Stamani, quando sono uscita, il mio umore era grigio come il cielo, di quel grigio che non fa penetrare niente e niente uscire.
Poi, chissà perché, il mio sguardo è stato catturato da un minuscolo gruppo di fiori azzurri e a seguire da una primula che spuntava timida dal terreno arido intorno a lei.
E' stato un attimo, e parole ormai non più sentite da tanto tempo, da tanti anni, mi sono tornate in mente e sono scese dentro di me richiamandone altre, che ancora non ne volevano sapere di uscire dal buio, come se il tornare volesse dire farmi rimettere in gioco.
"Respira, e da un soffio di vento raccogli il profumo dei fiori che non hanno chiesto che un po' di umiltà..............."
Non è stato un momento molto bello, come potrebbero far pensare i fiori, la loro fragilità, i loro colori. No! E' stata più che altro una sferzata che mi ha richiamato all'ordine, alla consapevolezza che come quei fiori sono nati , magari con sforzo in un terreno non propizio, anch'io dovevo riappropriarmi di una nuova energia per dare ancora colore alla mia vita, proprio come quei fiori, che nonostante tutto, regalavano le loro delicate o smaglianti fioriture e il loro profumo portato da un soffio di vento, e lo regalavano così, umilmente, senza nessuna pretesa , ma solo perché era da sempre loro compito quello di dare il meglio di se stessi. Quei fiori! Chi l'avrebbe mai detto che dei semplici fiori avrebbero avuto il potere di mettermi davanti a me stessa?A metà salita di una strada faticosa, sferzata dal vento di una giornata col cielo grigio? Poi magari saranno calpestati, o se gli va bene sfioriranno e nessuno si ricorderà di loro....ma intanto!
E' mai possibile che pochi piccoli fiori, possano penetrare una corazza, faticosamente costruita? Possibile, possibile, mi sono detta mentre riprendevo la strada. Come tutti i racconti, sarebbe bello che anche questo avesse un lieto fine, ma la serie e vissero tutti felici è contenti fa parte del mondo delle favole, mentre la nostra è realtà, vita faticosa, sempre piena di imprevisti e di tranelli e me lo dicevo mentre a passo veloce riprendevo il mio cammino, quasi volessi allontanarmi in fretta da quel luogo che per un attimo mi aveva reso così vulnerabile.
Se però credevo che aver messo distanza tra me e loro, avrebbe fatto scomparire la strana sensazione che avevo provato, mi sbagliavo di grosso. Quelle parole restavano, e anzi ora erano anche accompagnate da quella musica che le aveva sempre cullate e io le ripetevo, le ripetevo,dentro di me, a dispetto di me, forse nell'inconscio desiderio che alla fine anche le altre si sarebbero aggiunte e ottenuto ciò....basta, stop, alt..non c'è più posto, è stato bello finché è durato, ma io ora non ho più voglia di ascoltare né queste parole né altre. Ascoltare! E lì ho capito di essere stata sconfitta da quei fiori, perché all'improvviso mi sono ricordata dell'inizio di quello che è un canto che mi è sempre piaciuto tanto, perché l'ho sentito mio, e che poi ho voluto dimenticare. In un attimo tutto si è snodato senza interruzione, un fiume di emozioni in piena, che trascinava ricordi, volti di ragazzi, l'infanzia e la prima giovinezza dei miei figlioli, il mio entusiasmo nello scoprirmi capace di fare cose belle e la voglia di dare, di fare qualcosa anche per gli altri oltre che per me stessa
Ascolta il rumore delle onde del mare
ed il canto notturno dei mille pensieri dell'umanità,
che riposa dopo il traffico di questo giorno
e di sera si incanta davanti al tramonto
che il sole le dà.
Respira, e da un soffio di vento raccogli
il profumo dei fiori che non hanno chiesto
che un po' di umiltà.
E se vuoi puoi cantare,
e cantare che hai voglia di dare, e cantare
che ancora nascosta può esistere felicità.
Perché la vuoi, perché tu puoi
riconquistare un sorriso;
e puoi giocare e puoi sperare
che ti hanno detto bugie,
se han raccontato che l'hanno uccisa,
che han calpestato la gioia,
perché la gioia, perché la gioia,
perché la gioia è con te!
E magari fosse un attimo vivila, ti prego,
e magari a denti stretti non farla morire,
anche immersa nel frastuono tu falla sentire,
hai bisogno di gioia come me. La la la la
Ancora, è già tardi ma rimani ancora
per gustare ancora per poco
quest'aria scoperta stasera;
e domani ritorna, fra la gente che corre e dispera,
tu saprai che nascosta nel cuore
può esistere felicità.
Mentre scrivo, questa musica, queste parole sono ancora dentro di me e mi fanno sentire strana, non felice....felice no, ma ho come la consapevolezza di aver ritrovato una parte di me che avevo voluto a tutti i costi rinchiudere in una stanza blindata, non sapendo che sarebbe bastato un fiore per riaprirne la porta. Potere dei fiori!
E mi rendo conto con meraviglia che anche se il cielo è grigio.........................
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