mercoledì 27 luglio 2016

Chi si contenta...


Cavolo!  Ma non si può sempre stare a scrivere su cose negative, brutte, paurose, perché ne stanno accadendo veramente troppe e io mi sono rotta di parlare solo di quelle! Ci sarà pure qualcosa di bello che accade di tanto in tanto! Per esempio la principessa dell'Arabia Saudita che va a fare le vacanze! E che vacanze! Quello che vorrei sapere è se lei, immersa nel lusso fino al collo, alla fine è più felice di me! E lo vorrei sapere perché fino a non molto tempo fa, avrei detto che a essere più felici di me, ci vuole poco!! Ma oggi mi devo ricredere, perché con stupore mi accorgo che così non è e che la ricchezza, il prestigio, il potere, non danno poi tutta quella felicità che si pensa. Certo è che io le auguro tutta la felicità del mondo, quando la mattina si tuffa come Paperon dei Paperoni nella sua piscina piena d'oro, la stessa felicità che provo io quando mi immergo nella mia
vasca da bagno colma di acqua del rubinetto, perché in quel momento posso dire in tutta tranquillità che sono veramente felice e rilassata! Mi sento un pò come se fossi nel mare dei Caraibi, dove la natura è prodiga di conchiglie e di fiori. Chi si contenta gode!

venerdì 22 luglio 2016

Stasera

Stasera. Ore 20 a san Biagio. Momento magico dove tutto parla di armonia e di pace. Il tramonto è splendido e il tempio dalle linee auree e perfette si inserisce magicamente in un contesto di bellezza, di grazia, di perfezione.....e pensare che sono uscita di casa per non ascoltare più le notizie dei tragici fatti di Monaco di Baviera. Come tutto è assurdo. Lì il dolore, la paura, la disperazione; qui la bellezza, il suono delle note che si accordano per il concerto che avrà luogo tra breve. La vita e la morte che si intrecciano in un carosello di colori e di musiche, il pianto della disperazione e la sinfonia che si spanderà nella cupola perfetta della chiesa per tornare ad accarezzare orecchie attente e raffinate. E nel cielo trasparente gli uccelli volano con i loro striduli linguaggi che parlano di gioia e di dolore, in quell'unico cielo che sovrasta tutti noi e la nostra multiforme personalità che ci vuole geni, artisti, pazzi scatenati e furiosi. Perché siamo fatti così? Ma non c'è risposta se non il quieto rintocco delle campane che dicono che anche questo giorno è passato.

Lo spazio intorno a me

In un post scritto più di due anni fa, ebbi l'intuizione che se la mia mongolfiera voleva continuare a volare, avrei dovuto liberarmi di un bel pò di zavorra. Oggi, dopo tutto questo tempo, posso dire che la mia bella mongolfiera è alta nel cielo, perché di zavorra ne ho buttata via proprio tanta, e ancora non ho finito. Certo, c'è voluto coraggio, perché ci si affeziona alle cose, alle idee, alle persone, ai luoghi e ci sembra che senza di loro la nostra vita sia vuota. Li teniamo ben stretti intorno a noi, convinti che siano la nostra protezione e quando ci accorgiamo della fatica che abbiamo fatto per non perderli, ci accorgiamo che erano come i vestiti vecchi, che troppo spesso restano appesi nell'armadio, rubando posto a cose più nuove, ma non abbiamo il coraggio di disfarcene perché magari ci ricordano qualche bel momento della vita,  anche se sappiamo che non li indosseremo mai più. Qualche volta capita anche di provarli nuovamente questi vecchi vestiti,  per sentirci subito dopo ridicoli,demodé  e increduli di aver salvato con tante cure dalle tarme, qualcosa che non fa più parte di noi. Così è per i luoghi e per le persone. Proprio così e in nessun altro modo, a meno che queste persone non siano amici inossidabili, che splendono sempre anche coi tempi che cambiano e questi luoghi, posti che sanno suscitare in te ancora emozioni....ma tutto il resto è fuffa, inutile zavorra che ci si è appiccicata addosso. E così ho cominciato proprio dall'armadio dove magliette vetuste, ingiallivano di quel giallo inconfondibile del tempo che passa, e una volta preso il coraggio a due mani di disfarmi di queste cose così attaccate alla mia vita, il resto è venuto da sé e ho impacchettato e spedito via, i falsi amici, le conoscenze di comodo, le idee subite e non condivise.Ciò mi ha permesso di guardare in maniera più chiara dentro di me e capire che la vita va avanti in strade sempre nuove, dove alla fine ci si separa senza salutarci, magari anche senza essere consapevoli, che una strada che si biforca non è nientìaltro che il vertice di un triangolo i cui lati si allargano sempre di più, e se prima la demarcazione era solo un cippo, poi diventa un campo, poi una valle, poi ci scorre in mezzo un fiume, poi si arriva al mare, ma in due sponde opposte.
A questo punto il mio armadio è quasi vuoto e la mia vita anche. E allora che cosa ci ho guadagnato? Senz'altro un armadio che chiede di essere nuovamente assortito, anche se molto lentamente e una vita che domanda solo di essere riempita dall'affetto di quelle poche persone che mi vogliono bene davvero, per quella che sono......e tanto spazio intorno a me, che si riempie di aria nuova, quell'aria che permette alla mia mongolfiera di volare ancora e a me di farmi capire una volta di più che cos'è la leggerezza. Non è poco.

Test del cavolo

Mi sto accorgendo che ciò che penso lo tengo sempre più spesso dentro di me. Che vorrà dire? mi sono domandata e così ho cominciato a rifletterci sopra e sono venute fuori un pò di considerazioni, che vado ad elencare fino a farle diventare un Test, ....tanto oggi tutto è un test, per cui se ne faccio uno anch'io, che cambia?

Metterò una X gialla accanto alle risposte affermative, una X verde accanto a quelle negative, una X celeste accanto a quelle incerte

1) E' un segno dell'età. X

2) E' cercare di estraniarsi dagli altri. X

3) E' avere meno coniderazione verso gli altri di quanta ce ne era prima X

4) E' cercare di nascondersi X

5) E' considerare gli altri meno intelligenti X

6) E' non dare le perle ai porci X

7) E' dirsi: "Tanto quello che penso io, chi lo ascolta?" X

8) E' voler continuare a pensare indisturbato X

9) E' finalmente far venire fuori quella leggera forma di autismo che è sempre stata latente X

10) E' indifferenza verso chi è intorno X

11) E' una forma di presunzione X

12) E' una forma di filosofia fatta ad hoc  X

13) E' non credere più nel proprio pensiero X

14) E' non voler soffrire X

15) E' la paura di essere trattati da imbecilli X

16) E' non avere più niente da dire a nessuno X

17) E' essere arrivati alle soglie del Nirvana X

18) E' un segno dei nostri tempi di solitudine X

19) E' una nuova forma di pigrizia X

20) E' un grande segno di libertà X


Dopo aver realizzato 8 X verdi, 4 X celesti, 8 X gialle, sono allo stesso punto di prima, perché non essendo una psicologa, non sodarmi una risposta. Se ci fosse qualcuno così gentile da illuminarmi.
Ma che Test del cavolo! Se ne è mai visto uno più idiota? E almeno mi fosse servito a qualcosa....

