Caldo.caldo, caldo.
E' l'alba di un nuovo giorno che spunta dietro la criniera frastagliata dei monti e in un attimo si spande come lama infuocata sul campo riarso in un crescendo di calore. E poi la sera, con una carezza di vento che scende nella schiena a portare sollievo, E infine la notte arriva, col suo manto nero e avvolge il bosco in una frescura piena di pace e di silenzio.
Un altro giorno si è concluso. L'ultimo giorno del Campo Estivo.
Seduta sul grande tronco coperto di muschio, appoggio accanto a me come ogni sera, il fazzolettone bianco e rosso che mi accompagna ormai da quasi quarant'anni. E' solo un pezzo di stoffa, ma per me è molto di più, è una Promessa che parla anche di servizio.
Alzo gli occhi veso il nero manto sopra di me, che si riempie sempre di più di stelle, mentre finalmente la mia mente si libera della fatica del giorno e si apre verso altri pensieri.La vita che si muove intorno a me mi viene incontro con il ronzio delle zanzare, il lamento dei caprioli, il fruscio dei cinghiali, l'ululato dei lupi.
Ripenso all'incontro che abbiamo fatto il giorno prima con i Carabinieri Forestali, che sono venuti da noi appena è sopraggiunta la notte e ci hanno insegnato il rispetto per la natura, per gli animali, per l'ambiente. Tredici branchi di lupi, sono qui con noi, in questa corolla di monti e come noi hanno vissuto la loro giornata.Chissà come è trascorsa la loro vita e di che è stata fatta? I nostri Lupetti hanno ascoltato affascinati il richiamo registrato del lupo che i giovani forestali hanno mandato con l'amplificatore, verso i monti cicostanti, ed è stato emozionante sentire la risposta dei cuccioli di lupo, che proprio come i bambini non sono sospettosi di ciò che li circonda e rispondono ingenuamente, rivelando le loro dimore.
Da quel tronco sento l'armonia della vita, che esiste,che c'è, che parla, nonostante la nostra arroganza umana. Penso a quello che do agli altri e soprattutto a quel tnanto, tantissimo, che anche inconsapevolmente gli altri danno a me e so che in questa settimana mi sono ricaricata proprio di quel tanto che gli altri mi hanno dato, dal più piccolo al più grande. So che ho ritrovato la voglia di pregare in maniera genuina e forse anche un po' panteista, ma ho ritrovata quella tensione a Dio che mi ha sempre accompagnato in tutta la mia vita, ma che in questi ultimi anni si era affievolita sempre di più fino quasi a scomparire nel Nulla. Sentivo la sua mancanza e l'ho cercata a lungo nelle parole dei sapienti, senza trovarla, senza poter mai immaginare che invece l'avrei ritrovata nel piccolo ululato di un cucciolo di lupo.
Seduta su quel tronco immerso nella notte trapunta di stelle, ho pensato ai mille problemi che mi sono posta prima di partire per questa nuova avventura, per la quale credevo di non avere più l'età. E' stata una scelta molto combattuta quest'anno, e avevo quasi deciso di rinunciare, ma tanti ricordi mi venivano incontro e con loro il profumo acre del fuoco, l'aria della notte, la paura del buio, il fascino delle stelle, il canto dei ragazzi durante il bivacco, il mistero del bosco....e più li rimandavo indietro, più questi tornavano e sono stata contenta di essermi arresa a loro. Forse questo che ho appena vissuto sarà il mio ultimo campo? L'anagrafe direbbe di sì....ma chi può dirlo?
Non nego che in me persiste la soddisfazione di aver deciso di entrare in questa nuova avventura appena conclusa, perché il richiano della foresta è stato così grande da vincere tutti i miei dubbi e spazzare via con un vento rigenerante ogni riserva, perché aveva ancora qualcosa da insegnarmi e da regalarmi.