Fino ad ora ho creduto che la frase più bella del romanzo della Mtchell, Via col vento, fosse 'domani è un altro giorno!", ma ieri mi sono dovuta ricredere e mi sono detta con convinzione che 'francamente me ne infischio!" che è il saluto finale di Rhett a Rossella, è altrettanto bella e piena di forza e di molteplici significati.
Forse perché ieri ho avuto modo di testarla su di me e ho capito che 'francamente me ne infischio' è un lasciapassare immediato verso la libertà, quella libertà che ho sempre rincorso senza mai trovare del tutto. E invece ieri l'ho proprio assaporata totalmente e magari sarà stato solo per un attimo, ma spero che nessuno proverà a smentirmi se dico che un attimo di libertà vale più di mille attimi di prigionia.
Io, in genere, ho la brutta abitudine di fare miei, oltre ai miei naturalmente, anche gli errori delle persone che mi sono vicine, e forse, perché ho il raro dono di vedere le cose lontane,di cercare di rimediarli prima che sia troppo tardi e che questi, dettati molte volte da superficialità e fatti anche in buona fede, ma senza quel briciolo di sensibilità verso gli altri, che ci vorrebbe sempre in tutte le nostre scelte, facciano danni irreprabili, magari tra due amici, o in un gruppo di amici.
Non è in bel dono il mio, perché mi spinge sempre verso gli altri e a caricarmi di problemi che non sono miei e che molte volte mi creano anche un malessere dal quale riesco difficilmente a liberarmi.
Ma ieri, è sucesso l'incredibile, o almeno l'incredibile per me perché a un certo punto della giornata e del tutto inaspettatamente ho preso l'ennesimo 'problema' gli ho dato metaforicamente un bel calcio nel culo e finalmente ho detto: "Francamente me ne infischio!" e mentre lo dicevo ci ho creduto veramente, tant'è che il problema c'è ancora, ma gira nello spazio dove io l'ho spedito, e per quello che mi riguarda, senza possibilità che atterri nuovamente vicino a me.......e dopo mi sono sentita di un bene, ma di un bene, che sembravano quasi due!
E' vero che comunque domani è un altro giorno, ma io sono sicura
di voler continuare a infischiamene.....francamente è ovvio, e con la consapevolezza finalmente ritrovata che di problemi miei da pensare e da risolvere ne ho quanti ne voglio e che dunque, quelli che mi sfiorano solo da vicino, siano gli altri a risolverli da sé o a farli diventare quello che vogliono.
mercoledì 29 ottobre 2014
lunedì 27 ottobre 2014
Il poeta
Rocco è un poeta e questa è una cosa che ormai si sa in giro per cui quando ci accorgiamo di certe sue malinconie, di certi suoi sguardi lontani da noi, .....non possiamo essere nient'altro che contenti, perché quei sintomi stanno a significare che in quei momenti sta seguendo una visone della vita che a noi sfugge e che poi sfocerà in una delle sue belle, malinconiche poesie.
Il problema, anche se lui forse non lo sa, è che questi momenti sono sempre più rari, e di conseguenza anche le sue poesie, perché la poesia per essere tale, ha bisogno di libertà, anche se è solo libertà della mente dalle paturnie del vivere quotidiano.
Lo so per esperienza, perché anch'io mi diletto di poesia e inseguo stati d'animo che stanno al di sopra delle nuvole, ma se non trovo il modo e il tempo per raggiungerli, la mia mente e il mio cuore rimangono avviluppati nella contingenza di ogni giorno, che come una sanguisuga succhia le mie energie fino a privarmi della parte migliore di me stessa.
La poesia è un dono raro, e ha bisogno di essere riscaldata, coccolata, protetta dal materialismo della vita. La poesia è un'amica sincera, è povera la poesia, povera di successi e di bagni di folla, ma ti porta verso altezze che non a tutti sono date raggiungere. Rocco questo lo sa, perché è un poeta.
