In un post scritto più di due anni fa, ebbi l'intuizione che se la mia mongolfiera voleva continuare a volare, avrei dovuto liberarmi di un bel pò di zavorra. Oggi, dopo tutto questo tempo, posso dire che la mia bella mongolfiera è alta nel cielo, perché di zavorra ne ho buttata via proprio tanta, e ancora non ho finito. Certo, c'è voluto coraggio, perché ci si affeziona alle cose, alle idee, alle persone, ai luoghi e ci sembra che senza di loro la nostra vita sia vuota. Li teniamo ben stretti intorno a noi, convinti che siano la nostra protezione e quando ci accorgiamo della fatica che abbiamo fatto per non perderli, ci accorgiamo che erano come i vestiti vecchi, che troppo spesso restano appesi nell'armadio, rubando posto a cose più nuove, ma non abbiamo il coraggio di disfarcene perché magari ci ricordano qualche bel momento della vita, anche se sappiamo che non li indosseremo mai più. Qualche volta capita anche di provarli nuovamente questi vecchi vestiti, per sentirci subito dopo ridicoli,demodé e increduli di aver salvato con tante cure dalle tarme, qualcosa che non fa più parte di noi. Così è per i luoghi e per le persone. Proprio così e in nessun altro modo, a meno che queste persone non siano amici inossidabili, che splendono sempre anche coi tempi che cambiano e questi luoghi, posti che sanno suscitare in te ancora emozioni....ma tutto il resto è fuffa, inutile zavorra che ci si è appiccicata addosso. E così ho cominciato proprio dall'armadio dove magliette vetuste, ingiallivano di quel giallo inconfondibile del tempo che passa, e una volta preso il coraggio a due mani di disfarmi di queste cose così attaccate alla mia vita, il resto è venuto da sé e ho impacchettato e spedito via, i falsi amici, le conoscenze di comodo, le idee subite e non condivise.Ciò mi ha permesso di guardare in maniera più chiara dentro di me e capire che la vita va avanti in strade sempre nuove, dove alla fine ci si separa senza salutarci, magari anche senza essere consapevoli, che una strada che si biforca non è nientìaltro che il vertice di un triangolo i cui lati si allargano sempre di più, e se prima la demarcazione era solo un cippo, poi diventa un campo, poi una valle, poi ci scorre in mezzo un fiume, poi si arriva al mare, ma in due sponde opposte.
A questo punto il mio armadio è quasi vuoto e la mia vita anche. E allora che cosa ci ho guadagnato? Senz'altro un armadio che chiede di essere nuovamente assortito, anche se molto lentamente e una vita che domanda solo di essere riempita dall'affetto di quelle poche persone che mi vogliono bene davvero, per quella che sono......e tanto spazio intorno a me, che si riempie di aria nuova, quell'aria che permette alla mia mongolfiera di volare ancora e a me di farmi capire una volta di più che cos'è la leggerezza. Non è poco.
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