Non so con quale altro nome avrei potuto chiamare quest'ondata di odio, che si sta diffondendo ovunque, se non mattanza.
In che altro modo si può definire questa voglia di insultare, infierire, distruggere, gioire per la sofferenza altrui fino ad arrivare persino ad augurare la morte?
E' qualcosa di più e di diverso dall'odio, perché si può anche odiare e comunque non venire meno al rispetto per le altrui libertà e per gli altrui modi di pensare e di agire. Esprimere la propria opinione è giusto e sacrosanto, ma se ciò venisse fatto nel rispetto dell'etica, avrebbe sicuramente un altro peso.
Se c'è un tempo per ogni cosa, come recita il Qoelet, questo è Tempo di Covid, dove il Coronavirus non ha portato solo il morbo, ma un veleno micidiale, che esce dalla bocca di tanti uomini contro tanti altri uomini.
E noi 'Popolo del 2020', non siamo diverso dalla folla che al tempo della grande ROMA, si divertiva a veder brutalizzare con le belve, uomini come loro.
Noi oggi non abbiamo più bisogno di andare al Colosseo e Company. Basta accendere la televisione o navigare in Internet. E non abbiamo neanche più bisogno delle belve, perché le belve siamo noi.
Mi sbaglio o uno degli slogan di pochi mesi fa era "INSIEME CE LA FAREMO"?
Ma certo non continuando così.
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