Il problema, anche se lui forse non lo sa, è che questi momenti sono sempre più rari, e di conseguenza anche le sue poesie, perché la poesia per essere tale, ha bisogno di libertà, anche se è solo libertà della mente dalle paturnie del vivere quotidiano.
Lo so per esperienza, perché anch'io mi diletto di poesia e inseguo stati d'animo che stanno al di sopra delle nuvole, ma se non trovo il modo e il tempo per raggiungerli, la mia mente e il mio cuore rimangono avviluppati nella contingenza di ogni giorno, che come una sanguisuga succhia le mie energie fino a privarmi della parte migliore di me stessa.
La poesia è un dono raro, e ha bisogno di essere riscaldata, coccolata, protetta dal materialismo della vita. La poesia è un'amica sincera, è povera la poesia, povera di successi e di bagni di folla, ma ti porta verso altezze che non a tutti sono date raggiungere. Rocco questo lo sa, perché è un poeta.
martedì 21 ottobre 2014
O mio bel castello.....
O mio bel castello taruntino taruntello, o mio bel castello taruntino taruntà!
il nostro è più bello taruntino tauntello e il nostro è più bello taruntino taruntà.
E noi lo ruberemo taruntino taruntello e noi lo ruberemo taruntino taruntà............e che cosa rubrete...................................
O perbacco! stamani mentre camminavo questa filastrocca mi è entrata in testa e non ne è più uscita. Avevo un bel cercare di pensare ad altre cose, macché ! niente da fare. Le voci dei bimbi che la cantavano insieme ad una più profonda sovrastavanoi miei pensieri e più io cercavo di pensare ad altro, più loro alzavano il tono di voce, fino al punto che mi sono fermata e ho detto: "E va bene....mi arrendo! Cosa c'è dietro questa tiritera?"
E come se tutti non aspettassero altro che io dicessi propro quelle parole che erano la molla per iniziare lo spettacolo, questa è scattata e mi è sembrato che si aprisse il sipario di un teatro nel quale io ero attrice e spettatrice nello stesso momento.
Due castelli, due castellane. Una sono io ,l'altra si chiama Vita. E' sua la voce che sovrastava le altre, sua la volontà di rubare ciò che era nel mio castello. E in effetti mi guardo intorno e sono spariti i cavalieri, i paggi, le dame, tutti se ne sono andati in cerca del loro domani, di un avvenire diverso, anche la vecchia dama che nella sua poltrona ormai rincorre le promesse della fata Morgana, è come se fosse in un altro posto, in un'altra dimensione, che anora non è la mia, e nel mio castello, affacciata all'ampia terrazza che guarda la valle sottostante ci sono solo io. Anche il coccodrillo, signore temibile del fosso che circonda il mio castello se ne è andato, per mancanza di nutrimento.
Guardo la castellana che è affacciata alla terrazza del suo castello. E' altera, imponente, invincibile.
"Ti ho portato via tutto!" pare che mi dica
"E' vero!" le rispondo sentendomi sconfitta e per la prima volta capisco cosa vuol dire sentirsi inutile, ma solo per un attimo........qualcosa si è posato sulla mia mano, qualcosa di leggero e impalpabile, ma per me importante, indispensabile, insostituibile: una farfalla.
"No! Qualcosa mi è rimasto" e stendo la mano in modo che se vuole la gentile farfalla possa volare via verso la sua libertà. Ma lei si stacca, svolazza, torna verso di me, si posa nuovamente sulla mia mano e nel frattempo io sento parole giungere da lontano, portate sulle ali del vento................
Ma se ciò che hai
fosse quello che ti resta
da un naufragio
sopra un'isola deserta...
Grideresti di gioia
di avere una coperta
da mettere addosso
ed un bottone d'osso
e un berrettino rosso,
una cannuccia,
un temperino nelle tue mani.
Avresti un piffero dai suoni strani
per fare il verso ai gabbiani,
sapessi che bellezza,
sapessi che ricchezza,
sapessi che allegria e così sia.
