sabato 4 dicembre 2021

Aria di Natale

 Può sembrare strano ma da una piccola esperienza che ho vissuto ieri sera è venuto fuori un raccontino di Natale. Almeno lo è per me.

TITOLO - Aria di Natale

PERSONAGGI  - Sconosciuto con borsone, Io, Bibidone (uno dei miei nove gatti)


Ieri sera verso le sette, mio malgrado, visto il freddo che faceva, sono dovuta uscire e andare al supermercato che è a due passi da casa mia per comprare alcune cose. Quando sono arrivata all'entrata ho visto che c'era la Croce Rossa che faceva la raccolta alimentare per i bisognosi e così oltre a ciò che ho dovuto comprare per me ho preso anche qualcosa per lasciare a loro. Fatto sta che quando ho pagato mi sono accorta che nel borsellino avevo rimasto pochi spiccioli e basta.

Appena sono uscita ho sentito  che il mio naso si gelava rapidamente, per cui mi sono resa conto che la temperatura era scesa ancora di più.

Sono entrata in casa, grata del tepore che mi è venuto incontro, mi sono levata il piumino e non ho fatto in tempo ad  andare a posare i miei acquisti che .....driiiiin driiiin è suonato il campanello. 

Quando ho aperto mi sono trovata davanti lo sconosciuto con una grande borsa posata davanti a lui.

"Ciao signora" - mi ha detto educatamente "ti prego comprami qualcosa"

"Guarda - gli ho risposto subito - lo farei, ma mi sono rimasti solo  pochi spiccioli"

"Almeno comprami questi fazzoletti di carta...costano poco e forse mi aiutano a raggranellare qualcosa in più in questa giornata. Non so neanche come farò a tornare a casa. Cinque euro per questi fazzoletti non sono molti" e ha tirato fuori dal borsone un pacchetto e me l'ha mostrato.

Cinque euro sono troppi, lo so per certo, perché al supermercato  so che con cinque euro avrei potuto comprarne tre di pacchetti, ma forse sarà stato per il freddo, forse per l'espressione di quell'uomo, forse per il profumo del minestrone che stava cuocendo in cucina, forse per gli antichi insegnamenti... e potrei aggiungere un'altra decina di forse....mi sono ritrovata a dirgli: "Aspetta un attimo, che controllo se ce la faccio!"

Ho tirato fuori fino all'ultimo centesimo dal borsellino, ho frugato anche nella borsa e alla fine sono venuti fuori quattro euro.

"Ho solo questi, se ti accontenti......" gli ho detto stringendomi nelle spalle e mostrando la mia mano con i miei spiccioli.

"No - mi ha risposto - per quattro euro non posso darteli" ha richiuso la borsa e se ne è andato non prima di avermi detto "Auguri lo stesso".

Sono rimasta per un attimo sconcertata, ho richiuso lentamente la porta, ho guardato i soldini che avevo ancora in mano e mi sono detta: "Perché non ti è venuto in mente di darglieli senza prendere niente in cambio?"

Ma forse quell'uomo non voleva l'elemosina e così mi sono guardata intorno e mi sono messa a cercare nelle varie ciotole che sono tipiche di tutte le case, dove ciascuno mette le minutaglie,  in attesa che i rispettivi proprietari se ne riapproprino. Ho avuto subito fortuna e  ho trovato l'euro che mi mancava. Ora avevo cinque euro e quell'uomo doveva aver fatto solo pochi metri nel frattempo. Senza neanche pensare a coprirmi, sono corsa fuori di casa e arrivata sulla strada, mi sono guardata intorno, ma di lui nessuna traccia. Sono andata fino alla piazza, per vedere se era andato a suonare a qualche altra casa, ma niente. Così sono tornata sui miei passi ed è lì che ho incontrato Bibidone, il mio gatto spelacchiato ultraventenne.

"Ma che fai qui fuori Bibidone, con questo freddo?!" e mi sono chinata per prenderlo in braccio, ma lui non si è fatto prendere ed è corso via. Gli sono andata dietro e alla fine mi è riuscito di afferrarlo e di stringermelo addosso, perché nel frattempo mi era venuto un gran freddo, e un Maine Coon, anche se vecchio e spelacchiato un pò di calore lo fa sempre. Insomma è stato un mutuo soccorso. Poi mi sono voltata per tornare verso casa. Ed è allora che l'ho visto. Era al volante di una bella Subaru nuova fiammeggiante e quando mi è passato davanti, l'ho seguito con lo sguardo incredulo, e in quei pochi istanti sensazioni diverse si sono avvicendate dentro di me....e via via che  le ultime più morbide scacciavano le prime, mi sono resa conto che


l'aria gelida si riempiva di un'altra aria. Forse dell'aria di Natale?

Una volta rientrata in casa, ho posato il mio gatto in terra e gli ho detto: "Sai Bibi, sono sempre la solita fessa, ma sai un'altra cosa? Mi sento in pace con me stessa!"

e lui ha detto un  "Miaooooo" che forse voleva dire che aveva fame, ma io l'ho preso come un'approvazione.

 



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