martedì 9 giugno 2015
L'Infiorata e...Mollica
Non è stato facile per me decidere di continuare a fare l'Infiorata, ma se è stato difficile deciderlo, è stato ancora più difficile, arrivati al momento, tornare fisicamente tra i luoghi nei quali sono stata per trent'anni e comportarmi normalmente. Fortunatamente c'erano i ragazzi che sono riusciti in qualche modo a tenermi sempre allegra e su di giri, ma ciò non ha impedito che io provassi una strana sensazione di estraneità. Mi sembrava di guardare le cose dal di fuori, e di dire agli altri e a me stessa proiettata davanti a me, le cose che dovevano essere fatte. Questa sensazione mi ha seguito tutto il giorno e se a lavoro compiuto, sotto un sole infernale, con un caldo che mandava in ebollizione il cervello, sono stata contenta del buon risultato della nostra fatica, che è stata molto apprezzata da chiunque l'ha vista, non ho provato quel caldo senso di appagamento che invece mi ha accompagnato in tutte le altre infiorate.
Quando poi, poco prima che arrivasse il vescovo, una specie di tromba d'aria ci ha rovinato gran parte del lavoro, mi sono ritrovata dispiciuta per i ragazzi che avevano lavorato tanto, ma per il resto sono rimasta indifferente. La cosa importante comunque, al di là di tutto è che il messaggio che volevamo dare sta passando non solo attraverso le persone ma anche nei giornali: http://www.sienafree.it/montepulciano/73299-montepulciano-per-il-corpus-domini-2015-ripetuta-la-spettacolare-infiorata-in-piazza-santagnese
L'unica cosa che ha animato veramente tutte le ore che abbiamo passato sotto il sole di quest'anno? E' stato Mollica. Chi è Mollica? E' un topolino microscopico, che pesa soltanto due grammi e che è stato ritrovato tra i fondi del caffé che dovevamo usare per fare lo sfondo. Inutile dire che è diventato la mascotte di tutto il gruppo, e ciascuno di noi, sotto la guida di mia figlia, ha dato il meglio di sé perché potesse sopravvivere. Magicamente è comparsa una scatola, dei pannetti che lo potessero scaldare, l'acqua che l'ha dissetato e nutrito in attesa di meglio e si è ritrovato battezzato in men che non si dica, e topo di tutti. A turno tutti siamo andati a vedere come stava Mollica e se era sopravvissuto al trauma che aveva subito. Ma il microscopico topolino ha fatto vedere da subito di che pasta è fatto e si è dato immediatamente da fare per mettere il meglio di sé per farcela nella difficile impresa della vita. E quando a un certo punto ho domandato :" Ragazzi, e quando è finita l'infiorata che si fa con Mollica?" mi sono subito detta che sapevo già la risposta. Mollica sarebbe venuto a casa con noi, dentro la sua scatola e sarebbe stato accudito amorevolmente per tutto il periodo della sua crescita prima di restituirgli la librtà. L'unica cosa che spero è che non sia una pantegana, altrimenti si fa fuori anche i nostri cinque gatti.....ma per ora è delizioso come qualunque cucciolo, e mi riporta al tema che ho trattato quest'anno che è la creazione e che comincia con 'in principio'. E se questo principio e la lotta che ne è seguita io la devo vedere attraverso un cucciolino, ben venga anche questo topolino. Bisognerà che insegni ai miei gatti che nella creazione c'è posto per tutti, ma proprio per tutti, perché è 'il grande gioco' di Dio, quello che lui fa con noi e con tutti gli abitanti del creato con una finalità che lui solo conosce.
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