In Piazza san Pietro, stasera.
Suggestione, silenzio che neanche le parole sono riuscite a penetrare. La mente corre verso l'uomo di duemila anni fa che sale al Calvario. Sangue, sudore, fatica, affanno, prostrazione e infine morte. La Via Crucis di allora è la nostra Via Crucis di oggi, momento in cui abbiamo finalmente sentito l'umanità di Cristo legata imprescindibilmente alla nostra umanità, nel dolore e nella fatica di questi giorni . Abbiamo preso la nostra croce e abbiamo seguito l'uomo di Nazareth fino al Calvario, che oggi è anche quello del mondo intero. Guardando il Crocifisso nella piazza deserta, il mio pensiero è corso alle tante, troppe vittime che ci sono state e continuanio a esserci in questi strani giorni, ciascuna in qualche modo crocifissa accanto a lui, con il suo vissuto, la sua vita falciata, incompiuta, i suoi pentimenti, i suoi perdoni da chiedere e da dare. Già una volta l'uomo della croce si voltò verso il ladrone dicendogli che nello stesso giorno sarebbe stato in Paradiso con lui. Anche ora dentro di me voglio sentire quelle parole rivolte a chi non è più tra noi. Sono parole di pace, di speranza , di rinascita.
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