A me è rimasta una farfalla, cioè il mio pensiero, e con lei ho continuato la mia passeggiata
il nostro è più bello taruntino tauntello e il nostro è più bello taruntino taruntà.
E noi lo ruberemo taruntino taruntello e noi lo ruberemo taruntino taruntà............e che cosa rubrete...................................
O perbacco! stamani mentre camminavo questa filastrocca mi è entrata in testa e non ne è più uscita. Avevo un bel cercare di pensare ad altre cose, macché ! niente da fare. Le voci dei bimbi che la cantavano insieme ad una più profonda sovrastavanoi miei pensieri e più io cercavo di pensare ad altro, più loro alzavano il tono di voce, fino al punto che mi sono fermata e ho detto: "E va bene....mi arrendo! Cosa c'è dietro questa tiritera?"
E come se tutti non aspettassero altro che io dicessi propro quelle parole che erano la molla per iniziare lo spettacolo, questa è scattata e mi è sembrato che si aprisse il sipario di un teatro nel quale io ero attrice e spettatrice nello stesso momento.
Due castelli, due castellane. Una sono io ,l'altra si chiama Vita. E' sua la voce che sovrastava le altre, sua la volontà di rubare ciò che era nel mio castello. E in effetti mi guardo intorno e sono spariti i cavalieri, i paggi, le dame, tutti se ne sono andati in cerca del loro domani, di un avvenire diverso, anche la vecchia dama che nella sua poltrona ormai rincorre le promesse della fata Morgana, è come se fosse in un altro posto, in un'altra dimensione, che anora non è la mia, e nel mio castello, affacciata all'ampia terrazza che guarda la valle sottostante ci sono solo io. Anche il coccodrillo, signore temibile del fosso che circonda il mio castello se ne è andato, per mancanza di nutrimento.
Guardo la castellana che è affacciata alla terrazza del suo castello. E' altera, imponente, invincibile.
"Ti ho portato via tutto!" pare che mi dica
"E' vero!" le rispondo sentendomi sconfitta e per la prima volta capisco cosa vuol dire sentirsi inutile, ma solo per un attimo........qualcosa si è posato sulla mia mano, qualcosa di leggero e impalpabile, ma per me importante, indispensabile, insostituibile: una farfalla.
"No! Qualcosa mi è rimasto" e stendo la mano in modo che se vuole la gentile farfalla possa volare via verso la sua libertà. Ma lei si stacca, svolazza, torna verso di me, si posa nuovamente sulla mia mano e nel frattempo io sento parole giungere da lontano, portate sulle ali del vento................
Ma se ciò che hai
fosse quello che ti resta
da un naufragio
sopra un'isola deserta...
Grideresti di gioia
di avere una coperta
da mettere addosso
ed un bottone d'osso
e un berrettino rosso,
una cannuccia,
un temperino nelle tue mani.
Avresti un piffero dai suoni strani
per fare il verso ai gabbiani,
sapessi che bellezza,
sapessi che ricchezza,
sapessi che allegria e così sia.
A me è rimasta una farfalla, cioè il mio pensiero, e con lei ho continuato la mia passeggiata
domenica 19 ottobre 2014
Diritti d'autore
Sono il risultato di un progetto e dunque esisto, ma solo se progetto io vivo
da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly
Ma da dove mi giungeranno queste pillole di saggezza? Io che sono la quintessenza della distrazione, io che sono la prima rappresentante dei sognatori, degli illusi, e dei trombati dalla vita........come posso io ritrovarmi a dire simili parole e cosa ancora più strana, a crederci anche?
Eppure è proprio così e sono anche seria mentre le dico! E ci credo davvero, perché quando le penso, non lo faccio per gli altri, ma per me. Se poi andranno bene anche a qualcun altro, ne faccia pure uso, e molto tranquillamente. Non chiederò i diritti d'autore.
da Piccoli Pensieri di Kind Butterfly
Ma da dove mi giungeranno queste pillole di saggezza? Io che sono la quintessenza della distrazione, io che sono la prima rappresentante dei sognatori, degli illusi, e dei trombati dalla vita........come posso io ritrovarmi a dire simili parole e cosa ancora più strana, a crederci anche?
