sabato 1 maggio 2021

Un paniere di fragole

 Proprio vero come certi ricordi a volte non ci sia bisogno di andare a cercarli. Vengono da sé, e sono immediati, prepotenti, e non accettano di essere rimandati indietro. Proprio come quel paniere di fragole, appoggiato su una poltroncina sgangherata in una stanza piena di cento cose a formare un disordine che ora non c'è più, neanche con la più buona volontà e la profusione dell'impegno più puntiglioso. Proprio vero che per ogni cosa c'è il suo tempo e c'è un tempo per ogni cosa! Oggi quel butt'all'aria mi farebbe inorridire, in quel tempo no! Anzi! Mi parlava di vita, di cose sempre nuove, di progetti che sembravano irraggiungibili e che invece si concretizzavano in maniera sorprendente. Bastava avere idee e ragazzi intorno che ci credevano e l'alchimia funzionava.

Mi sto rendendo conto che i miei discorsi stanno prendendo un sentiero che invece non voglio percorrere, specialmente oggi che è il primo maggio e di cose da ricordare e da dire ne avrei tante, ma quel paniere di fragole rimane davanti ai miei occhi, mentre uno di quegli areoplanini fastidiosi come le zanzare, che si tirano dietro uno striscione pubblicitario, continua a girare sulla mia testa. Nello striscione c'è scritto RICORDA -RICORDA-RICORDA.

Bisogna che me lo levi di torno, ma non gliela darò vinta fino in fondo. Fortunatamente la mia mente è come un computer, nel quale ci sono tante cartelle. Ogni cartella ha un titolo e dentro ci sono tanti file, con altrettante storie, alcune belle da rileggere, altre molto meno. 

Apro la cartella dal titolo 'Primo Maggio' e non posso fare a meno di dare una scorsa ai titoli dei tanti file che contiene  e che mi attirano a rinnovare il ricordo. Ma non ora, altrimenti non mi basterebbe un mese per ripercorrerli tutti. Mi limito a osservare i titoli dei più intriganti, e a soffermarmi per un attimo su un file che ha un titolo strano: 'Brigidini'. Un attimo intenso di dolcezza, di rimpianto, di affetto, entra dentro di me e con me rimane, mentre mi affretto a cliccare sull'ultimo file che si chiama appunto 'Un paniere di fragole'.

Foto Stock Fragole, Foto, Immagini Fragole | Depositphotos"E come ogni anno eravamo arrivati alla fine di quel primo di maggio. La fiera chiudeva i battenti, come la pesca di beneficenza, la Banda lasciava gli strumenti più ingombranti nella nostra stanzina, insieme alle bandiere delle contrade e ai costumi d'epoca che qualcuno dei nostri ragazzi aveva indossato per scendere con il Sindaco fino a Sant'Agnese, o meglio a Santa, come noi l'abbiamo sempre chiamata con la confidenza che può derivare solo da una lunga frequentazione. In effetti noi eravamo stanziali, ormai da tanto tempo, e se Santa era diventata per noi come una casa, la 'stanzina' era il nostro rifugio, il luogo delle più accese discussioni e delle decisioni, il posto dove nascevano i temi per i Campi Estivi e per le prime idee dell'Infiorata annuale, un tappeto di segatura colorata, dove è sempre sembrato che niente fosse impossibile da realizzare.

Il paniere di fragole era tra le prime cose che arrivava nella stanzina, perché erano anche le prime a sparire dalla fiera. A quelle poi, durante la giornata,  si aggiungeva porchetta, pane, pecorino, fave, e qualche bottiglia di vino che sapientemente facevamo sparire dalla pesca di beneficenza. 

E così, arrivati alle nove di sera, ciascuno stanco della sua giornata, non vedevamo l'ora di ritrovarci insieme per protrarre ancora quel giorno di festa. E com'era bello vedere che di anno in anno il numero dei partecipanti aumentava. Prima c'erano solo i ragazzi, poi timidamente si aggiunsero le fidanzate, stupite dell'amicizia e della sintonia che aleggiava in quella stanza, poi le mogli, ormai consapevoli di questa nostra grande famiglia e infine anche i bambini.

Nella stanza non ci si muoveva, eravamo pigiati come sardine, seduti in collo l'uno all'altro quando le seggiole non bastavano più, e poi seduti in terra o sopra gli zaini e qualche sacco a pelo.....ma che importava.....era così bello essere lì insieme, a dire anche sfondoni, ma anche a parlare di sogni che arrivavano dal futuro, di progetti che prendevano forma.

Poi il paniere di fragole faceva il giro e mentre mangiavo quei frutti dal sapore dolce e asprigno, lo stesso sapore della vita, io li guardavo e mi chiedevo quale fosse stata la scintilla che avesse permesso di costruire questa realtà che andava avanti nel tempo.......Me lo sono chiesto ogni anno, sempre con la stessa meraviglia e sempre senza riuscire a trovare una risposta......e forse la cosa bella è proprio questa."

Ecco, questa è l'immagine di un paniere di fragole, questo l'unico ricordo che ho voluto rinnovare, e che si spande nell'aria di questo primo di maggio, rendendomelo più caro e più mio.



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