo. Un mondo dove non c'è più posto per il domani , perché solo l'oggi è quello che detta legge.
E' vero. Oggi il mondo è questo e ci avvolge nei suoi tentacoli, ma niente e nessuno potranno mai impedire alla mente di coloro che hanno. chiamiamolo pure 'il dono',..... di pensare, credere,sperare, lottare, cercare ciò che da il senso alla propria vita, anche se ciò avverrà nelle difficolta, nella delusione, nella consapevolezza che niente e nessuno potra mai ripagare la fatica compiuta.
Forse in alcuni momenti di abbattimento più che un dono può apparire come un disinganno, una promessa che si è presentata sotto mentite spoglie, ma così non è, no, non è. E' questo quello che voleva comunicare quando ha detto che le persone 'non comuni' sono state fornite di una marcia in più per andare più in là di altre persone. E non c'entra niente il successo mondano, né tantomeno la gratifica monetaria. C'entra il rispetto per se stessi e per questo dono che molti vorrebbero avere e non hanno.
Ma non è riuscita a farlo capire ed è così che si è improvvisamente resa conto dei suoi limiti, oltre i quali, nella sua nuova consapevolezza, da ora in poi non potrà più andare, se non per se stessa.
In teoria è così e non fa una piega. Quando si arriva a capire i propri limiti è giusto fermarsi....è giusto e corretto,.... ma non è saggio,...no,.....non è per niente saggio, in quanto il compito di una madre è sempre quello di superare i propri limiti, per continuare a dare fiducia ed entusiasmo ai propri figli, perché possano a loro volta superare i propri limiti. Non è eroismo. E' solo una legge universale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento