domenica 8 marzo 2015

Essere donna

Oggi sarà anche la festa della donna, ma io mica me ne sto accorgendo tanto!E' da stamani che scucchiaio, per preparare un pranzo che abbia il diritto di chiamarsi tale, e non una delle solite sbobbe che da un pò di tempo a questa parte riesco a imbastire con tanta fantasia e deplorevoli risultati. Bah! Si vede che la cucina ormai fa parte dei carismi delle donne, anche se, chissà perché, gli chef più prestigiosi sono tutti uomini.
Ma non divaghiamo! Oggi festa della donna e mi piace riportare una frase scritta dalla Fallaci, che riassume in poche parole quello che è anche il mio pensiero.
Essere donna è un richiamo della vita alla vita, e non intendo solo un richiamo squisitamente fisico volto al mantenimento della specie, ma più che altro un richiamo mentale e spirituale a quello che è la vita stessa nella sua essenza primitiva. Forse, proprio perché l'intuizione è la  nostra caratteristica peculiare  noi donne, istintivamente sappiamo che cosa è il significato vero della vita, anche se la nostra debolezza, derivata da secoli di sottomissione, ci impedisce  di affermarlo con il vigore che necessiterebbe.
Vita non è lavoro, vita non è amore, vita non è avere, perché si può anche vivere in funzione del lavoro, o dell'amore o dell'avere, ma alla fine, e anche con sorpresa, ci si accorge che non si è vissuto, ma abbiamo solo fatto a gomitate per ottenere ciò che pensavamo ci fosse indispensabile. 'Non accumulate tesori in terra' dice qualcuno, anche se sembra che non sia mai stato di moda ascoltare quello che ha detto!
Vita invece è aprire gli occhi ogni mattina e respirare, con la consapevolezza di avere avuto un dono, vita è mettersi in cammino, fisicamente o metaforicamente, non importa, per  soddisfare quella curiosità che ci è stata regalata con l'intelligenza; ma vita è anche stare appollaiati su una colonna come uno stilita, in contemplazione di ciò che abbiamo e che non riusciamo più a vedere....e dunque vita è scelta, scelta di essere se stessi, diversi da chiunque altro e nel caso di noi donne diverse non solo tra di noi, ma principalmente diverse dagli uomini, e non per razzismo, o femminismo, ma semplicemente perché siamo state fatte in altro modo e noi non potremo mai essere ciò che è un uomo, come l'uomo non potrà mai esere ciò che siamo noi. Questa diversità, lungi dal dividerci, dovrebbe essere motivo di arricchimento mentale e spirituale per entrambi se il trattino uomo-donna, viene inteso come libertà. Il lavoro, l'amore, l'avere, dovrebbero far parte della nostra vita come strumenti e non diventare lo scopo della vita stessa, che è tutt'altro e che senz'altro può diventare amore, ma quello vero, quello che lascia qualcosa di sé all'altro e agli altri, gratuitamente, senza aspettare niente in cambio, quello che resta vicino,anche quando il mondo ti getta via e si allontana seguendo i propri idoli. 
Questa secondo me è l'intuizione che hanno le donne, tutte le donne. E' una sfida al secolarismo, un tentativo di riappropriarsi del valore di essere uomo e donna, padre e madre, una sfida alla vita per la vita. Uno scopo da perseguire. E termino con questo aforisma di Einstein, che credo non avrebbe mai pensato, quando l'ha buttato giù, che potesse servire per la festa delle donne.

Per avere una vita felice e' necessario dedicarla ad uno scopo,e non a delle persone o delle cose.
Albert Einstein


Nessun commento:

Posta un commento