Mentre scrivo, sono a cavallo ta il vecchio e il nuovo anno e viene normale chiedermi: "Ma che cosa mi ha portato l'anno che se ne sta andando?" E ancora più importante: "Cosa mi ha lasciato?"
Non è stato un anno facile questo, non solo per me, ma per il mondo intero. Molte volte mi sono ritrovata a guardare impotente tutti gli eventi che si sono succeduti nello scorrere di trecentosessantacinque giorni. Potrei fare un lungo elenco, ma a che
servirebbe? Tutti sappiamo le vicissitudini che ci hanno fatto compagnia e che ci sono vicine anche mentre sto scrivendo.
Ciascuno ha reagito a modo suo, del resto ogni uomo ha una personalità diversa dalle altre, ma i segni invisibili di anni difficili, dei quali questo fa parte a pieno diritto, sono rimasti nella collettività, e hanno lasciato cicatrici, che guariranno, ne sono convinta, senza mai sparire del tutto.
Che cosa mi ha lasciato quest'anno?
Senz'altro la consapevolezza che noi uomini fino a non molto tempo fa, pensavamo di essere invulnerabili, e invece siamo solo fragili creature in balia di tanti fattori estranei all'umanità, e di tanti altri che invece riguardano il nostro egoismo e la voglia devastante del potere.
Ma oltre a questo, anche la certezza, che noi uomini consci della nostra fragilità e delle nostre paure, siamo capaci di rialzare sempre la testa, con una forza che abbiamo dentro, e che ci fa risorgere ogni volta come l'araba fenice. Siamo noi l'araba fenice, il mitico uccello, che ogni volta rinasce uguale a se stesso e sempre diverso.
Si esce diversi dalle esperienze vissute in questi anni, forse migliori, forse con visioni diverse della vita, sicuramente più consapevoli di noi stessi e del mondo.
E mentre sono qui che scrivo, mancano pochi minuti a mezzanotte e l'anno che verrà è già qui, sta per entrare nelle nostre esistenze, nella mia vita e non posso fare a meno di dirmi: "Speriamo che sia un anno buono".
Non lo so, ma lo spero, perché se c'è una cosa che l'uomo non perde mai è la speranza, con la quale ha attraversato i secoli, i millenni.
Cosa ci porterà quest'anno?Non posso saperlo.
Ecco è l'ora zero, me lo dicono i botti che hanno cominciato a scoppiare da tutte le parti tra le risate della gioventù che vuole divertirsi, che non pensa a ciò che sarà domani, ma vuole semplicemente vivere.
E' ora di alzarmi e andare a brindare con mezzo bicchierino di vinsanto.
Ben arrivato anno nuovo.
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