C'era una volta Aurora,.......... la Bella Addormentata nel bosco, ma quella era solo una favola.
Oggi la favola è un'altra, molto poco favolosa e purtroppo ben più reale.
Ricomincio daccapo.
C'è oggi Pòlis..... La Bella Addormentata in un bosco, ma questa non è una favola.
Ma come posso io parlare di politica, io che la politica non solo non la digerisco, ma neanche la mastico, proprio perché so che poi mi rimarrà sullo stomaco e mi farà fare brutti sogni di notte?
Eppure anche io ieri, da brava cittadina, e non solo io, ho seguito la diretta della prima votazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, perché ho sentito la necessità di farlo, visto la situazione italiana, che tra pandemia, debito pubblico, green pass, PNRR e anche la votazione del nuovo Presidente della Repubblica, è abbastanza effervescente. Non che mi aspettassi che il nuovo Presidente fosse eletto alla prima 'Chiama' come si dice in burocratese, ma di sicuro mi aspettavo che perlomeno alcuni giochi politici fossero stati fatti, che ci fossero già delle alleanze, e invece.............
Invece questa prima votazione è stata vissuta molto di più all'esterno dove c'è stato un brusco risveglio e la presa di coscienza da parte dei politici di essere arrivati "alle porte co' sassi" del tutto impreparati e con una strada ancora tutta in salita da percorrere...e anche in fretta. Nella redazione del Tg1, che ha fatto una maratona di sette ore per far avere in diretta tutta la votazione, che sapevano non avrebbe fatto il Presidente, ma era importante perché del tutto atipica nella nuova gestione pandemica,arrivavano continuamente twitt che documentavano un gran fermento fuori dall'aula di Montecitorio, segno evidente che la Bella Addormentata si era improvvisamente risvegliata ed era tornata nel mondo reale. E per tutto il pomeriggio è stato un continuo riferire di telefonate e di incontri fra le vari tendenze, che cercavano alleanze e proponevano nomi, che logicamente nessuno ha svelato, ma ha fatto intravedere. Si sono alternati continuamente momenti di sollievo ad altri di delusione, finiti in un tramonto nuvoloso di nuvole basse e di nebbia fitta, dove speriamo,gli addetti ai lavori siano riusciti a tenere in mano il bandolo della matassa per poter continuare a fare il gomitolo delle idee, delle richieste, delle concessioni....e di che altro ancora? Dopo sette ore, la conduttrice e i giornalisti della diretta erano stremati, gli inviati pure, e anche io che ho seguito da casa tutto l'ambaradan a un certo punto, non ho potuto evitare di dire al mio cane "sono un pò stanchina!" con la stessa espressione di Forrest Gump e la stessa barba lunga. Nel frattempo le votazioni continuavano, in un'aula rinnovata in onore della Pandemia. I catafalchi sono stati sostituiti con moderne cabine rosse, ma le urne dette familiarmente insalatiere, sono rimaste, e l'aula doverosamente semivuota sempre per le norme di sicurezza, è sembrata molto più austera di sempre, senza i capannelli che di solito vengono fatti dai grandi elettori. Alcuni parlamentari sembravano intimiditi da questo cordone sanitario e anche spaesati, Molti di loro dopo aver consegnato la scheda,domandavano prima a se stessi guardando in qua e in là "e ora che faccio?", e poi chiedevano se dovevano rimanere o se ne dovevano andare, facendo poi logicamente la seconda cosa.
Tutto è stato perfetto nell'organizzazione, e tanto di cappello, perché credo non sia stato facile per niente, specialmente organizzare anche il Drive in esterno, dove dovevano votare obbligatoriamente anche i positivi al Covid e i Novax solo se in possesso di un tampone. Chi non l'aveva è stato respinto.
A votazione finita le schede sono state riunite, solo dopo aver sanificato quelle positive con gli UVA, ed è cominciato il conteggio, dove la scheda bianca è stata con un bel pò di ironia, eletta Presidente perché ha raggiunto proprio la maggioranza dei voti richiesti, né uno più, né uno meno, per diventare Presidente.
Dopo questa cronaca, fatta da una cittadina inesperta, come ho già anticipato, però mi ci scappa anche qualche considerazione da semplice persona. Piccola, per carità, ma talmente istintiva che non posso fare a meno di dirla.
Si sente parlare dell'elezione del nuovo Presidente quasi da un anno. Tutti i politici sono stati intervistati una, due, tre, ......dieci, venti volte, hanno partecipato ai dibattiti in televisione, si sono fatti i complimenti al vetriolo, e la parola "IO" è quella che è stata usata più volte. Solo un piccolo partito, mi è stato detto ha usato "NOI" ....insomma hanno tutti parlato come se avessero già costruito una bella impalcatura e mancasse solo di andare a votare. E noi "popol bruto" non potendo fare niente,visto che in Italia il Presidente viene eletto dal Parlamento e non dal popolo, abbiamo continuato a fare le nostre, in attesa di poter tornare a votare.
Eppure, proprio ieri, nell'organizzazione pratica dell'Evento, che garantisse sicurezza e tranquillità a tutti, l'Italia è stata insuperabile, come del resto lo è in tante altre cose. E allora viene da chiedersi "Perché?"
Perché un evento così importante, il più importante della nostra Costituzione, che dovrebbe essere pensato, preparato, perfezionato, mesi e mesi prima, visto che è noto che la carica di Presidente della Repubblica è un settennio, e dovrebbe essere fatto con serietà, impegno...... perché, ripeto, ci si deve accontentare di compromessi, di arrangiamenti fatti all'ultimo minuto, visto che gli Italiani, e anche i parlamentari sono italiani, hanno non solo l'intelligenza, ma anche l'arguzia e la capacità di guardare lontano?
Oggi ci dicono verrà presentata la "rosa" di coloro che potrebbero essere eletti.
Per me il richiamo a Il nome della Rosa di Umberto Eco è stato fortissimo.
stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus
(di difficile e multiforme interpretazione)
Quello che invece è di facile interpretazione è che gli Italiani, che ci rappresentano, sono le donne e gli uomini che in questo momento diventano "tutti gli uomini del Presidente", quelli che lo eleggeranno. Un compito e un onore che vanno usati bene, perché solo a pochi sono concessi.
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