venerdì 8 settembre 2023

Metti una sera a casa

 Metti che una sera sei seduta  sul tuo divano, con un solitario di carte davanti a te, che non va avanti, perché improvvisamente ti è frullata un'idea in testa. E' qualcosa di nebuloso che piano piano prende forma fino a diventare un'immagine e improvvisamente senti che è quella che cercavi, quella che da tanto tempo volevi dipingere su quella grande tela, che nel frattempo è andata a finire nel ripostiglio e si è anche un pò sciupata a forza di spostarla da una parte all'altra.

Ti prendi un attimo di tempo per fissare bene quell'idea, quell'immagine, quei colori che vedi nella tua mente e poi senza più indugi vai a prendere la tela, la spolveri accuratamente, apri la cassetta dei colori, la grande cassetta dei colori, e in un attimo la tua idea si frantuma, scende dentro di te in tanti piccoli pezzetti colorati e di lei  non resta nient'altro che un pulviscolo e la tua rabbia. Rabbia verso te stessa, verso la tua scelta di privilegiare sempre l'acquisto di altre cose e rimandare quello di comprare colori, che costano, che sono diventati sempre più cari, rabbia verso la tua incuria, che nella fretta di rimetterli a posto , nell'arco del tempo, di tanto tempo, li hai buttati alla rinfusa dentro la grande cassetta, senza chiuderli bene, rabbia anche verso i colori, perché anche quelli chiusi bene non sono più utilizzabili. Provi ad aprirli, a strizzarli, ma non c'è niente da fare. I tuoi colori sono tutti secchi. Da qualche tubetto però esce ancora qualche scampolo di colore, insufficiente però per fare quello che volevi.

Metti che guardi quella tela bianca, stesa sul tavolo di cucina,....è così bianca, intonsa, tabula rasa in attesa, e allora senti che la tua rabbia non ha più confini e si porta dietro anche tutte le cose accumulate in un lungo periodo, e senti l'incontenibile bisogno di farla venire fuori subito,  e allora che fai?

Prendi tutti i tubetti, li apri ad uno ad uno e spremi in qua e in là i residui di colore che riesci a trovare e poi con la prima spatola che ti capita tra le mani, ti ritrovi a dare spatolate rabbiose su quei piccoli cumuli colorati, così, a caso, senza dare importanza a dove vai, cosa copri, cosa mischi.....ma guardi e vedi i rossi che si mischiano con i blu, per poi esaurirsi sui verdi, sui gialli,sui neri, creando macchie di colore inattese, vedi macchie di azzurro che veng

KAOS

ono fuori pulite, perché è il colore che è rimasto in quantità maggiore essendo quello che ti è sempre piaciuto di meno, e alla fine di quello sfogo, scopri con stupore crescente, che cio che vedi lo senti tuo, perché comincia a parlarti, a dirti cose che ancora non sai leggere bene, ma che poi riuscirai a capire, di questo ne sei certa, peché hai creato il Kaos, il tuo Kaos naturalmente, qualcosa che ora è lì che ti guarda e  ti aspetta . Il Kaos che è dentro di te e che finalmente sei riuscita a fissare su una tela.

E ti senti meglio.


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