Non so perché ma due domande sono venute criptate. Affascinante, però basta scorrerci sopra con il mouse e si possono leggere.........




sabato 16 luglio 2016

Il Vincitore

 
Il Vincitore

Sono lacrime di fuoco
quelle che scendono dal cielo
e si perdono nel mare.
non fuochi d'artificio scoppiettanti
ma grido di devastante dolore
che di eco in eco corre per il mondo
che si ammanta di lutto e di silenzio.
Ricorderemo ancora questa notte
notte di mezz'estate senza amore
momento di violenza e di terrore.
E cerco una preghiera che non viene
restando attonita sul far di una sera
che non mi parla di eterno e di infinito
ma dell'umana innocente sofferenza
che si consuma dentro un pianto antico.
E fu sera e fu mattino...nuovo giorno
e sotto il sole non c'è niente di nuovo
che viene a consolare.
Chi ha vinto è ancora il male.

giovedì 14 luglio 2016

Si vive alla giornata


Cara giuly,
 finalmente è successo! Era da tanto che aspettavo questo momento e lo temevo e lo desideravo e ieri, senza aspettarmelo è arrivato. Figurati! E’ arrivato mentre stavo tagliando l’erba nel fazzoletto di terra che ho dietro casa, ed è stata una cosa velocissima, ma talmente intensa che potrei scriverci un libro per dirla tutta. A chi lo posso raccontare se non a te? Chi può capirmi se non te, che sei l'altra parte di me? Mi è successa la stessa cosa che provai tanti anni fa quando venni via da un luogo basilare nella mia vita. Come allora i ricordi, preceduti dall'immagine eterea di un cielo popolato di amorini e di angioletti sono arrivati tutti insieme da parti opposte, sempre più fitti, sempre più intensi, con suoni di voci e di risate e di pianti.Chissà perché, quando mi capitano queste cose mi sembra sempre di essere sospesa in un cielo diafano, dove presenze gentili girano intorno a me, pronte a consolarmi, a cullarmi.....? E così sparisce il cupo nero nel quale per un attimo ho avuto paura.  Come allora mi sono trovata nell’impossibilità di respingerli, tanto erano urgenti e pressanti e come allora mi sono arresa e mi sono seduta in terra facendo rientrare in me la mia vita, i miei ragazzi, le tende, i cieli stellati, la pioggia che come ora mi bagnava il volto senza che me ne rendessi conto, i canti, le mani, gli occhi, i sospiri, le lacrime, le speranze, le risate, la pasta scotta, l’orgoglio del fazzolettone e la promessa nel cuore. Mai come stasera mi sono resa conto che scout si rimane per tutta la vita e che servire è anche mettersi in disparte e guardare gli altri andare, venir fuori come farfalle dalla crisalide e sapere che così andava fatto e nello stesso tempo provare tanta dolcezza e tanta malinconia. E sapere, che se qualcuno avrà bisogno di me, ci sarò sempre, nonostante sia chiaro che non c’è più bisogno di me. E allora mi viene naturale chiedermi: “Ma non è sempre quello che hai voluto? Non hai lottato per questo momento?” e la risposta è sì! Non cambierei neanche una virgola da quello che ti dissi una volta e cioè che quando è il momento di tirarsi indietro va fatto, per il bene nostro e degli altri.  Bisogna prima far fare esperienza e lentamente mandare avanti chi ha le capacità di prendere un posto impegnativo. Tutto qui. Non è questo il problema.

Il problema, lo vedo chiaramente, come già mi è successo nel periodo più brutto della mia vita, non è tanto lasciare, quanto mettersi davanti a se stessi e dirsi: “E ora che faccio? Che senso nuovo posso dare alla mia vita?”.

Mi rendo conto che i miei anni non sono pochi, però per fortuna o per sfortuna, ancora non lo so, sono pieni di aspettative, di stati d’animo ricchi dell’esperienza del già vissuto, ma pronti a incamminarsi in sentieri inesplorati. Mi rendo anche conto che non sono pronta per mettermi in pantofole, ma ho bisogno di emozioni che non riesco a trovare con persone della mia età e che non posso più trovare con le nuove generazioni.

