Ma...a che ora era l'appuntamento?
ho detto, guardandomi intorno e scoprendo con stupore che l'unica ad essere impaziente sono io. Io che non conto proprio un bel niente. Gli altri lentamente si sono riuniti in un cerchio intorno al grande tavolo centrale, dove sono appoggiati alcuni libri,...diversi libri per essere più precisi.
Cerco di richiamare la loro attenzione.
Ma signori! L'argomento che dovete trattare è di grande interesse e decisamente difficile. Ci vorrà diverso tempo per riuscire almeno a provare a venirne a capo, e quello che dovrebbe essere il più interessato, è in ritardo.....
Nessuno mi ascolta. Sembra che tutti siano molto presi da un'improvvisa conversazione che è nata tra di loro e che esula completamente dall'argomento che dovrà essere trattato.
Mi avvicino lentamente, cominciando a sentirmi anche un pò irritata. Se sapessero quanto tempo ho impegnato per riuscire a organizzare questo convegno, che sta già slittando di oltre venti minuti. I miei ospiti però non sembrano neanche accorgersene di questo tempo che passa, presi come sono ad approfondire un argomento, che mi rendo conto ora, per loro è molto più interessante di qualsiasi convegno. Mi accorgo solo ora che stanno parlando di libri.
Borges è di spalle, ma mentre avanzo verso di loro, lo vedo allargare le braccia e riesco ad afferrare queste parole:
“Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca”
" Proprio vero - interloquisce annuendo Jules Redard - Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice”.
"Parole giustissime - interviene Pasolini con uno dei suoi rari sorrisi - “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si
possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro,
sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la
cultura”.
Sono talmente presi dalle loro parole, che non si accorgono nemmeno che mi sono unita a loro per richiamare la loro attenzione. E' come se io fossi un'ombra che disturba quella luce improvvisa che si è accesa negli occhi di tutti loro,......e così semplicemente mi ignorano-
"Sapete che vi dico? - Tiziano Terzani parla mentre sfoglia un libro tra le mani -
“Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i
libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio.
Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza
chiedere nulla."
"Hai proprio ragione - aggiunge Luigi Pirandello col suo accento che non ha perso la lieve calata siciliana -
“I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole”.
"Guarda....mi hai tolto le parole di bocca - ha aggiunto con foga Haruki Murakami - "Leggevo e rileggevo lo stesso libro molte volte, e a volte
chiudevo gli occhi e mi riempivo i polmoni del suo odore. Il semplice
annusare quel libro, scorrere le dita tra le pagine, per me era la
felicità”.
" E sai perché? Te lo sei mai domandato? - E' solo perché “Non c’è nessun amico più leale di un libro” Hemingway ha inteso dire ciò molto semplicemente, ma tutti gli altri, nessuno escluso, hanno annuito in silenzio con convinzione.
Li guardo ad uno ad uno, mentre dentro di me comincia a farsi strada che il Convegno è già, non solo iniziato, ma sta evolvendo rapidamente in prospettive così semplici e lineari, che da sola non avrei mai potuto neanche lontanamente immaginare. A questo punto non mi interessa più che il mio Ospite sia in ritardo.
"Ma vi rendete conto che "È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.”? Baricco è intervenuto con entusiasmo girando il suo sguardo su tutti.
A questo punto, presa dall'entusiasmo Marguerite Duras ha fatto un piccolo passo avanti e ha esclamato - “Leggere, leggere un libro – per me è questa l’esplorazione dell’universo.”.
“Ricordo che i libri erano come cibo per me quando non avevo cibo.” ha rincarato Bukowski con fervore.
"E la cosa più bella è accorgersi che “I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo.’ ha aggiunto George Orwell
"E più che altro che “Non ci sono libri morali o immorali. Ci sono libri scritti bene o scritti male.”ha detto lentamente Oscar Wilde......e forse voleva aggiungere altro, ma in quel momento l'Ospite è arrivato e mio malgrado sono stata costretta a interrompere quella conversazione che alla fine mi aveva presa totalmente e affascinata oltre ogni dire.....
Signori, vi prego di prendere posto, per poter dare inizio alla nostra riunione. Si dibatterà sul tema:
"Anche agli stessi numeri primi «sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque», senza tuttavia esserne capaci."
A voi Signori dare una risposta a questo quesito. Inizialmente pensavo che fosse molto difficile dare risposte, ma dopo avervi sentito dialogare, credo che la cosa sia più semplice del previsto.Mi è stato detto che il signor Wilde sarà il vostro portavoce, per cui affiderete a lui i vostri pensieri.
Signori, vi presento l'Autore.
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