Io non ho mai visto la guerra, se non in televisione. Ho vissuto il boom economico, vero o falso che sia stato, ho vissuto il dialogo tra i popoli degli Stati Europei, ho vissuto l'inizio dell'Unione Europea, ma più che altro ho vissuto la Libertà, scevra da ogni forma di dittatura. Sono potuta entrare liberamente in altre Nazioni e ho visto cittadini di altre Nazioni entrare liberamente nella mia. Ho potuto esprimere la mia idea e sono andata a votare, con la consapevolezza di avere avuto un diritto regalatomi da uomini e donne che hanno vissuto prima di me. Attraverso il mio Paese ho dato e ricevuto solidarietà con altri Paesi . Ho visto pensieri diversi e diverse culture scontrarsi e poi cercare il dialogo e l'amalgama per costruire una crescita più ampia. Ho imparato ad amare la Pace, perché la Pace, che altri hanno costruito mi ha permesso di vivere bene, senza sentirmi oppressa, e senza opprimere altri popoli. Sono arrivata ad oggi, sapendo di aver attraversato un periodo sereno, con la speranza e con l'illusoria certezza che non sarebbe mai finito. E come me, penso, tanti altri hanno creduto la stessa cosa. E di questo ho ringraziato senza neanche accorgermene quel Dio Universale, che è da sempre dentro di me, e l'ho ringraziato perché dalla bocca di mio nonno che ha fatto la Prima Guerra Mondiale e dai miei genitori che hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale, chi in un modo , chi in un altro, non sono mai venute parole di odio, ma di speranza, di futuro. E fino ad oggi mi sono sentita fortunata, perché non ho vissuto quello che invece hanno dovuto vivere loro.
E le loro guerre io le ho solo attraversate fin da bambina ascoltando i tanti racconti che mi hanno fatto e che sono rimasti indelebilmente dentro di me.
Così, i miei occhi bambini hanno visto attraverso il racconto sempre pacato di mio nonno le trincee melmose e piene d'acqua sporca di sangue dei ragazzi che stavano morendo senza nessun soccorso che non poteva arrivare se non a notte inoltrata, hanno rivisto il campo di concentramento dove è stato internato mio padre nello Stalag 7 di Moosburg,un sottocampo di Dachau, per due lunghissimi anni, dal quale è uscito con la salute minata dai patimenti sofferti, ma mai con una parola di odio; ho visto mia madre scappare sotto i bombardamenti che hanno distrutto il suo paese e che hanno provocato tanti morti e tantissimi feriti......e allora non in nome mio, che la guerra l'ho vista solo in televisione e nei film rievocatori e propagandistici , ma in nome dei miei, che le guerre le hanno vissute sulla loro pelle, ora sento di poter aggiungere a pieno diritto la mia voce a tutte quelle persone che oggi si uniscono per chiedere la Pace!
La Pace che sembrava un diritto al quale non facevamo neanche più caso, è la condizione essenziale e necessaria per essere popoli liberi.
Se è vero che i popoli felici sono quelli che non hanno Storia, noi che di Storia già in questo momento ne abbiamo così tanta, speriamo almeno che i popoli liberi siano costruiti dagli uomini che ci guidano in questi terribili giorni e che lo facciano con intelligenza, volontà e lungimiranza, per dare a chi soffre in questo momento una Storia nuova e un futuro migliore.
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