A volte le cose, gli avvenimenti, sembrano accadere per caso, ma il caso non è mai casuale, è li che ti aspetta a modo suo. Vuol dire che alle volte il caso aspetta proprio te e non per caso, ma per destino appare come caso. Cogli il positivo che il caso per destino ti offre.Alessandro Baricco
Ed è stato per caso, solo per caso che l'altro ieri sono andata a fare la mia passeggiata mattutina su per la salita del cimitero vecchio ed è sempre solo per caso che avessi un mal di testa terribile e un senso di nausea spaventoso. Niente di preoccupante, avevo solo mangiato troppa nutella il giorno prima, ma stavo da cani.
La mattinata era bellissima,fatta di sole, di aria tiepida, ma io non vedevo niente, concentrata su me stessa per quella morsa che mi attanagliava le tempie.
Era da tanto tempo che non tornavo per quella strada, ma ho terminato la mia passeggiata senza neanche accorgermi di dove mettevo i piedi.
Anche ieri mattina è stato solo per caso che all'ultimo momento ho deciso di riaffrontare la salita del cimitero vecchio, il caso portato dalla nebbia che era fitta e non faceva vedere un accidente, per cui, sempre per caso ho pensato che salendo più in alto la nebbia si sarebbe diradata. Non è stato così.
Ma la testa era libera ed è così che camminando, pur vedendo poco e niente, mi sono accorta di quante cose belle c'erano lungo quella strada che avevo percorso il giorno prima. C'era la vite americana che era diventata di un rosso sanguigno,una grande pianta di aloe, i cipressini cresciuti almeno di mezzo metro dall'ultima volta che li avevo visti e tanti fiori selvatici,vividi e gialli come la gioia, che facevano capolino in un prato di muschio verde di quel verde che prende appunto il nome della pianta.
Ed è stato solo per caso che ho capito che era destino che io facessi quella strada per due volte consecutive, e mi rendessi conto che quando si è troppo concentrati su se stessi non si riesce a vedere un fico secco, mentre invece quando la nostra testa diventa un recipiente per accogliere tutte le varie emozioni sensoriali, si vedono tante di quelle cose che sono tutte cose belle, che sono lì, intorno a noi, e che non abbiamo notato prima perché troppo presi da noi stessi.
E forse è per caso che mi sono ritrovata a pensare a questa cosa come a una metafora della vita? O per destino? O per destino nascosto sotto le mentite spoglie del caso? E chi lo sa?
Fatto sta che improvvisamente mi sono resa conto che anche quando si inseguono i nostri sacrosanti sogni , che abbiamo tutto il diritto di realizzare, e per i quali è giusto combattere, non ci dobbiamo focalizzare solo su questi, ma dobbiamo anche guardare il bello che c'è intorno e nelle cose che facciamo tutti i giorni, nella realtà di tutti i giorni, e che impariamo facendo e che ci fanno crescere e che spesso non vediamo più proprio perché siamo troppo presi ad andare dietro a un'idea predominante.
Ed è solo per caso, o per destino, che mi è venuto in testa e non se ne vuole più andare, che così facendo ci dimentichiamo di vivere? Perché la vita è sì, seguire i sogni, la vita è sì realizzare qualcosa di concreto per sé e per i propri cari, ma la vita più che altro è appartenenza a quella natura che ci circonda e della quale siamo parte pulsante. La vita è cercare continuamente se stessi, andando oltre la soglia dei propri limiti ogni giorno un pò di più, per privilegiare le ragioni del cuore, della mente e dello spirito; la vita è godere del giorno che c'è, che è appena cominciato, amare le nostre prime volte, tutte le nostre prime volte, sia che si tratti di attaccare un bottone, sia che si tratti di risolvere un'equazione, perché le nostre prime volte ci fanno crescere e non ci fanno essere più quelli di prima; la vita è godere ciò che impariamo dall'esperienza che facciamo tutti i santissimi giorni ......e possibilmente goderne sia da soli che insieme agli altri . Quanto sbagliamo quiando pensiamo che la vita sia tutto il correre dei nostri tempi, l'arrovellarsi, il barcamenarsi........la vita è vita, semplicemente vita, un dono grandissimo che invece ci sembra scontato, e che non sappiamo usare, del quale non ringraziamo mai nè il caso nè il destino né tantomeno quel dio nel quale sia il caso che il destino trovano il loro incipit.
E forse è sempre per caso o per destino che di queste cose ci si deve accorgere solo quando si ha la mia età? E certe volte neanche allora? Tutto ciò fa parte di quel gioco a dadi di cui parla Einstein? Non lo so davvero, ma so di non voler tenere per me questa esperienza che ho fatto per caso e che forse potrà diventare destino, affrontando una delle tante salite della mia vita.
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