Chissà perché l'altra Giuly, quella che non si stanca mai di essere ottimista, di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, di cavalcare le ali della speranza, è venuta a trovarmi stamani. Saranno state le sei e mezzo, quando mi ha tirato fuori bruscamente dai miei sogni, con un'immagine che non si affacciava più nei miei pensieri da tanti anni: un gigantesco albero di natale, fatto di centinaia di lampadine colorate, costruito sulla grande facciata della chiesa prospiciente la piazza. Una meraviglia quando si è illuminato, e una meraviglia ancora più grande quando sono corsa a guardarlo dalla parte più alta del paese!!
" Te lo ricordi?" mi ha detto la Giuly buona? "Certo che me lo ricordo, e se anche non me ne fossi voluta ricordare ci hai pensato te!" ho risposto cercando di allontanare l'immagine, ma non c'è stato niente da fare, me ne sono accorta subito, perché l'altra Giuly si è seduta sul bordo del mio letto e ha continuato a parlare come una macchinetta. "Allora ti ricorderai anche l'enorme stella, che fu fatta l'anno dopo vero?" "Me la ricordo, certo che me la ricordo. E ricordo anche il tempo che ci volle per farla montare e illuminare....ma il risultato fu strepitoso, così bello, che alla fine anche quelli che erano venuti a fare il lavoro, diretti dalla mia inesperta regia, furono contenti e dopo ci intrattenemmo in piazza a brindare nel freddo e nel gelo, fino all'una di notte".
Ecco, ora l'altra Giuly, ha smesso di parlare e mi guarda aspettando qualcosa da me. Sa che non la deluderò, perché i ricordi che ha messo in movimento sono così tanti, che alla fine non posso fare a meno di sorridere e di continuare. Stavolta parlo io, la Giuly cattiva, quella tagliente, quella del risentimento, quella piena di amarezza, o che così voleva essere per difendersi.........ma non è possibile essere così davanti a ricordi così belli che la vengono a trovare e allora con la vivacità che può trovare uno alle sei e mezzo del mattino continua: "E ti ricordi della strega Perlacchia? della recita dei ragazzi quando misero in scena il Cantico di Natale? Altro che recita quella! Avrebbe potuto figurare benissimo in un teatro! E i pranzi, pieni di gente allegra? E la capanna di Natale fatta in piazza, grande come una vera capanna, mentre il nevischio gelava le mani e i nasi e io mi aggiravo intorno a tutti i ragazzi che la costruivano con thermos pieni di the bollente? E il presepio vivente, fatto con niente, ma così dolce, così dolce!!! E la catasta di legna che bruciava allegra nella notte, vicino a un distributore di benzina? E poi spumante e panettone per festeggiare il Natale e più che altro tanta voglia di stare insieme, di trattenere quel momento nel quale tutti i ragazzi si stringevano intorno a me, a noi, per scambiarci un regalino, ma più che altro per continuare a darci quell'affetto, quell'abbraccio che non è mai finito. poi ti ricordi..............." e dentro di me, continuo ad elencare all'altra Giuly tutta una serie di fatti, di episodi, piccoli e grandi, che sono dentro di me e stamani vengono fuori con l'impeto di un fiume in piena. E capisco che l'altra me stessa non ha fatto un viaggio improvvisato, per venire da me a svegliarmi, ma qualcosa che doveva fare, per darmi un preludio di Natale, per farmi ritrovare quella parte di me che credevo di aver dimenticato e messa in un angolo scuro del mio cuore. Qualche volta bisogna che mi decida a ringraziare questa importuna, che viene a trovarmi nei momenti più impensati, perché sento in questo momento che con lei è venuto a trovarmi anche il Natale, con la sua forza, la sua magia, anche se questi sono giorni bui, di paura, di dolore, di guerra combattuta a pezzi, di incertezza per il domani .....e non solo per me, ma per il mondo intero. Questi ricordi che provengono da quella che mi sembra essere un'altra vita, so che mi daranno la forza per vivere il mio nuovo natale, comunque esso sia.
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