E così anche questo compleanno è passato. E che compleanno ragazzi! Roba che forse era preferibile acciaccarsi i diti dei piedi con un martello. E pensare che per me questo giorno è sempre stato così importante!!! E lo è stato anche oggi, nella sua decadente consuetudine. Non si può fare il pranzo, perché gli altri hanno impegni più importanti? Va bene lo stesso! Si fa la cena e non importa se la mia cena vegetariana faceva proprio schifo , se le pastine che ho comprato in pasticceria facevano schifo anche quelle, l'importante era essere lì, intorno a un tavolo, con una bottiglia di spumante dimenticato in un angolo, che servirà per il prossimo compleanno di qualcun altro, ma esserci e sentirsi più forti del destino e della vita che passa. Si può brindare anche con un vino da due soldi alla vita o anche con un bicchiere d'acqua, o meglio ancora anche solo col pensiero, mentre gli altri parlano, discutono, e per un attimo sentirsi padroni del nostro domani.
"Brindo a voi ragazzi, a tutti voi, che stasera siete qui e siete a Boston e a Chicago, alzo il mio calice ricolmo di speranze per la vostra vita e di auguri per i vostri giorni futuri. Oggi di tanti anni fa, sono nata io, in una piovosa domenica di novembre e un'anonima infermiera ha scritto sul vetro appannato della finestra "Viva Giuly". Oggi, a distanza di tanto tempo e guardando voi e i vostri figli con gli occhi del cuore e della mente, anch'io non posso fare a meno di essere d'accordo con quella sconosciuta e ripetere una volta di più "Viva Giuly".
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