Fino a ieri conoscevo un solo Donald.
Si chiama DONALD DUCK e mi ha accompagnato per tutta l'infanzia, nella giovinezza, nella maturità, e anche ora, quando sono nel posto più intimo della casa, cioè in bagno, occupa un posto particolare.
Mi sono ritrovata spesso a dovermi identificare con una bella dose di autoironia, nel personaggio di Donald Duck, per noi Paperino, e la nostra similitudine alla fine mi è sempre stata di aiuto e di conforto, perché questo Donald, simpatico a tutti, alla fine riesce a sdrammatizzare i problemi che ci accompagnano nella vita quotidiana, perché li riviviamo in lui e così facendo almeno in parte li esorcizziamo. Insomma DONALD DUCK è lo sfigato per eccellenza.
Da stamani dovrò abituarmi a fare la conoscenza con un altro Donald.
Si chiama DONALD TRUMP e da poche ore è il nuovo Presidente degli Stati Uniti di America. Di lui oggi posso solo dire che DONALD TRUMP è il tycoon per eccellenza, questo non glielo toglie nessuno. Per accostare un altro aggettivo identificativo al suo nome, perlomeno un aggettivo che a me piaccia di più e senta fortemente di appartenenza, c'è bisogno di tempo e di lavoro. Il tempo passa, e il lavoro che verrà fatto nel suo scorrimento, avrà un peso tangibile nel futuro degli uomini, di tutti gli uomini. E sarà ciò a determinare il nuovo aggettivo.
Al nuovo Donald auguro di risultare gradevole e simpatico come quello dei fumetti, che ci piace tanto, e sicuramente (questo ormai è noto) non altrettanto sfigato.
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