mercoledì 2 gennaio 2019

Capodanno cosmico

All'improvviso il silenzio. Anche se la televisione continuava a trasmettere le immagini dell'attesa dell'anno nuovo. Luci, colori, immagini si rincorrevano frenetiche negli ultimi minuti che precedono una fine e un principio che preludono quel fiat lux, la creazione in due parole, che hanno segnato il destino dell'uomo e di tutto ciò che vive. Solo che il fiat lux della televisione si manifesta in un tripudio di fuochi artificiali, sempre più belli e colorati per esaltare e onorare la creazione compiuta dall'uomo. Bella... ma non mi basta, non soddisfa la mia curiosità, la mia voglia di capire chi sono, da dove vengo e dove vado. E così è arrivato il silenzio e neanche tanto tempo dopo anche le immagini rumorose del video sono sparite davanti ai miei occhi, perché io ero già molto lontana con l'immaginazione. E' proprio vero che i viaggi più belli si fanno con l'immaginazione, che è una compagna di viaggio che ci può portare in ogni luogo, persino nello spazio, in quel manto di velluto nero trafitto di stelle, che a noi sembrano sempre uguali e che invece sono mutevoli e combattono la guerra della vita e della sopravvivenza, ogni giorno, proprio come facciamo noi,  che non ci contentiamo di essere solo materia, ma cerchiamo con le doti che abbiamo avuto in regalo o in prestito, di andare sempre un pò più oltre noi stessi e i nostri limiti. E allora, mentre in un luogo imprecisato dell'infinito guardo lo spettacolo che si presenta ai miei occhi mi sorge spontanea una domanda. Perché? Perché questo bisogno di infinito, in questa notte che ci vorrebbe allegri e spensierati andare incontro al tempo che passa? Non so darmi una risposta, ma so che è bellissimo questo capodanno cosmico che mi vede spettatrice della mia Terra che festeggia un altro compleanno, compiendo in maniera perfetta il suo giro intorno al sole mentre altri pianeti in precisa sincronia seguono le loro orbite in una danza senza fine, intersecando altri corpi celesti in uno scenario di rara bellezza e di armonia così perfetta da sembrare semplice e non il frutto di una mente più grande, molto più grande, che ha disegnato questo capolavoro. E fa davvero bene, sentirsi a un tratto piccola piccola, ma parte infinitesimale di questo risultato che è nello stesso tempo un'opera d'arte, un progetto di ingegneria, un'idea teologica.
Sto sognando è vero, ma con i piedi ben saldi in terra. La fantasia vola, il cuore plaude a questo sentimento di appartenenza, la mente pensa già al domani e a quello che verrà. Il 2019 è appena cominciato.

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