lunedì 5 ottobre 2015

Hollywood è qui

Della serie: saranno famosi. Suvvia, non ci crederete mai ma il notro sonnolento paese, avvolto nei veli di antichi splendori cinquecenteschi, improvvisamente è diventato Hollywood. Non sto scherzando. Qui, proprio qui, gireranno un film con Dustin Hoffman niente di meno, e questo film parlerà della famiglia dei Medici. E non ci sarà solo lui,  a rappresentare l'hollywoodiana grandezza, ma anche Richard Madden e Oona Chaplin, nipote di tanto nonno!
Del resto il nostro paese non è nuovo a film di successo....basta ricordare "Sogno di una notte di mezz'estate" dove anch'io ho fatto la comparsa, giurando a me stessa di non farla mai più, e più che altro “Twilight – New Moon”, che ci ha perseguitato con immagini e mantelli di vampiri fino ad oggi,......ma Hollywood, proprio Hollywood in casa non lo avevamo mai avuto e così ci siamo affrettati a sostituire allegramente i vampiri, con altrettante palle dei Medici, palle farlocche per la verità, perché quelle vere ce le avevamo da tempo immemorabile negli stemmi che impreziosiscono le mura del San Gallo ed altri palazzi. E così ora non si fa altro che parlare delle palle dei Medici, ma mentre nei nostri stemmi noi ne abbiamo solo sei, in quelli hollywoodiani ce ne sono almeno otto, a dimostrare che l'America è sempre l'America, e che se noi possiamo un pochino, lei può sempre molto di più. Ora noi conosciamo proprio tutto non dico dei Medici, perché la loro storia non la sappiamo bene neanche noi e forse neanche i fiorentini, ma delle loro palle, quello sì, ormai non c'ha più niente da insegnarci nessuno. Le pesiamo, misuriamo la circonferenza,ne valutiamo il colore e orgogliosamente ci diciamo che se Hollywood ha voluto trovare uomini con tante palle, ha dovuto espatriare e venire in Toscana, che se poi non si è potuta fermare a Firenze, come forse sperava,  dove ancora i fiorentini sono "Maledetti Toscani", e s'è dovuta accontentare di Montepulciano dove siamo sempre "Maledetti Toscani", ma forse un pò illanguiditi dagli Umbri, popolo di santi, come ci dice Malaparte, dei quali respiriamo le nebbie che ci giungono dal Trasimeno, che è proprio a un tiro di schioppo, sono solo fatti suoi, che non s'è ben documentata tra che gente libera e orgogliosa veniva. Perché anche qui non mancano le punzecchiature che arrivano da tutte le parti a dire più che altro che a noi Hollywood ci fa proprio un baffo! Ma mica è vero! Lo diciamo tanto per non smentirci, ma non siamo mica scemi! Sappiamo molto bene che questo film porterà un sacco di gente, di soldi e di multe fatte dai vigili, ma solo ai residenti, che non sanno più dove infilare le macchine!
Ed è così, e con questo spirito ben disposto, che ieri sono andata in Piazza Grande a vedere come l'avevano allestita e più che altro a rendermi conto di come il nostro palazzo comunale, che è il cugino di Palazzo vecchio, fosse diventato importante e ben agghindato. Ed  era proprio bello, con tutte quelle bandiere appese alle bifore, che lui non ha, ma che gli sono state prestate per l'occasione. Tutto bello davvero. Poi già che ero lì, mi sono detta: "Andiamo a fare una visitina in chiesa, visto che una volta tanto l'ho trovata aperta!" e così sono entrata in Duomo, e lì sono rimasta allibita........perché il duomo non era più la mia chiesa, ma un magazzino, dove, sparite le panche, coperta la bellissima pala dorata dietro l'altar maggiore, sparito anche il crocifisso, lasciava vedere solo delle costruzioni posticcie di non so che e poi roba di tutti i generi, lungo tutta la navata. Vorrei non dirlo, ma ho sentito un vero dispiacere dentro di me, un dispiacere che non se ne è voluto andare, neanche quando ritornavo sui miei passi, dopo aver fatto un ampio giro di perlustrazione e aver guardato i turisti che si facevano i selfie, davanti a tutto quello sfacelo. Alla fine l'ho visto. Era appoggiato a una colonna, un leggero crocifisso fatto forse di balsa, dove era stato dipinto un Cristo, comparsa anche lui, che pareva, proprio come me, non trovarsi  molto a suo agio. Mi sono fermata davanti a lui, e l'ho guardato con stupore. Per la prima volta in vita mia  guardavo gli occhi di un cristo, che erano all'altezza dei miei. Occhi buoni. Io lo guardavo e lui mi guardava e alla fine mi sono ritrovata a dirgli; "Senti! Io non so se mi capisci, perché forse parli solo l'americano e io non conosco una parola di inglese, ma siccome non trovo nient'altro, potrei dirla a te la mia preghiera?"  così ho fatto dando per certo che il suo silenzio voleva essere un assenso. Poi gli ho sorriso. Non mi dimenticherò di lui e così gli ho detto confidenzialmente "Ciao" e mentre me ne andavo ho immaginato una voce che mi diceva "Hi!" ...in americano naturalmente.
Una volta fuori, comunque quel piccolo disagio che mi aveva preso lo stomaco, non se ne voleva andare e allora mi sono fermata e ho detto; "Ragioniamo" e ho pensato al film "Fratello sole Sorella luna", di Zeffirelli e alla scena di quando, all'interno della chiesa Francesco ha la sua crisi mistica, mentre gli occhi del cristo  del bellissimo mosaico lo guardano penetrando dentro di lui. Suggestioni di Zeffirelli! E allora mi sono detta che per fare una scena di impatto emotivo così forte, forse anche allora la chiesa era stata ridotta a.....ecco, non voglio usare la parola che più renderebbe giustizia...ma si capisce vero? Dopo questo discorsetto tra me e me mi sono tranquillizzata e ho fatto mie le parole di Lev Tolstoj "Non capite, se giudicate".
E così ho rilanciato la palla a chi forse ne sa più di me, ....tanto non s'è parlato di palle fino ad ora?

Nessun commento:

Posta un commento