E se è vero che donna è anche poesia,
che sia poesia che voladella parità, della libertà.
Ed eccoci qua! Un altro 8 Marzo è passato e meno male che è passato con la mimosa in ribasso, con tutti i fiori in genere in ribasso. Come se bastasse un fiore, regalato in un minuto di questa giornata a cancellare gli anni di angherie, di vessazioni, di umiliazioni subite da noi donne nell'arco dei secoli. Noi donne, figlie del diavolo per tempo immemore, prive dell'anima, bestie da soma e da monta, se non altro ci siamo scrollate da dosso questa triste meschinità che il mondo maschilista ci ha appiccicato per troppo tempo. Noi donne, l'altra metà del cielo, abbiamo finalmente capito che se anche non avevamo un'anima, avevamo comunque un cervello e ci siamo data da fare ad usarlo insieme a quel dono sorprendente e bellissimo, che è l'intuizione e abbiamo capito che non vogliamo essere uguali agli uomini perché non potremo mai esserlo, essendo strutturate diversamente dai nostri fratelli maschi, che per noi sono anche loro l'altra metà del cielo. Un cielo che si unisce e che si fonde nei medesimi diritti e nel medesimo anelito alla libertà. Noi donne, oggi, domani, sempre, vogliamo essere pari, ragionare sullo stesso piano sapendo che ci sono cose che noi non potremo mai fare al loro posto, come loro non ne potranno fare altre al posto nostro. E' vero, siamo più delicate, più fragili, ma senza dubbio siamo più tenaci e se gli uomini sono coraggio, noi siamo dedizione, e se gli uomini sono forti, noi siamo resistenti, e se gli uomini sono poeti, noi siamo poesia. Ed è la poesia che colora il mondo e dona bellezza alle cose. Qualcuno ha detto che la bellezza salverà il mondo, o mi sbaglio?
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