lunedì 19 aprile 2021

Quando arrivò ONLY YOU


E sulle sue note arrivò il cambiamento. Era il 1957 quando questa canzone arrivò in Italia, e in un attimo spazzò via tutto ciò che c'era stato di melodico fino ad allora, col beneplacito delle attese delle nuove generazioni.

Io allora avevo otto anni, eppure ricordo che anche per me fu come la sferzata di un vento nuovo.

In quegli anni, i più fortunati avevano già la televisione. Io ero tra quelli. Ricordo ancora la marca, ADMIRAL, una marca americana. Era un cassettone grosso, Televisore vintage marca admiral 1950 - advance cascode - Catawikiingombrante, dove si vedeva un unico canale in bianco e nero, ma ricordo che casa mia la sera si riempiva di persone che venivano a vedere quella scatola magica che da allora in poi ha condizionato sempre più la nostra vita.

Ma allora guardavamo solo il progresso. e lo guardavano più che altro le persone adulte, che si erano lasciate alle spalle la seconda guerra mondiale, portando in sé chi in un modo chi in un altro, cicatrici indelebili che trovavano sollievo nell'aspettativa di un futuro migliore. Il boom economico infatti si delineava già all'orizzonte, mentre si preparava l'avvicendamento di quella che era stata una società patriarcale, con quella tecnologica e industriale. Solo più tardi diventò consumistica e nessuno è riuscito o ha voluto  fermare il massacro che l'uomo cominciò a fare di se stesso e della Natura.

Noi ragazzi inconsapevoli di quanto sarebbe cambiato rapidamente il mondo, dividevamo il nostro tempo tra la parrocchia dove ci veniva insegnato un  catechismo fatto di fioretti, di piccole rinunce, di preghiere mattutine e serotine....e tra il cinema, dove ci riempivamo la bocca di chewing gum, per noi molto più semplicemente ciringum, sentendoci in questo molto americani,....insomma tra il dovere e il piacere. Le novità erano molto più interessanti delle vecchie regole, passato e futuro si scontravano, lottavano,e quasi sempre era il futuro che vinceva anche nel nostro mondo piccolo, fatto di libro Cuore, ma anche di Superman, di canzoni melodiche e edificanti, ma anche di urlatori ribelli che spingevano le nuove generazioni sulla strada del rock, di film che parlavano di  Profumi e balocchi ma anche di  Scandalo al sole.

Proiettavano tanti film western allora, dove gli indiani erano sempre i cattivi e i soldati blu o i pionieri bianchi, gli uomini puri e giusti. Tornati a casa continuavamo a giocare su quei temi e facevamo la festa a  tanti indiani, convinti che fosse cosa buona e giusta.

 Nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo passava sempre una ventina di minuti per dare tempo all'omino col frigo appeso al collo di girare tra le file con i gelati, i famosi Mottarelli, che erano alla portata delle tasche di quasi tutti noi ragazzi. Solo qualcuno  poteva permettersi il lusso di prendere la Coppa Olimpia, dell'Algida, che allora costava 50 Lire. E logicamente tutti andavamo pazzi per la Coppa Olimpia, che tra noi era diventata quasi uno Status Symbol.

Eppure dentro di me sapevo, sentivo, che il gelato nel cono che avevo preso fino a poco tempo prima, era più buono, aveva sapori veri, decisi, di latte,di uova, di nocciole...di panna densa e delicata ...e più che altro toglieva la fame. Il sapore di quel gelato è rimasto stampato nella mia mente, insieme a quello del prosciutto che faceva il mio nonno, e delle rarissime bistecche  che arrivavano allora sulla mia tavola.

La tavola! già, la tavola....dove fino ad allora la famiglia mangiava, parlando, raccontando, discutendo, e dove, da allora in poi l'attenzione si è sempre di più focalizzata sulle notizie che arrivano da un TV, che è cresciuta, ha ampliato i suoi orizzonti e in una certa misura anche i nostri,ci ha proiettato fuori di casa, in  giro per il mondo, rendendoci in qualche modo, partecipi dei suoi problemi, e sempre meno attenti a quelli del nucleo familiare. Quando arrivò Yuri Gagarin, sentimmo che il futuro che avevamo inmmaginato era niente in confronto a quello che ci veniva promesso. Fu allora che l'uomo si convinse di essere onnipotente? E chi lo sa!

Noi ragazzi avevamo ben altro da pensare perché  arrivò la Nutella e dopo di lei il diluvio, nel senso che le merende con pane e olio, o pomodoro, o burro e marmellata, sparirono di colpo davanti a quella dea così fluida e profumata.

Mangiavo le mie fette di pane spalmate con Nutella guardando la TV dei ragazzi, parteggiando per Rintintin, quando Rusty gli lanciava il suo "Youcoooo Rintin!" o mentre mi innamoravo del ragazzino  protagonista di Lassie, e guardavo con occhi stupiti, le cucine all'americana, che a breve sarebbero entrate in tutte le nostre case, per non parlare del telefono, che ancora noi ci sognavamo. Se volevamo telefonare, dovevamo andare al telefono pubblico.

E che dire del TIDE? E alla svolta che dette al menage domestico, e all'inizio dell'inquinamento?

Ma nessuno allora si poneva questi problemi, si andava verso il futuro, perché noi eravamo il futuro. Il futuro della guerra del Vietnam, dei Bealtles e dei Rolling Stones, dell'isola di Wight, dell'era spaziale e di quella dell'HIV.

Noi Baby Boomers siamo stati il futuro di Only You e questo nostro futuro così grandioso ci  ha portato fino al Covid.

Dopo Only you, quale sarà la canzone che porterà un vento nuovo? Quale futuro nascerà dai sogni dei ragazzi di oggi?



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