venerdì 30 marzo 2018

Ti chiamo 'caro'


Ti chiamo 'caro' anche se non ti conosco ed esisti solo nel mio immaginario e già mi scuso se sarò un pò lunga, ma qualche volta non se ne può fare a meno. Ce lo dobbiamo.

Questo è Tempo di Pasqua, Tempo di Primavera, Tempo di Rinascita.
Per me, sempre un Tempo atteso e molto particolare. La Settimana Santa, i Sepolcri, la Processione di Gesù morto, e infine la Resurrezione.
Momenti che hanno sempre inciso nella mia vita, in modo diverso a seconda dei periodi della mia crescita, ma sempre in maniera profonda, sostanziale, a tal punto da continuare a volerli vivere anno dopo anno, con la stessa partecipazione, anche se con sentimenti e credo diversi.
E la Primavera che si mischia a quella morte e a quella vita e parla di apertura, di sboccio, di rinnovamento, di domani, sempre, comunque! Un caso? Non so.
Anche quest'anno per me è la stessa cosa, questa introspezione attraverso i vari momenti che precendono la Pasqua. Parlo di morte e di vita, di cose che non esistono  più e di altre che spero nascano dentro l'anima, e così mi è facile fare mie le parole di Neruda
 "Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.".

Come le sento mie e come le sento vere, specialmente in questo momento, in cui sono stata ferma in un punto dal quale per troppo tempo non sono  riuscita a spostarmi, ma nel quale alla fine, ho compreso che non volevo più bivaccare. Forse anche te e milioni di persone come noi, ogni tanto guardano quel punto, sapendo che prima o poi il discorso dovrà ricominciare, eh sì! Perché ogni punto prevede l'inizio di un nuovo discorso, che può far sempre parte dello stesso paragrafo, e dello stesso capitolo, e che comunque fa parte dello stesso libro che si sta scrivendo.....ma il punto dice che ci sarà qualcosa di cambiato, di diverso, magari di esplicativo, magari di....chissà di che? Hai notato che dopo un punto si ricomincia a scrivere con più entusiasmo? Forse anche nella vita è così.

Il punto che ti dice che non  serve più guardare indietro e puoi solo andare avanti è il momento di rottura, l'attimo di terremoto, che ti fa traballare. E' un punto di buio. Se vogliamo dargli un nome, potremo chiamarlo Impasse, e proprio per essere un nome femminile è dei più subdoli, perché tutto ciò che è femminile è meno prevedibile e meno semplice. Però dentro di te sai che se riesci a fare il primo passo verso il futuro, forse avrai meno stima di te e delle tue ragioni, che magari sono le ragioni del cuore e della mente, ma riuscirai a costruire nuovamente qualcosa; se invece ti ostini a rimanere rigidamente nelle tue posizioni,forse riuscirari anche a far capire, per quel che gliene importa, al mondo intero che hai ragione, ma sarai destinato a rimanere solo.

Ricordati che non sempre essere draconiani significa fare la cosa giusta, neanche in nome della giustizia. Una volta arrivati a capire questo, ci veniamo per forza di cose a trovare in un' impasse, dalla quale è difficile uscire fuori. Ci sono forze uguali e contrarie che entrano in conflitto. Queste ragioni hanno nomi diversi, alcuni molto pragmatici, altri più sentimentali ed empirici. La forza che sprigionano  è fortissima, e rischia di mantenerci in  una posizione di stallo dalla quale è sempre più difficile uscire.

Sai benissimo però che tu hai voglia di continuare a scrivere, là dove scrivere sta per andare,  oltre quel punto, altrimenti come faresti a rinascere nuovamente? Basta solo trovare il nuovo modo di scrivere e il perché. Per quello che mi riguarda, questa primavera, ti parrà strano mio caro, mi ha dato occhi nuovi per guardare dentro me stessa, ed è come se nel mio intimo fosse sbocciato un mondo nuovo, tutto da esplorare, un mondo che mi chiama in solitudine, alla sua scoperta.Fa paura la solitudine qualche volta, ma fa più paura sentirsi soli in mezzo alla gente e allora...perché aspettare? Ti capita mai di sentirti così?

Quando decisi di aprire questo Blog, fu perché avevo bisogno di sentire gente intorno a me, mi sembrava che il mondo pulsasse per me, quando mi accorgevo che qualcuno leggeva ciò che scrivevo con tanta semplicità. E' stato bello pensare che qualche parola possa avere aiutato qualcuno a superare un momento difficile, o abbia fatto fare una risata, o più semplicemente scuotere la testa. Non mi ha fatto demordere neanche l'accorgermi che comunque quasi nessuno mi rispondeva....in quel momento non mi importava. Poi improvvisamente mi è apparso come un mondo di ombre, dove le mie parole scivolavano nell'oblio più totale, e allora ho capito che era giusto andare nuovamente a cercare qualcosa che mi desse luce.

Accorgermi che questa luce la dovevo e la potevo trovare dentro di me, non è stato semplice. Fa parte di questo ultimo periodo di cammino, accanto a una persona sofferente, che richiede la mia presenza continua e che a poco alla volta mi ha fatto incamminare in una strada che pensavo fosse di solitudine e di privazione, ma solo perché ancora non riuscivo a vedere che invece mi stava offrendo la possibilità di conoscere un'altra parte di me stessa che altrimenti mi sarebbe rimasta totalmente estranea. Non a caso anche stavolta mi vengono in mente le parole di una canzone di Battisti, che fino a non molto tempo fa non avevo compreso totalmente 
"Nel mio cuor, nell'anima
c'è un prato verde che mai,
nessuno ha mai calpestato, nessuno
se tu vorrai conoscerlo
cammina piano perché
nel mio silenzio
anche un sorriso può fare rumore
non parlare non parlare"

E così mio caro, ho deciso di entrare in quel prato che è dentro di me e che ancora non conosco, e sarà una scelta di vita che finalmente spezza quell'Impasse di cui parlavo prima. Chi vorrà entrarci per raggiungermi, saprà come deve fare. 

Sicuramente tornerò a scrivere sul mio Blog, perché è stato un buon amico e perché spero di avere cose nuove da dire, ma sarà con spirito diverso e soprattutto non sarà più una priorità, e più che altro, e questa è la cosa più bella, non so quando.

Buona Pasqua, buona Primavera, buona Rinascita anche a te, mio caro, e a tutti quelli come te, che comunque mi sono stati cari.

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