I
tuoi occhi guardavano il cielo
Sognavi
ali grandi, invincibili
per
arrivare su e planare nel vento.
Non
basta il nutrimento del corpo
quando
si cerca quello dell'anima!
E se
non sapevi che cosa sia
un'anima
conoscevi
bene il primordiale istinto
che
guida tutto ciò che vive.
Volevi
volare.
E
invece sei caduto in bocca al gatto
che
ti ha aperto la gabbbia.
ChissÃ
se l'hai considerato il gesto di un amico?
Quante
volte cadiamo con fiducia
nelle
fauci di chi crediamo amici!
Provo
a pensare a te che voli in un altro cielo
provo
a pensare alle tue ali
finalmente
libere di mostrare le piume
che
vibrano leggere sulla spuma del vento
e
con questo pensiero ti saluto
piccolo
compagno di strada
di
un tempo che ormai è stato.
Resta
il tuo nome a ricordare chi eri e chi sei.
Ti
chiamavamo Vasco.
E' strano, o forse no, che un pensiero poetico possa nascere
dalla morte di un piccione!
Nessun commento:
Posta un commento