E’ un momento strano, in cui mi accorgo di vivere dentro un mondo mio nel quale non riesco a fare entrare nessuno. E’ un mondo onirico che vorrei mettere sulla tela, ma non ci riesco perché ancora è troppo nebuloso, forse per il fatto che sono solo da poco tempo sulla sua soglia. Troppo confuso quello che ho detto? Senz’altro sì, ma solo perché c’è tanta confusione dentro di me. In mezzo a tutta questa nebbia sta comunque prendendo forma il bozzetto del mio domani, sempre che non cambi idea. E’ nato in un sogno che ho fatto l’altra notte. O meglio! Già  era dentro di me, ma era solo un abbozzo. Invece ho proprio sognato  e in quel momento i tasselli sono cominciati ad andare al loro posto. Quando l’avrò definito per bene lo metterò su carta e te lo farò avere. Ancora è troppo presto per dire che è l’idea giusta. Potrebbe essere solamente uno dei tanti miraggi che di tanto in tanto passano nella mia testa.

Potrei dire tante e tante altre cose ancora, ma a chi serve? Nella realtà di tutti i giorni si vive alla giornata, per un pezzo di pane, rimandando indietro le parole, talvolta anche urgenti, che vorrebbero esprimere il desiderio di vivere in altro modo, con altri ideali, ed altro stile. I sogni si liberano solo la sera, quando non vista da nessuno, riesco a mandarli fuori da me, dove non so, però liberi finalmente!

L’esperienza negativa, che fa parte del nostro andare, è stata maestra di vita e mi ha insegnato una volta di più a non credere negli altri e più che altro mi ha fatto capire che la semplicità che è in me, non è in molti. Una volta tanto spezzo una lancia in mio favore se permetti.

Quello che è certo è che a ogni svolta della mia  strada la vita si  è presentata sempre in maniera nuova , piena di nuove domande e di nuove certezze da scoprire, che poi non saranno mai tali. Ho avuto modo di poterlo vedere con le mie vecchie certezze, molte delle quali, se non quasi tutte, sono andate alle ortiche! Però dice che funziona così, per chi non si adatta a farsi scivolare la vita tra le mani e basta….

E allora viva la vita e andiamo avanti!

giuly

martedì 12 luglio 2016

Il gran bel casino

Non avevo un biglietto carino per fare gli auguri di compleanno a una persona a me molto cara e così mi sono ritrovata a fare un pò di ghirigori sopra una telina, che doveva servire a mio nipote per fare un disegno. Bisogna che mi ricordi di ricomprargliela, altrimenti sono guai! Una telina simile l'ho regalata alla mia nipotina, che dimostra un vero talento nella pittura, ma anche il maschietto è bravo, e ciascuno rispetta le proprie tendenze. Fiori, farfalle, prati in festa per la fatina....mostri spaziali, balene, dinosauri per il giovane avventuriero. Le altre due nipotine sono ancora troppo piccole per sapere che talenti innati avranno. Insomma ho fregato una cosa a mio nipote! Che nonna degenere che sono!
E mentre ghirogoravo, è venuta da sé la frase. "La vita è un gran casino, ma ci abitiamo volentieri"
Ma quanto è vera questa cosa! Sono stata proprio brava! Perché è proprio vero che la vita è  un gran casino! Non c'è niente che funziona come dovrebbe, niente di sicuro, tutto  scappa e fugge via, anche la felicità, che molte volte ci dobbiamo comprare....Insomma proprio come in un casino vero. Non che io ci sia mai stata, ma li ho visti nei film, li ho letti nei libri, ci ho rimuginato sopra, come fanno tutti, anche se, quando ero giovincella, per quanto ne so io e le mie pudiche orecchie di allora,  le case chiuse erano già state chiuse! Ci vivevano volentieri? Questo non lo so davvero, ma so che invece, anche quando ci lamentiamo e ci strappiamo i capelli, noi in questo gran casino che è la vita ci abitiamo proprio volentieri, tant'è vero, che cerchiamo di non abbandonare l'effimera sicurezza che ci danno le pareti di questa grande casa che si chiama vita, per andare verso un'altra casa che di sicurezza ce ne da anche di meno. Quale augurio migliore di questo dunque?  Pensieri, preoccupazioni, antipatie, simpatie, gioie, dolori, riflessioni, e chi più ne ha più ne metta, vanno a riempire quel baule che è là, bello grosso, è vero, in un angolo del salotto della vita, mentre noi ci tuffiamo giornalmente nel suo grande casino......mentre il Tempo scorre, direbbe il poeta! Macché! Non è vero niente. Leggete Carlo Rovelli e vi accorgerete che il tempo non esiste, che è solo un'illusione e io sono d'accordo con lui, anche se la cosa un pò mi impensierisce! Non è che anche noi saremo nient'altro che un'illusione?

