Ogni anziano porta dentro di sé, seminascosto sotto il cumulo degli anni, un giovane incredulo dinanzi alla propria età.
Giovanni SorianoChe mi venga un accidente se non mi è venuto un colpo quando ho letto queste parole. Bellino il gioco di parole vero? In ogni caso a me è piaciuto.
Queste parole, affilate come un fioretto e come un fioretto ugualmente eleganti, racchiudono in sé tutto ciò che ogni uomo potrebbe dire di se stesso, e che molte volte invece non riesce ad esprimere in maniera così chiara e immediata.O forse non vuole. Ma è proprio così.
Si nasce, si cresce, si vuole cambiare il mondo, e mentre lo pensiamo intanto ci si dice che c'è tempo, e intanto la vita passa e non ce ne accorgiamo. I nostri capelli imbiancano, il nostro passo rallenta, le nostre rughe infittiscono e noi continuiamo a non accorgercene...perché tanto c'è tempo.
E, sembrerà strano, ma questa cosa è bellissima, perché nonostante l'età anagrafica, continuiamo ad essere giovani ventenni che pensano che la parte più bella della vita ancora sia tutta da vivere. Almeno io sono così, a dispetto di tutto e di tutti.
Chissà se questo è un regalo che ci ha fatto colui che ha soffiato sulla nostra creta inanimata, o uno scherzetto dello stesso artefice che ci accompagna alla nostra dissolvenza, facendoci credere di essere sempre giovani? Boh! Alla fine fatti suoi!!
Sia quello che sia, a me va bene così e quella ragazza che guarda stupita il cumulo dei suoi anni, pensando che siano non suoi, ma di qualche errore del caso, mi sta proprio simpatica. Perché questa ragazza, nonostante le batoste che ha preso, o forse proprio per queste, continua ad avere la stessa voglia di ridere, vivere, fare persino il pesce d'aprile, che aveva quando ha avuto vent'anni.
Pare che sia una cosa genetica che si tramanda di padre in figlio e quello che è più certo è che questa ragazza spera fortemente di riuscire a passare questa cosa, anche se fosse una tara,ai suoi figli.
Nessun commento:
Posta un commento