Eppure è proprio così e sono anche seria mentre le dico! E ci credo davvero, perché quando le penso, non lo faccio per gli altri, ma per me. Se poi andranno bene anche a qualcun altro, ne faccia pure uso, e molto tranquillamente. Non chiederò i diritti d'autore.
martedì 14 ottobre 2014
Occhi
lunedì 13 ottobre 2014
Ed è subito pace
Esco di casa e a passo spedito arrivo fino al Bivio di san Biagio, lo oltrepasso, volto a sinista ed.........è subito pace. Cammino e sento che tutto in me si rilassa, mentre guardo ciò che mi circonda e costeggio il piccolo cimitero di Montorio. Non mi disturba quel cimiterino, anzi richiama alla mia mente quello di Cardeto a Marradi, dove il mio babbo dorme il sonno del giusto ormai da tanto tempo e spontanea mi viene una preghiera per lui e per le altre persone che un giorno son state parte importante della mia vita e alle quali mi lega ancora l'affetto del ricordo. Ma è appena sono un pò più su che mi sento a meraviglia, perché se mi volto, vedo solo cipressi, se guardo avanti vedo solo cipressi e mi sembra di varcare sempre una porta temporale, dove la dimensione dello scorrere del tempo è diversa dal mio mondo frettoloso e pieno di pensieri. Lì in quei brevi attimi in cui continuo a camminare, pur facendo delle piccole soste, ci sono solo io, una strada bianca,il cielo e quei cipressi, sentinelle del mio andare, che mi guardano con occhi che solo loro sanno di avere e che hanno visto altri passi, altra vita, altre speranze, passare sotto le loro fronde ormai secolari. E' un momento meraviglioso quello, appagante, rilassante e rigenerante allo stesso tempo. Eppure quante altre strade ho percorso nelle mie passeggiate........ma ciò che trovo lì non l'ho mai provato da nessun altra parte. Forse è perché ora vado a camminare di mattina e mi sto accorgendo che è molto diverso da quando passeggio la sera? C'è sempre una vena di malinconia nel cielo e nei luoghi che si ammantano già delle lunghe ombre della sera, mentre invece il mattino è tutta una risurrezione, una speranza del giorno appena cominciato.......è vita che arriva! Me lo dicono anche quei cani che incontro più su, dove la strada è piana, e che appena mi vedono sbucare dalla salita mi corrono incontro festosi in cerca di una carezza che non nego mai. Sono in pace col mondo per il tempo della mia passeggiata e più che altro in pace con me stessa.
domenica 12 ottobre 2014
La salita
Cammino più volentieri in salita che in discesa
da Piccoli Pnsieri di Kind Butterfly
E mi scuserà Baricco se faccio seguire immediatamente la sua bellissima frase,da un piccolo pensiero, che poi è un pensiero tutto mio. Certo se avessi osato firmalo con lo stesso nome del primo, queste poche parole sarebbero subito diventate 'parole sagge', così invece restano solo parole, ma sono mie e non prese in prestito, e mica è poco, e poi chi si contenta gode!
Come è nato questo aforisma?
Semplicemente tornando stamani su per la salita del cimitero vecchio, perché anche se ieri mi ero schiarita molto le idee, comunque sentivo che c'era qualcosa che ancora restava nella mia mente, che faceva capolino, ma non si decideva a venire allo scoperto, il che è una cosa del tutto normale, perché essendo il mio un cervello di sessantacinque anni, non può avere la sveltezza di uno di trenta... trentacinque..... quarant'anni , a elaborare concetti e teorie di vita.