lunedì 11 luglio 2016

Sentire

La vittoria del Portogallo, ai campionati europei di calcio mi lascia la stessa sensazione che ho provato per la Brexit. Un attimo di esaltazione per una vittoria non annunciata e subito dopo l'impressione che c'è qualcosa che non quadra. Che cosa non lo so, magari lo sapessi! E' solo un sentire! Ma lo percepisco con chiarezza.      



Naturalmente il 'qualcosa' che non quadra non è riferito al Portogallo, verso il quale ho sentito una  genuina simpatia, ma alle cosidette 'squadre blasonate', quelle che ormai pensano di non avere più niente da temere da nessuno. Fa piacere vedere che qualche volta anche i 'piccoli' hanno la meglio. Episodi come questi diventano le metafore della vita.  Anche questo parla di libertà.

sabato 2 luglio 2016

Il silenzio

Ricordo....tanti anni fa.
Sono seduta sullo sperone di una roccia erosa dal vento. Sono sola e guardo gli altri che si allontanano per raggiungere le persone che vedo lontano, a tratti interotte dalle lame della calura che deformano il paesaggio di quel deserto. Resterò sola per un'ora, ma non ho paura, guardando quegli spazi sconfinati che si allargano davanti a me, dietro di me e in ogni dove. I suoni, i rumori dei passi e delle voci alla fine cessano e improvvisamente mi sento avvolta dal silenzio. Non so quanto tempo sono rimasta così, forse dieci minuti, forse mezz'ora, forse l'eternità, che importa? Poi all'improvviso qualcosa cambia e avverto inequivocabilmente che il silenzio che prima avevo intorno ora è anche dentro di me  e per un momento mi parla di infinito. Sono in sintonia con tutto ciò che è, che è stato, che sarà mondo, vita, morte. Difficile da spiegare con parole  un sentimento che innalza per un attimo l'uomo al di sopra dell'uomo e dell'epopea della sua vita. Difficile, pauroso, estremo. Visione di uomini e di donne che prima di me hanno calpestato il suolo in quella lunga marcia che è la vita della specie e la sua sopravvivenza, volti solcati dalla fatica, scavati dalla sofferenza, rigenerati dalla gioia,  uomini sconosciuti dai quali discendo, spade incrociate,colpi di cannoni, rulli di tamburi, marce assolate, disfatte piene di fumo, onore ai martiri, glorie future, menti eccelse che aiutano la vita, menti eccelse che danno la morte....tutto questo c'è nella lunga strada che l'uomo percorre, odiando senza più sapere perché, amando fino all'eroismo o fino all'appagamento del proprio io, camminando senza sosta verso una mèta in nome della quale  giustifica ogni suo atto, da quello più puro a quello più aberrante. Questo è l'uomo ed dunque questa sono anch'io.
Mi è tornato in mente stasera, ripensando alle persone che questa guerra strana e bestiale, si è portata via. Due minuti di silenzio e la marcia riprende in uno stadio gremito di folla che cerca emozioni. Si va ai supplementari. Peccato che non si possa andare ai supplementari anche con la vita. Il vero silenzio è un'altra cosa. Se riusciamo a fare silenzio dentro di noi, anche una lacrima, cadendo, fa rumore.
Offrire il mio silenzio oggi è la sola cosa vera che posso fare.