lunedì 29 agosto 2016

Speranza illusoria

Ho lasciato volutamente passare un pò di giorni prima di scrivere nuovamente sul Blog. In un momento così drammatico come questo che stanno vivendo le persone di una terra amata, che impovvisamente si è dimostrata ostile, tutto quello che avrei potuto scrivere io sarebbe stato un di più. Nè avrei potuto scrivere delle solite cose a un tratto così banali, che scrivo abitualmente Avevo terminato il mio post sperando che non ci fossero danni né vittime, e purtroppo già alle prime luci dell'alba dello stesso giorno, sapevo che  le mie speranze erano state illusorie, ma certo non mi sarei mai aspettata il disastro che si era compiuto nello stesso istante in cui mi alzavo dal letto e dove facevo ritorno, dopo essere rimasta frastornata e inizialmente impaurita da un evento della natura che nessuno si augura di dover mai sperimentare. Poi la paura era passata, perché altre volte avevo sentito il terremoto, anche più forte di così, e anche le altre volte avevo reagito alla stesa maniera: un lungo momento di paura e poi la sensazione di essere nuovamente padrona di me e della mia vita. Ma da quel momento quest'incubo di dolore, che si allunga ogni giorno di più, mi riporta contiuamente a quella notte e mi vedo in piedi sotto il lampadario di cristallo che oscilla e penso a quella famiglia, che nello stesso momento è stata distrutta dal crollo di un campanile; risento lo scricchiolio sinistro della mia casa e non posso fare a meno di sentire anche il rumore delle pietre che rovinano una sull'altra, facendo vittime innocenti e indifese. Il pensiero è lì, molto spesso, ed è anche vero che c'è mentre la vita corre sui soliti binari. E' esigente la vita! Per lo meno è esigente la vita dell'uomo, che anche mentre dice una preghiera per le tante persone che non ci sono più, deve correre per risolvere un nuovo giorno di problemi. E' in questo momento che viene da domandarsi a cosa serve tutto questo correre, tutto questo andare.....ma andare dove? E intanto tornano in mente decine e decine di occhi, visti in questi giorni, nei vari servizi televisivi, che tutti abbiamo seguito. Che sensazione angosciosa destano quegli occhi, dove il dolore è diventato qualcosa che va ancora oltre, dove non ci sono più lacrime da versare. E allora il magone mi attanaglia lo stomaco e mi fa chiedere a me stessa che cosa potrei fare per poter vedere scomparire l'espressione di quegli occhi, perché quelli sono sguardi che non chiedono solo cose materiali, ma domandano conforto, carezze, amicizia. Come fare per dare queste cose, oltre naturalmente a una solidarietà materiale che serve nell'immediato? Non lo so...sono così piccola cosa io, così impreparata e inadeguata ......l'unica cosa che riesco a fare è scrivere i miei sentimenti. E' veramente troppo poco!

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