venerdì 24 marzo 2017

Questa piccola parte della mia vita.....

Questa piccola parte della mia vita si può chiamare: Stupore.

Se qualche mese fa sono rimasta stupita, dolorosamente stupita, devo aggiungere, per alcuni fatti inaspettati, giunti nella mia vita, oggi, mi ritrovo avvolta da un nuovo senso di stupore, che non avrei neanche lontanamente immaginato, perché proprio da questi fatti è nata in me una nuova serenità, una ritrovata consapevolezza di me, un amore nuovo per la mia vita, e cosa più importante, uno sconfinato senso di libertà.
Sembra impossibile che dal dolore possa sbocciare un fiore nuovo, bello e profumato, in un giardino, nel quale non ero mai entrata se non da bambina, perché una volta adulta pensavo non mi appartenesse più, e rendermi conto invece, che questo giardino non solo mi piace, ma mi fa sentire a mio agio, mi permette di muovermi liberamente tra le sue aiuole, dove non compaiono cartelli di divieti, dei tanti divieti che ho trovato nel giardino precedente, che ho creduto fino ad oggi fosse quello sul quale si dovesse affacciare la mia esistenza e non potesse essercene un altro. Proprio vero che la vita non finisce mai di stupirci! E a me, la mia vita, di stupore me ne ha fatto provare tanto, ma così tanto che alla fine ogni giorno mi ritrovo a chiedermi: "E oggi che succederà?" E il bello è che me lo domando con curiosità, quasi con aspettativa, quasi fossi Alice nel Paese delle Meraviglie, dove niente è strano, nemmeno i funghi che prima ti fanno rimpicciolire, quasi fino a farti scomparire dalla faccia della terra, e poco dopo ti fanno crescere in maniera esagerata, facendoti vedere nuove prospettive di vita. Quando leggevo da bambina questa favola, ricordo come se fosse ora, di aver desiderato anch'io dare un morso a quel fungo che era così a portata di mano, tant'è che mi sono ritrovata a darlo per davvero ai funghi porcini che il mio zio mi fece trovare quell'anno quando andai a Marradi, ma non accadde niente e così capii a mie spese che ci sono i funghi veri e quelli metaforici e diventai grande, anche se una parte di me non ha mai rinunciato del tutto alle favole. Me ne rendo conto oggi che, dopo aver calpestato l'erba del giardino della vita, sono rientrata per mia scelta nel mio antico e mai dimenticato giardino, che parla con la voce delle favole, dove è sbocciato un fiore nuovo che ha fatto rinascere un pò la bambina che è in me e che, mi rendo conto,  è sempre rimasta in attesa di poter provare nuovamente lo stupore che solo i bambini possono sentire. Ringrazio per questo stupore che racchiude tutta la saggezza della vita, perché per dirla con Chesterton:
Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi.
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