E' così che ho sempre sentito il vento d'autunno. Preludio di aria più fredda, ma ancora lontana, che si infila tra i gialli fiori un pò margherite, un pò girasoli, ultimo regalo dell'estate che se ne va in un tripudio di colore. Poi quel vento passerà tra le fronde degli alberi che si sono tinte di rosso e di giallo, staccherà le foglie e le porterà in una danza infinita a posarsi su terre lontane.E' l'autunno delle nebbie il mio autunno e del mosto e delle castagne cotte nei primi fuochi dei camini. E' l'autunno della pioggia che bagna nuovamente la terra riarsa dal calore dell'estate e la vivifica , la prepara, la nutre , la fa pronta per una nuova semina. Questo è il mio autunno, quello al quale sono abituata io fin da bambina E' dolce il mio autunno, è sonnolento e prepara al riposo dell'inverno che stenderà il suo manto di gelo sulla natura, che attende il suo arrivo. E' rrassicurante il mio autunno, anno dopo anno, senza niente di nuovo......
Ma l'autunno che stiamo vivendo ora non ha niente di gentile e il vento non è più quello che ho sempre conosciuto io, è un vento diverso, minaccioso, devastatore, che sciupa e ferisce ululando in un grido di guerra. E dove passa semina paura e morte tra fiori e alberi,tra animali e uomini. E' la tempesta che si abbatte sul mondo di ogni giorno, di ogni dove, senza un perché. E in mezzo alla tempesta i fiori per non spezzarsi si piegano, mentre gli alberi oppongono la loro fiera resistenza, dono di forti e profonde radici, ma spesso invano, mentre animali e uomini cercano rifugi sicuri, o che almeno credono tali.
E viene spontaneo pensare alla vita, che molte volte mentre si trova in balia di altre tempeste, di altri venti dal potere distruttore, cerca essa stessa un rifugio per trovare riparo e conforto alla paura. Ma dove va a rifugiarsi la vita se non nella speranza? Tornerà la quiete e la vita si incamminerà verso il domani e si rinnoverà, uguale perché sempre vita e diversa per le nuove consapevolezze nate nella tempesta. E mai più sarà la stessa, magari anche migliore, magari più forte, più temprata, cambiata. E mentre penso a queste cose mi viene spontaneo un pensiero: "Non è l'immutato, ma è il cambiamento che apre le porte al nuovo domani".
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