giovedì 14 luglio 2016

Si vive alla giornata


Cara giuly,
 finalmente è successo! Era da tanto che aspettavo questo momento e lo temevo e lo desideravo e ieri, senza aspettarmelo è arrivato. Figurati! E’ arrivato mentre stavo tagliando l’erba nel fazzoletto di terra che ho dietro casa, ed è stata una cosa velocissima, ma talmente intensa che potrei scriverci un libro per dirla tutta. A chi lo posso raccontare se non a te? Chi può capirmi se non te, che sei l'altra parte di me? Mi è successa la stessa cosa che provai tanti anni fa quando venni via da un luogo basilare nella mia vita. Come allora i ricordi, preceduti dall'immagine eterea di un cielo popolato di amorini e di angioletti sono arrivati tutti insieme da parti opposte, sempre più fitti, sempre più intensi, con suoni di voci e di risate e di pianti.Chissà perché, quando mi capitano queste cose mi sembra sempre di essere sospesa in un cielo diafano, dove presenze gentili girano intorno a me, pronte a consolarmi, a cullarmi.....? E così sparisce il cupo nero nel quale per un attimo ho avuto paura.  Come allora mi sono trovata nell’impossibilità di respingerli, tanto erano urgenti e pressanti e come allora mi sono arresa e mi sono seduta in terra facendo rientrare in me la mia vita, i miei ragazzi, le tende, i cieli stellati, la pioggia che come ora mi bagnava il volto senza che me ne rendessi conto, i canti, le mani, gli occhi, i sospiri, le lacrime, le speranze, le risate, la pasta scotta, l’orgoglio del fazzolettone e la promessa nel cuore. Mai come stasera mi sono resa conto che scout si rimane per tutta la vita e che servire è anche mettersi in disparte e guardare gli altri andare, venir fuori come farfalle dalla crisalide e sapere che così andava fatto e nello stesso tempo provare tanta dolcezza e tanta malinconia. E sapere, che se qualcuno avrà bisogno di me, ci sarò sempre, nonostante sia chiaro che non c’è più bisogno di me. E allora mi viene naturale chiedermi: “Ma non è sempre quello che hai voluto? Non hai lottato per questo momento?” e la risposta è sì! Non cambierei neanche una virgola da quello che ti dissi una volta e cioè che quando è il momento di tirarsi indietro va fatto, per il bene nostro e degli altri.  Bisogna prima far fare esperienza e lentamente mandare avanti chi ha le capacità di prendere un posto impegnativo. Tutto qui. Non è questo il problema.

Il problema, lo vedo chiaramente, come già mi è successo nel periodo più brutto della mia vita, non è tanto lasciare, quanto mettersi davanti a se stessi e dirsi: “E ora che faccio? Che senso nuovo posso dare alla mia vita?”.

Mi rendo conto che i miei anni non sono pochi, però per fortuna o per sfortuna, ancora non lo so, sono pieni di aspettative, di stati d’animo ricchi dell’esperienza del già vissuto, ma pronti a incamminarsi in sentieri inesplorati. Mi rendo anche conto che non sono pronta per mettermi in pantofole, ma ho bisogno di emozioni che non riesco a trovare con persone della mia età e che non posso più trovare con le nuove generazioni.

E’ un momento strano, in cui mi accorgo di vivere dentro un mondo mio nel quale non riesco a fare entrare nessuno. E’ un mondo onirico che vorrei mettere sulla tela, ma non ci riesco perché ancora è troppo nebuloso, forse per il fatto che sono solo da poco tempo sulla sua soglia. Troppo confuso quello che ho detto? Senz’altro sì, ma solo perché c’è tanta confusione dentro di me. In mezzo a tutta questa nebbia sta comunque prendendo forma il bozzetto del mio domani, sempre che non cambi idea. E’ nato in un sogno che ho fatto l’altra notte. O meglio! Già  era dentro di me, ma era solo un abbozzo. Invece ho proprio sognato  e in quel momento i tasselli sono cominciati ad andare al loro posto. Quando l’avrò definito per bene lo metterò su carta e te lo farò avere. Ancora è troppo presto per dire che è l’idea giusta. Potrebbe essere solamente uno dei tanti miraggi che di tanto in tanto passano nella mia testa.

Potrei dire tante e tante altre cose ancora, ma a chi serve? Nella realtà di tutti i giorni si vive alla giornata, per un pezzo di pane, rimandando indietro le parole, talvolta anche urgenti, che vorrebbero esprimere il desiderio di vivere in altro modo, con altri ideali, ed altro stile. I sogni si liberano solo la sera, quando non vista da nessuno, riesco a mandarli fuori da me, dove non so, però liberi finalmente!

L’esperienza negativa, che fa parte del nostro andare, è stata maestra di vita e mi ha insegnato una volta di più a non credere negli altri e più che altro mi ha fatto capire che la semplicità che è in me, non è in molti. Una volta tanto spezzo una lancia in mio favore se permetti.

Quello che è certo è che a ogni svolta della mia  strada la vita si  è presentata sempre in maniera nuova , piena di nuove domande e di nuove certezze da scoprire, che poi non saranno mai tali. Ho avuto modo di poterlo vedere con le mie vecchie certezze, molte delle quali, se non quasi tutte, sono andate alle ortiche! Però dice che funziona così, per chi non si adatta a farsi scivolare la vita tra le mani e basta….

E allora viva la vita e andiamo avanti!

giuly

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