E così ho cominciato a camminare su per la salita e ho provato le stesse belle sensazioni della precedente camminata. La mente era libera da preconcetti, non mi facevo domande, non mi arrivavano dietrologie, camminavo così semplicemente, sentendo la fatica della salita e provando una specie di gioia primitiva in quella fatica. Stamani la mia passeggiata sarebbe stata anche più lunga perché avevo deciso di andare a fare colazione in paese per cui ho zampettato un bel pò, prima di arrivare in cima all'ultma salita, che è veramente ritta. Poi è cominciata la discesa e mi sono avviata di buon passo verso il mio meritato bombolone, con uno stato d'animo sereno ma niente di più. Al ritorno la discesa era diventata salita e la salita precedente una forte discesa ed è allora che ho capito che mi da più soddisfazione camminare in salita piuttosto che in discesa. Perché? mi sono domandata e la risposta non si è fatta attendere, perché era senz'altro quella che cercava di venire fuori dalla mia testa già da ieri. Perché in salita mi sento più viva ecco perché! Ma come! Il sudore, la fatica, la lingua di fuori, il fiato corto, il cuore che batte troppo in fretta.......e tu la preferisci a una tranquilla discesa?Ma allora, scusami, sei proprio scema! Ebbene sì, sarò anche scema ma io continuo a preferire la salita, specialmente se anche stavolta ne faccio un'allegoria della vita.
Eh sì! perché sembrerà strano, ma nei periodi in cui davanti a me ho trovato grosse salite, ho anche provato grossi stimoli, grandi onde di adrenalina, che come torrenti in piena scendevano dentro di me e mi davano la forza di superare ogni fatica, di non arrendermi davanti agli ostacoli, di guardare sempre al punto in cui volevo arrivare. Ora che la parabola della mia vita ha già fatto la sua curva e sta tornando in discesa, ebbene, anche ora preferisco la salita e la vado a cercare, per sentire dentro di me sempre quegli stimoli che nessuna discesa mi saprà mai dare. Ma la discesa è più tranquilla, qualcuno mi dirà! E' vero, ma in discesa, tutti i bischeri ci possono andare e mi possono anche superare.......anche scendendo solo a ruzzoloni, mentre invece, per andare in salita, ci vuole determinazione, coraggio, un pizzico di incoscienza e credere in qualcosa. Quante persone ho conosciuto che si sono fermate ai primi ostacoli di una salita e mica perché le loro forze non gli consentissero di proseguire, ma per mancanza di determinazione. Per questo io cammino più volentieri in salita, perché è in salita che ho cominciato a vedere il bicchiere della mia sete di ogni cosa, mezzo pieno invece che mezzo vuoto e ho visto che la mia mèta così faticosa da raggiungere, mi chiamava e mi faceva sentire viva.
Ed ora, solo ora, che mi sono chiarita con me stessa, dopo aver fatto tre salite, posso azzardarmi a fare un altro aforisma aforisma, che magari servirà solo a me..... e pace!, vorrà dire che una volta tanto ho fatto qualcosa per me stessa!
Nella tua vita cerca sempre una strada che ti porti in alto e mentre cammini per raggiungere i tuoi sogni, non disdegnare ciò che trovi lungo il ciglio, ma serviti con gratitudine di quel cibo perché ciò che nasce ai bordi di quella strada è il nutrimento che ti è necessario per andare dove vuoi tu.
Certo che se anche questo aforisma lo firmasse Baricco, avrebbe tutto un altro spessore,ma ch'aggiaffà? Se io mi chiamo giuly e mi firmo Kind Butterfly?
da Piccoli Pnsieri di Kind Butterfly
E mi scuserà Baricco se faccio seguire immediatamente la sua bellissima frase,da un piccolo pensiero, che poi è un pensiero tutto mio. Certo se avessi osato firmalo con lo stesso nome del primo, queste poche parole sarebbero subito diventate 'parole sagge', così invece restano solo parole, ma sono mie e non prese in prestito, e mica è poco, e poi chi si contenta gode!
Come è nato questo aforisma?
