sabato 13 dicembre 2014

Perfetta Letizia

E' sera. Il mio albero di Natale e il mio presepio sono stati portati a termine, come ogni anno in questo giorno di santa Lucia, che la tradizione popolare vuole che sia il più corto che ci sia. Non so se è un caso o se invece gli ultimi eventi dei giorni scorsi hanno acuito la mia sensibilità, fatto sta che ho preparato albero e presepio con la stessa partecipazione che avevo da bambina, con la stessa semplicità e la stessa sensazione di dolce meraviglia per questo prodigio che si rinnova ogni anno nella vita di ciascuno di noi. Senz'altro in maniera diversa l'uno dall'altro,ma, e di questo sono convintissima, con una profonda e segreta partecipazione, che ci induce a riflettere su quella che comincia come una favola e finisce come la storia più profonda della nostra vita, perché ci lascia la speranza.
E mentre mi affaccendavo con i miei pastorelli e il bue e l'asinello, dentro di me una vocina cantava l'ultima parte di Perfetta Letizia........................Se in mezzo a frate inverno,. tra neve, freddo e vento,
stasera arriveremo a casa e busseremo giù al portone bagnati, stanchi e affamati,ci scambieranno per due ladri, ci scacceranno come cani, ci prenderanno a bastonate e al freddo toccherá aspettarecon sora notte e sora fame, e se sapremo pazientare, bagnati, stanchi e bastonati pensando che così Dío vuole e il male trsformarlo in bene, tu scrivi che questa è:
perfetta letizia, perfetta letizia, perfetta letizia, ah, ah
.
.......tant'è che a un certo punto mi sono anche detta che sono proprio scema, perché che gusto c'è a prendere le bastonate, vere o anche solo in senso metaforico?

E invece la vocina non se ne voleva andare e mi invitava a riflettere, mi diceva che invece finalmente io avevo capito che cos'è la Perfetta Letizia .........che non è mancanza di dolore, di sofferenza....anzi! Ma è mancanza di rabbia, di rancore, di voglia di rendere il male che ci viene fatto. Questa, mi ha detto la vocina, è la Perfetta Letizia.......e se ti rifiuti di crederlo, non capisci niente!
Ed è anche il prodigio delle mie statuine che vengono da lontano, dai recessi della mia vita, quando le toccavo con mani bambine, libere da ogni male. Tutti gli anni, in questo giorno che è il più corto che ci sia, vengono a ricordarmi che si comincia ad andare verso la luce.

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