mercoledì 27 settembre 2023

Il Dimenticatoio

 C'è chi si impasticca, chi fa meditazione, chi corse kilometriche, chi incetta di dolci, chi si sfonda il cervello con la musica, chi tira sberle a una pallina da tennis o a un pallone, chi si intontisce sullo smartphone, chi....chi    chi--------ecc. ecc.

Io ho collaudato un sistema ormai datato per superare i momenti non facili che via via si presentano nella mia vita.

O dipingo, o leggo, o scrivo.

Sembra strano, ma proprio quando mi sento "cime tempestose" e dentro di me si agita il maelstrom,  arriva l'idea per dipigere.  Stavolta, come ho già detto non sono sata fortunata (per mancanza di colori) e la mia tela è diventata un ricettacolo di spruzzi di colore dati a casaccio e niente di più.  E ha lasciato il tempo che ha trovato.

Ho provato anche  a terminare di leggere il libro  Viaggiare nello spazio di Kip Thorne, ma in questo momento è troppo cervellotico anche per la mia fantasia.

E allora mi sono rivolta al mio caro vecchio Blog, e ho cominciato  scrivere tutto quello che mi passa per la testa, in attesa che mi venga la voglia di addentrarmi in un altro dei miei racconti demenziali, che leggo solo io, ma che mi trasportano in luoghi mai visti e in situazioni a dir poco strambe, (e mi sono fatta un complimento) per poi finire nel dimenticatoio.

 Come è sucesso al mio ultimo raccontino, che come tutti gli altri del resto è andato ad aggiungersi al dimenticatoio dove risiedono da molto tempo anche gli altri.
 

 

Io un dimenticatoio  me lo immagino così: una lunga fila di casine a schiera, con una porta e una finestra, e una targhetta attaccata vicino alla porta. Sulla targhetta c’è scritto il titolo di ogni racconto e già questo dice che ogni casetta è abitata da tante persone, più o meno buffe, più o meno sagge, più o meno allegre, più o meno tristi…...ma nessuno può uscire se non c’è qualcuno che apre la porta dall’esterno. E se venisse fatto, allora sì che sarebbe bello e tutto si animerebbe di vita e di colore e il Dimenticatoio diventerebbe un posto fantastico, dove sarebbe bello persino andare a passare le vacanze! Già! E invece ....Chissà che faranno tutte le persone, tutti gli animali e i fiori che vivono nel Dimenticatoio, che faranno tutto il giorno, tutti i mesi, tutti gli anni, che resteranno chiusi nelle loro casette, senza mai uscire? Non oso pensarci . Verrà mai il giorno in cui un novello archeologo dei Dimenticatoi, scavando nel passato, riporterà alla luce Dedo, Lara, Pamela,  il vecchio Jo, Iris, l'Amico Lombricone che vive in Canneto, Desire, Dedo, Bepi, Marilù, Trepi, Megrofina e compagnia bella? E in definitiva, che riporti alla luce qualcosa di me? Magari allora questi reperti sembreranno cose belle e verranno maneggiati con cura e forse messi anche sotto vuoto, perché si conservino…..e magari andranno a raggiungere i miei quadri nella sala del restauro, dove saranno studiati e commentati: “Che strano modo di scrivere e di dipingere nel periodo tra il xx° e il xxi° secolo. Si vede che era un periodo decadente…...o più probabilmente saranno inceneriti senza lasciare traccia (Tratto da That's amore)

Mah! Era destino che il mio spirito artistico, restasse tale solo per me. Me la suono, me la canto, me la ballo. Però sono fortunata. Molti non riescono ad avere il mondo magico che ho


io e quindi neanche questo. Perché a forza di scrivere posso dire di aver creato un villaggio dove abitano personaggi antichissimi, fantastici, stranissimi, attuali, che vivono insieme e si capiscono perfettamente nel minestrone dove sono venuti a trovarsi.

Il tentativo di integrazione che vive oggi la nostra attuale società, dovrebbe andare a lezione nel Villagio del Dimenticatoio. Ne uscirebbe sicuramente con nuove idee e con la testa piena di farfalle colorate, ma pronto a mettersi in gioco con più entusiasmo  per un mondo migliore.

E mentre scrivo, sento che i pensieri diventano leggeri, escono dalla mia testa e volano verso luoghi dove è bello svegliarsi il mattino e addormentarsi la sera. 

 

Ps - e se qualche volta tutto ciò non funziona, allora non solo capovolgo il tavolo, come dice la poesia, ma sposto da sola mobili pesantissimi per poi domandarmi stupita "Ma come ho fatto?"

Questo è un metodo faticosissimo, ma infallibile, che serve non solo a scaricare le tensioni, ma anche a dare un nuovo assetto alla mia casa e a farmi pensare che niente è immutabile e che dagli stessi mobili di sempre si può ricavare qualcosa di nuovo.

Proprio come nella vita.







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