Semplicemente tornando stamani su per la salita del cimitero vecchio, perché anche se ieri mi ero schiarita molto le idee, comunque sentivo che c'era qualcosa che ancora restava nella mia mente, che faceva capolino, ma non si decideva a venire allo scoperto, il che è una cosa del tutto normale, perché essendo il mio un cervello di sessantacinque anni, non può avere la sveltezza di uno di trenta... trentacinque..... quarant'anni , a elaborare concetti e teorie di vita.
E così ho cominciato a camminare su per la salita e ho provato le stesse belle sensazioni della precedente camminata. La mente era libera da preconcetti, non mi facevo domande, non mi arrivavano dietrologie, camminavo così semplicemente, sentendo la fatica della salita e provando una specie di gioia primitiva in quella fatica. Stamani la mia passeggiata sarebbe stata anche più lunga perché avevo deciso di andare a fare colazione in paese per cui ho zampettato un bel pò, prima di arrivare in cima all'ultma salita, che è veramente ritta. Poi è cominciata la discesa e mi sono avviata di buon passo verso il mio meritato bombolone, con uno stato d'animo sereno ma niente di più. Al ritorno la discesa era diventata salita e la salita precedente una forte discesa ed è allora che ho capito che mi da più soddisfazione camminare in salita piuttosto che in discesa. Perché? mi sono domandata e la risposta non si è fatta attendere, perché era senz'altro quella che cercava di venire fuori dalla mia testa già da ieri. Perché in salita mi sento più viva ecco perché! Ma come! Il sudore, la fatica, la lingua di fuori, il fiato corto, il cuore che batte troppo in fretta.......e tu la preferisci a una tranquilla discesa?Ma allora, scusami, sei proprio scema! Ebbene sì, sarò anche scema ma io continuo a preferire la salita, specialmente se anche stavolta ne faccio un'allegoria della vita.
Eh sì! perché sembrerà strano, ma nei periodi in cui davanti a me ho trovato grosse salite, ho anche provato grossi stimoli, grandi onde di adrenalina, che come torrenti in piena scendevano dentro di me e mi davano la forza di superare ogni fatica, di non arrendermi davanti agli ostacoli, di guardare sempre al punto in cui volevo arrivare. Ora che la parabola della mia vita ha già fatto la sua curva e sta tornando in discesa, ebbene, anche ora preferisco la salita e la vado a cercare, per sentire dentro di me sempre quegli stimoli che nessuna discesa mi saprà mai dare. Ma la discesa è più tranquilla, qualcuno mi dirà! E' vero, ma in discesa, tutti i bischeri ci possono andare e mi possono anche superare.......anche scendendo solo a ruzzoloni, mentre invece, per andare in salita, ci vuole determinazione, coraggio, un pizzico di incoscienza e credere in qualcosa. Quante persone ho conosciuto che si sono fermate ai primi ostacoli di una salita e mica perché le loro forze non gli consentissero di proseguire, ma per mancanza di determinazione. Per questo io cammino più volentieri in salita, perché è in salita che ho cominciato a vedere il bicchiere della mia sete di ogni cosa, mezzo pieno invece che mezzo vuoto e ho visto che la mia mèta così faticosa da raggiungere, mi chiamava e mi faceva sentire viva.
Ed ora, solo ora, che mi sono chiarita con me stessa, dopo aver fatto tre salite, posso azzardarmi a fare un altro aforisma aforisma, che magari servirà solo a me..... e pace!, vorrà dire che una volta tanto ho fatto qualcosa per me stessa!
Nella tua vita cerca sempre una strada che ti porti in alto e mentre cammini per raggiungere i tuoi sogni, non disdegnare ciò che trovi lungo il ciglio, ma serviti con gratitudine di quel cibo perché ciò che nasce ai bordi di quella strada è il nutrimento che ti è necessario per andare dove vuoi tu.
Certo che se anche questo aforisma lo firmasse Baricco, avrebbe tutto un altro spessore,ma ch'aggiaffà? Se io mi chiamo giuly e mi firmo Kind Butterfly?
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