Questa
piccola parte della mia vitasi può chiamare :
come si cambia.
Non
ci è subito chiaro e forse qualcuno non riesce neanche a capirlo, ma
chi ha questa sfortuna, a un certo punto del proprio cammino si ferma
di colpo e sente che qualcosa non va, che qualcosa è diverso,
.....insomma che qualcosa è cambiato. Non è un bel momento! Anche
perché la prima associazione che viene fatta a questa nuova scoperta
di noi stessi, è la nostra neonata inutilità. Improvvisamente non
ci sentiamo più utili al prossimo, sia che questo prossimo sia la
realtà che ci circonda, sia l'intima vita.sfera degli affetti più
cari.
Credo che questo sia un momento della vita che tutti noi,
chi prima chi dopo, dobbiamo incontrare.
E' come una dogana, una di quelle famigerate dogane che facciamo di tutto per eliminare e che inesorabilmente si riaffacciano nella vita.
C'è
scritto ALT a questa dogana, come in ogni dogana che si rispetti, e
ci sono i doganieri che ci guardano i documenti se ci va bene,
altrimenti ci perquisiscono anche, se facciamo resistenza, come
successe a me quando andai in Svizzera e tornai carica di
cioccolata.
Solo che questa è una dogana un pò diversa dalle
altre, ma non per questo meno temibile.
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In
questa dogana i doganieri hanno tutti il nostro viso, la nostra voce,
i nostri occhi che scrutano fin dentro i nostri budelli( lo so che
non è corretto, ma rende l'idea) in subbuglio, per questa violazione
della nostra privacy......insomma, siamo proprio noi che
analizziamo noi stessi non senza qualche moto di ribellione.
Ci dicono chiaramente
quegli occhi, che quella nella quale stiamo camminando è
diventata una corsia preferenziale, dove viaggiano i treni veloci,
destinata solo a chi è ancora produttivo, ha ancora idee da dare,
aiuto da elargire, consigli da essere ascoltati, bisogno della nostra
compagnia.....altrimenti, non è che non possiamo proseguire, ma
......vedete là quel trenino? E' un trenino a scartamento ridotto,
adatto alla vostra velocità ridotta, alle vostre idee ormai
superate, e al vostro modo di concepire la vita.
Lo
guardiamo quel trenino e per un attimo ci sentiamo anche
indispettiti. Ma come? A noi, che abbiamo corso tutta la vita,
che.... e blà blà...blà blà....blà blà e ancora blà,proprio
per non farci mancare niente .....ora ci venite a proporre questo
trenino?
Poi però, passato il primo impeto di ribellione, lo
guardiamo meglio e ci accorgiamo che non è niente male e anche se
non vogliamo, non possiamo fare a meno di immaginarlo mentre arranca
sulle strade ferrate della nostra vita alla scoperta di nuovi
panorami, che non abbiamo mai avuto la possibilità di fermarci a
guardare, e allora alla fine ci diciamo con un'alzata di spalle:
"Perché no?" e entriamo in questa nuova avventura, che è
solo nostra, dove non ci sono interferenze.
E in quel preciso
momento ci accorgiamo di come si cambia.
Poi mentre il
trenino ci porta attraverso la nostra nuova dimensione ci capita di
vedere quel cartello dove è scritto INDIETRO NON DI TORNA. L'abbiamo
visto nel film di don Camillo e ora lo vediamo nel film della nostra
vita. Tristezza? No. Almeno Malinconia?.... concediamocela dai! Ma
neanche per sogno! Solo consapevolezza del cambiamento che si è
verificato in noi stessi e la certezza che abbiamo ancora tanto da
dare, agli altri se lo vorranno, ma più che altro, una volta tanto a
noi stessi, che sicuramente lo vorremo.
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